Bloc-notes

"COM’E’ ANDATA, SAN NICOLA?"

 

 

di Carmelo Cordiani

Ci avevo provato qualche giorno dopo il sei dicembre, ma ho capito che non mi avrebbe dato retta. Troppo movimento in chiesa per via della preparazione del presepe. E, poi, era anche esposta la statua dell’Immacolata. Non mi sembrava il caso di scambiare qualche chiacchiera con il Santo protettore e chiedergli com’era andata la processione nelle vie del paese. Con l’avvicinarsi del Natale, poi,  non ne parliamo. Quel Piccolino ti occupava la mente ed il cuore e non ti consentiva di parlare d’altro. Troppo affascinante la sua storia, il racconto della sua nascita, la notte magica di Betlemme, i pastori che si mettono in movimento per raggiungere la grotta…Decisi di aspettare. Ormai non dovevo più cogliere un momento particolare per entrare in chiesa inosservato, col timore di qualche brutta sorpresa. La porta è quasi sempre aperta e si può passare anche un’ora senza problemi. Ne approfittai martedì scorso, verso le dieci e trenta. Il presepe era ancora intatto, con il fruscio dell’acqua che simula un ruscello, le casette sparse dovunque, i pastori tutti raggruppati davanti alla grotta, dietro ai tre  Magi. Ovviamente mi sono fermato un attimo per ripetere a quel Bambino che la pace in terra cantata dagli Angeli duemila anni fa non esiste ancora, che il mondo è impastato di ingiustizia, di violenza, che trionfa l’egoismo, che la vita non ha alcun valore, tanto che si uccide anche per qualche spicciolo o semplicemente gratis. Poi, osservando ancora i pastori dietro i Magi, pensai che arriverà il giorno in cui tutto il mondo si metterà in cammino verso Betlemme per incontrare il grande amico dell’uomo: Gesù.

 

Con un pizzico di sorpresa notai la vecchina in devoto raccoglimento ai piedi dell’altare di San Rocco. Aveva la corona del rosario in mano e non riuscivo a capire cosa potesse raccontare al suo santo tra un’ave ed un gloria Patri. Poi pensai che solo  gli anziani sanno fare più cose in una volta sola e mi avvicinai al solito banco.

 

“Ti vedo meglio”, intervenne San Nicola. “La volta scorsa eri più stanco. Me ne sono accorto da come ti muovevi, appoggiandoti ai banchi.”

 

“E’ vero”, risposi. “ Bene, ancora no. Piano, piano…Natura non facit saltus”.

 

“Ti capisco anche se parli in italiano.”

 

“Tranquillo. Sono venuto per salutarti, per venerarti e per chiederti com’è andata il sei dicembre scorso.”

 

“E’ meglio non parlarne. Tutto in fretta. Ho avuto paura che mi facessero cadere da qualche parte. E’ vero che il tempo era minaccioso, ma non hanno avuto un pizzico di fede. Il buon Dio non avrebbe permesso che un suo servo, vescovo per giunta, si inzuppasse o che trovasse temporaneo riparo in qualche garage. Comunque, tutto sommato, è andata bene.”

 

“Ma non mi dici come hai trovato il paese di cui sei protettore?”

 

“Niente di nuovo. Le solite case chiuse, pochi fedeli dietro la mia statua, una diecina di giovanotti sulla porta del bar…Pensa che, al mio passaggio, non si sono degnati nemmeno di farsi il segno della croce.”

 

“E’ il frutto di una vecchia eredità. Giovani indifferenti, ragazzini organizzati in clubs con tanto di licenza di bere a volontà, ragazze in giro fino a tardi, con le mamme e i papà tranquilli in casa. Anzi, la vita di alcuni ed alcune comincia quando papà e mamma vanno a dormire.”

 

“Me ne sono accorto. Qualche mamma è venuta a pregarmi di spendere una buona parola, di far cambiare testa al figlio. Ma come si può pretendere che si intervenga dall’alto se nelle case tutto è lecito e non ci sono regole? I figli vanno indirizzati da piccoli, facendo loro capire, con le parole e, soprattutto, gli esempi che crescere senza regole vuol dire disorientarsi ed esporsi ad ogni rischio. Altra cosa che dovete mettervi in testa è che l’intera comunità deve farsi carico di aiutare la crescita dei figli. Pensare che il proprio figlio è al sicuro perché  “bravo” tra tanti “cattivi” è sbagliato. Anche i figli dei vicini sono propri, appartengono alla stessa comunità, devono crescere “buoni” insieme. Tenere il paese pulito è già qualcosa. Ma serve a poco se sulle strade pulite passano giovani e ragazzini vuoti dentro.”

 

“Questo avrebbero dovuto capire anche quelli indirettamente responsabili, i tuoi compresi. Noto con piacere, però, che qualcosa si sta muovendo. Credo che l’anno prossimo, quando ti farai il giro per le strade di Galatro, ti accorgerai dei nuovi frutti. Da parte tua cerca di smuovere chi si fa vivo una volta all’anno e si onora di accompagnarti in processione accanto al parroco. Le persone indirettamente coinvolte nella crescita di una comunità dovrebbero essere più partecipative, abbandonando il posto di burocrati per avvicinarsi alla gente e farsi carico dei problemi concreti, come quello che attiene ai ragazzini e ai giovani.”

 

La vecchina si era alzata e stava per uscire. Mi ha notato e  si è avvicinata per chiedermi come mi sentivo. “Benino”, le risposi. “Sono ancora vivo”. San Nicola mi guardava con un sorriso, come per dirmi: “Uomo di poca fede! La vita è dono di Dio. Solo Lui conosce l’ora  del ritorno alla sua casa”. La vecchina fece un inchino rivolta verso il Santo Patrono e si allontanò.

 

“La vecchina è più assidua di me”, dissi al Santo.

 

“Tutti i giorni. Ho notato che, quando ti fai vivo tu, c’è anche lei, come se qualcuno l’avvertisse della tua visita.”

 

“Non è che sei tu il suggeritore, magari per notare chi di noi due è più coinvolto nel dialogo?”

“Cosa ti viene in mente! Noi siamo gli amici di tutti e dialoghiamo con tutti allo stesso modo, senza fare confronti. D’altra parte voi venite a raccontarci la vostra storia e noi cerchiamo di suggerirvi il modo di capirla e di superare eventuali ostacoli. I santi non sono distanti da voi. Vivono con voi, vi capiscono anche quando pensate di essere dimenticati da tutti. Basterebbe pensare un tantino al significato della “comunione dei Santi” , che fa parte del nostro “credo” per non sentirsi mai soli, nemmeno nei momenti più neri delle vostre giornate”.

 

Con quest’ultima riflessione lasciai la chiesa. Tante volte ho recitato quella parte del “credo” senza fare attenzione. “Comunione dei Santi!”. Quindi, i Santi non sono in cielo, ma continuano la loro vita, solo cambiata, insieme a noi.

 

 

 

Cordiani Carmelo: «"COM’E’ ANDATA, SAN NICOLA?". Niente di nuovo. Le solite case chiuse, pochi fedeli dietro la mia statua, una diecina di giovanotti sulla porta del bar…Pensa che, al mio passaggio, non si sono degnati nemmeno di farsi il segno della croce. Le persone indirettamente coinvolte nella crescita di una comunità dovrebbero essere più partecipative, abbandonando il posto di burocrati per avvicinarsi alla gente e farsi carico dei problemi concreti, come quello che attiene ai ragazzini e ai giovani», Galatro (RC), Domenica  13 Gennaio 2013

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