Bloc-notes

QUANTA MISERICORDIA, SAN NICOLA!

 

 

di Carmelo Cordiani

 

Avevo ancora in mente le tre parabole riportate da Luca nel vangelo della scora domenica: Il buon pastore che lascia novantanove pecore al sicuro e va in cerca di quella smarrita ( L’avessero letta tutti i preti, questa parabola!), la dramma perduta e, il capolavoro per eccellenza, il figliol prodigo. Tre episodi in cui Gesù illustra la sua disponibilità nei nostri confronti e la sua grande misericordia per i peccatori. Ma, mentre entravo in chiesa per la solita e breve visitina al Padrone di casa e al Santo protettore, San Nicola, mi ricordai di aver conosciuto, tramite la Scrittura, non solo un Dio che manda il diluvio e incenerisce Sodoma ma anche un Dio misericordioso. In Esodo ( 34,6), in occasione della consegna a Mosè delle Leggi sul monte Sinai, leggiamo: Il Signore, il Signore, Dio di pietà e misericordia, lento all’ira e ricco di grazie e verità.  In Isaia ( 30,18) , il Santo d’Israele, il Signore Dio così parla: Nella conversione e nella calma sarete salvi, (…); il Signore attende di farvi grazia, perciò Egli si erge per avere pietà di voi. Perché il Signore è un Dio giusto. Il profeta Osea, dopo aver descritto a forti tinte l’adulterio di Israele, mette in bocca a Dio  parole piene di speranza:  Sarò come la rugiada per Israele, egli germoglierà come un giglio, getterà la sue radici come un pioppo, i suoi germogli si estenderanno lontano…(Os. 14, 6 ).

 

“Non vorrai citare tutta la Scrittura per testimoniare la misericordia di Dio verso i peccatori. Peccatori sono tutti quelli che si allontanano da Dio. Nota bene che non è Dio a lasciarvi soli, ma siete voi a girarGli le spalle. Poi vi rendete conto che nella casa del padre c’è abbondanza e, mentre siete costretti a desiderare il cibo dei porci, vi decidete di tornare indietro e vi rendete conto che quel padre che voi avete abbandonato vi sta aspettando, perché un padre non può mai, dico mai, lasciare il proprio figlio indifeso e in difficoltà.”

 

“San Nicola, abbi pazienza! Non ho ancora salutato Gesù. Fammi rimanere qualche minuto  inginocchiato per ringraziarLo e dirGli che queste mie brevi visite hanno anche il sapore di un ritorno al Padre, perché durante la settimana mi capita di allontanarmi da Lui. Sai com’è! Nella mente si affollano un mare di pensieri e, qualche volta, anche, l’istinto di annientare qualcuno. Un po’ come il povero Renzo che, dopo le angherie di Don Rodrigo, diventava, col pensiero, assassino, ma, sempre col pensiero, essendo un buon cristiano,  riportava in vita la vittima. Devo dirti che, nei pochi minuti di colloquio con Gesù ( pochi perché mi interrompi sempre! ) mi sento sereno, perché mi rendo conto della sua generosità della sua pazienza, della sua misericordia.”

 

“Hai mai provato a pensare cosa sarebbe venuto a fare tra noi, Gesù, se non fosse misericordioso? Sapeva cosa Lo avrebbe aspettato: un mondo pieno di miseria, violento, governato dall’odio e dalla vendetta. Senza una forte dose di pazienza e di misericordia, poteva starsene con Suo Padre a contemplare i cieli che aveva creato. Cieli vuoti, naturalmente, senza creature umane, abitati dai pochi Angeli rimasti  fedeli. Forse si sarebbe annoiato anche Lui, insieme al Padre ed allo Spirito.”

 

“Mi sto rendendo conto che parli ancora umano, nonostante il tempo trascorso da quando hai lasciato questo mondo. Parlare umano significa calarsi nella realtà umana, in un involucro di argilla, tanto per riprendere un’immagine cara anche a Papa Francesco, pronto a rompersi per mettere a nudo piaghe purulenti. “

 

“Hai fatto caso a quante volte Gesù ha dimostrato la sua misericordia? La Maddalena Gli lava i piedi e li asciuga con i suoi capelli e Gesù pronto: Ti sono rimessi i peccati. A questa donna bisogna perdonare molto perché molto ha amato. Perdona l’adultera, perdona il paralitico ( Mt. 9, 3 e sgg), invita la moltitudine che Lo seguiva ad essere misericordiosi: Siate misericordiosi , come è misericordioso il Padre vostro (Lc. 6, 36),  nel discorso della Montagna dice chiaro : Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia (Mt. 5, 7 )…Come vedi, Gesù vuole, il minimo di partecipazione. Anche sulla croce, prima di promettere il Paradiso al ladrone ha atteso che Gli chiedesse di ricordalo, quando sarebbe asceso in cielo. Hai detto che siete voi a girare le spalle a Gesù che vi segue dovunque andiate. Ecco, Gesù vuole che vi giriate e lo cerchiate. Uno sguardo, solo uno sguardo. Lui farà il resto,perché sa di cosa avete bisogno.”

 

“Hai ragione. Leggendo attentamente quel capolavoro della parabola del padre misericordioso, più che del figlio prodigo, ci rendiamo conto che è toccato al figlio fare il primo gesto. Per strada si era preparato qualcosa da dire: Padre ho peccato contro te…ma il padre lo ha subito abbracciato, ordinando ai servi di portare un vestito nuovo e preparare una ricca tavola: Ho ritrovato il figlio che si era smarrito. Quel povero sventurato ha dovuto sentire sulla propria pelle la sofferenza del distacco dal padre, come voi quando girate le spalle a Gesù. Un gesto di orgoglio, come per dire: Gesù, fatti i fatti tuoi. Non ho bisogno di te. Come dicono anche quelli che si professano atei: Niente Dio. Non mi serve. E chi ci serve? A cosa ci aggrappiamo nei momenti di disperazione? Signore Tu solo hai parole di vita…”

 

“E quando voi uomini sarete in grado di credere fermamente che solo Gesù ha parole di vita tutto sarà diverso. Vi accorgerete che la vostra vita è un grande dono, che le vostre debolezze diventeranno opportunità con Gesù accanto, che non vi sentirete più soli, che troverete sempre ampi spazi per riconciliarvi con Dio, che la misericordia è l’essenza dell’amore di Dio per l’uomo. Dio è misericordioso perché è amore.”

 

Forse era trascorsa un’oretta da quando mi sono seduto al solito posto, vicino all’altare del Santo. Mi alzai piano piano perché volevo spendere ancora due parole davanti al Tabernacolo. Mi venne a mente di dire a Gesù che, senza la sua presenza nella nostra vita, ci sentiamo vuoti e inutili. Gli dissi anche di scuoterci, quando persistiamo in un atteggiamento orgoglioso che ci tiene distaccati e ci fa credere autosufficienti. Ma anche qui intervenne San Nicola…”

 

“Non hai ancora capito che Gesù vuole un vostro cenno, vuole che vi giriate, vuole che, come il pubblicano, Gli diciate: Signore, abbi pietà di me, perché ho peccato. Dire: Ho peccato non è bugia. Non avete sempre l’anima pulita.”

 

Chissà dove sarebbe arrivato se non mi fossi deciso di uscire. Feci un profondo inchino e mi alzai.

 

“Lo sapevo che mi aspettavi! Non vedi che s’è fatto tardi? La mamma ti sta aspettando.”

 

“Lei lo sa che vengo a stare un po’ con te. Anzi ti dico che proprio lei mi manda.” E senza esitare mi saltò, come al solito al collo. Mi accorsi che, per ritornare semplice e sereno come Carletto, dovevo avvicinarmi di più a Gesù. Promisi, in me stesso, di provarci.

 

 

 

Cordiani Carmelo: «QUANTA MISERICORDIA, SAN NICOLA!. Mi alzai piano piano perché volevo spendere ancora due parole davanti al Tabernacolo. Mi venne a mente di dire a Gesù che, senza la sua presenza nella nostra vita, ci sentiamo vuoti e inutili. Gli dissi anche di scuoterci, quando persistiamo in un atteggiamento orgoglioso che ci tiene distaccati e ci fa credere autosufficienti. Ma anche qui intervenne San Nicola…», Galatro, Domenica  22  Settembre 2013
 

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