Bloc-notes

"MA QUALE DOMANI, SAN NICOLA?"

 

 

di Carmelo Cordiani

 

Quelli che credono dicono spesso che “il domani è nelle mani di Dio”. Così hanno sentito dire e così ripetono. Se a quelli che non credono si chiede come sarà il domani o rispondono: “Booo?” oppure se ne escono dicendo che non hanno la sfera di cristallo. Ammesso che, se ce l’avessero, azzeccherebbero qualcosa. Anzi, una si: “Domani la crisi avrà un giorno in più”. Domani! E fra uno, due, tre…anni? Pensai di chiacchierare su questo tema con il Santo protettore, San Nicola, pur intuendo la risposta che mi avrebbe dato. A volo, mentre mi genuflettevo davanti al Tabernacolo, dissi a Gesù: “E’ vero che tu ci hai raccomandato di non affannarci per domani perché il domani si affannerà per se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena (Mt. 6, 34). Ti confesso che non ho capito bene cosa vuol dire: Il domani si affannerà per se stesso. Forse che gli affanni non finiranno mai? Bella…” Stavo aggiungendo qualcosa, ma mi sono fermato in tempo. Per un attimo mi ero dimenticato di parlare con il padrone di casa.

 

“Un’altra volta cerca di ricordartelo”, intervenne San Nicola. “Il Vangelo è chiaro. Non c’è bisogno di chiedere altre spiegazioni a Gesù.”

 

“Allora spiegami tu cosa vuol dire: Il domani si affannerà per se stesso. Se così è, il nostro impegno per un futuro migliore è inutile. O mi sbaglio?”

 

“Se tu separi questa affermazione da quella che segue, non capisci il significato. Vuol dire solo che bisogna affrontare le difficoltà giorno dopo giorno, man mano che si presentano. E’ inutile affannarvi oggi per quello che potrà succedere domani. Il tutto, poi, va inserito nel contesto dell’intero capitolo sesto, dove si parla della Provvidenza e in cui trovate la preghiera per eccellenza, dettata da Gesù. In essa si chiede al Padre di darci il pane quotidiano. E stai tranquillo che non lascia morire di fame le sue creature.  Anzi il pane quotidiano è fresco di giornata.”

 

Mi passarono, come in un film, le immagini dei tanti scheletri umani, bambini e adulti denutriti, affamati e mi era venuto in mente di chiedere al Santo se, per questi poveretti, Dio avesse esaurito le scorte o non provvedeva perché non recitavano il Padre Nostro.

 

“Le scorte di Dio sono inesauribili”, continuò San Nicola che, ovviamente, mi aveva letto il pensiero. “Qualche giorno fa la vostra TV ha dichiarato che, con il cibo buttato dalla tanto esaltata civiltà dei consumi, si potrebbero sfamare milioni di bocche. Quindi non mettere in mezzo Dio dove dovreste essere presenti voi. Ti ho già detto che Dio ha creato un solo mondo, ricco, fertile, adatto alla vostra vita. Questo mondo voi lo avete smembrato, diviso in tre, in quattro…Il primo opulento, straricco, in cui si adotta il principio dell’usa e getta. L’ultimo non trova nemmeno le briciole per sfamarsi. Per quanto riguarda il Padre nostro, sai benissimo che Dio conosce le vostre necessità anche se non recitate il Padre Nostro. Mettiti bene in testa una cosa: Dio ha compiuto un grande passo verso di voi, inviando suo Figlio fatto carne. Voi, non solo non l’avete ricevuto, ma lo avete crocifisso. Nonostante ciò Dio continua ad essere il Padre provvidente che non abbandona le sue creature.”

 

“Però devi ammettere che, per noi, il domani è un grosso problema. Non possiamo limitarci a dire ai nostri bambini che il loro futuro è nelle mani del buon Dio. Dobbiamo darci da fare e, con i tempi che corrono, c’è poco da fare. Siamo seriamente preoccupati.”

 

“Voi state pagando gli errori di quelli che vi hanno preceduto e i vostri figli pagheranno la vostra incoscienza. Vivete in una società corrotta e deviata, che ha posto la sua fiducia esclusivamente nel denaro. Vi illudete pensando che il denaro vi garantisce quella tranquillità che il vostro cuore desidera e continuate ad illudervi ritenendo che i soldi vi consentono l’accesso ad ogni aspetto della vostra vita sociale. Non avete mai pensato che sono proprio i soldi la causa del degrado in cui siete caduti, in cui non esiste alcun rispetto nemmeno per il bene più prezioso che avete: La vita.”

 

“Ma come si fa ad andare avanti senza soldi? Nessuno ti dà niente per niente. Se noi cerchiamo di mettere da parte   qualcosina è per il domani, nostro e dei nostri figli. Sarebbe anche bello quello che dice Gesù nel capitolo sesto di Matteo, ma, a conti fatti, è da sprovveduti vivere alla giornata. Non credi?”

 

“Gesù intende riferirsi all’affanno per il domani, all’assillo di dover accumulare per un futuro di cui non siamo certi. Parlando di accumulo, infatti, dice che la tignola ed il tarlo possono mandare in rovina il tutto o che i ladri posssono portare via. Ma c’è anche un pericolo costante, per esempio un incendio, un terremoto…”

 

“San Nicola mio, cambiamo discorso. Se pensiamo all’incendio, al terremoto alle alluvioni, alle meteoriti che sfiorano la terra, alle stelle che esplodono…ci viene da chiedere al buon Dio perché ci ha fatto nascere. Adesso non venire a dirmi che, se siamo nati, la colpa è di papà e mamma. Il discorso sarebbe lungo e Tu non avresti molti argomenti a difesa.”

 

“Creando l’uomo e la donna Dio sapeva quello che faceva. Li ha collocati in un luogo di felicità in cui, a quanto pare, sono rimasti poco. Poi…”

 

“Poi ha detto ad Adamo: Adesso devi arrangiarti. Devi sudare se vuoi mangiare. Ad Eva, poverina, ha affidato un compito meraviglioso, ma a costi elevati. Poi Gesù ci dice di non preoccuparci del domani. Non avverti un po’ di confusione? Sai qual è la verità? Qualche soldino da parte e una buona salute ci fanno stare più tranquilli, con tutto il rispetto per il capitolo sesto di Matteo.”

 

Ho avuto l’impressione che San Nicola non aveva più voglia di continuare. Decisi di salutarlo doverosamente e di avviarmi all’uscita della chiesa. Sul sagrato incontrai la vecchina che, come ogni giorno, si recava all’altare del suo santo particolare. Dopo averla salutata le chiesi se era preoccupata per il domani. “E perché dovrei?” mi rispose. “Domani andrò a pagarmi la pensione. Ho anche un po’ di soldi sul libretto postale, mi sento bene in salute, riesco a venire in chiesa ogni giorno, cosa mi manca?”

 

Pensai che con San Rocco non aveva mai discusso sul domani e che del capitolo sesto di Matteo non conosceva nemmeno l’esistenza.

 

 

 

Cordiani Carmelo: «"MA QUALE DOMANI, SAN NICOLA?". Quelli che credono dicono spesso che “il domani è nelle mani di Dio”. Così hanno sentito dire e così ripetono. Se a quelli che non credono si chiede come sarà il domani o rispondono: “Booo?” oppure se ne escono dicendo che non hanno la sfera di cristallo. Ammesso che, se ce l’avessero, azzeccherebbero qualcosa. Anzi, una si: “Domani la crisi avrà un giorno in più”. Domani! E fra uno, due, tre…anni? Pensai di chiacchierare su questo tema con il Santo protettore, San Nicola ...», Galatro (RC), Mercoledì  6 Febbraio 2013
 

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