Bloc-notes

"SI SALVI CHI PUO’, SAN NICOLA"

 

 

di Carmelo Cordiani

           

Con il gran caldo di questa settimana non avevo proprio voglia di mettere il naso fuori. Temevo di restarci secco. Ma la notizia fresca, fresca di un canale televisivo, specializzato nel raccontarci disastri, non mi ha trattenuto. Solo dieci minuti, tanto per sentire il parere del Santo patrono.

 

Nelle litanie dei santi, quelle originali rigorosamente in latino, si pregava il buon Dio di liberarci da tante disavventure: da ogni peccato, dalla morte perpetua, dai fulmini, dalle tempeste, dai terremoti…All’autore non è passato nemmeno per la testa di inserirci: Dal cannibale liberaci o Signore. Oggi l’avrebbe aggiunto. Perché, secondo la notizia data da un TG delle 12,25, in America ( ma guarda te quante ne inventano gli americani!) hanno messo a punto una pillola che fa venire la voglia di carne umana. Qualcuno l’ha ingoiata e ha divorato un braccio ad un suo amico. Per fortuna quel povero malcapitato è riuscito a liberarsi dandosela a gambe.

 

Passando davanti al Tabernacolo per la doverosa genuflessione, mi vennero in mente solo poche parole: “Non è che è stata imboccata la strada per uscire dalla crisi economica?”

 

“Cose vostre”, ha commentato San Nicola.

 

“Se permetti  sono anche cose tue. Secondo te, un intervento diretto, una mobilitazione generale di tutti i Santi e le Sante di Dio non sarebbe necessaria se il fenomeno si diffondesse? O pensi che, prima di estinguerci, passa un bel pò di tempo?”

 

“Molto tempo! Solo i cinesi sono più di un miliardo! Hai voglia di quanto tempo passerebbe…

 

“A proposito di cinesi, possibile che non ci hanno mai fatto vedere un funerale? Non muoiono anche loro? Pensi che li trasportino in Cina appena morti?”

 

“Cosa vuoi dire?”

 

“Sai com’è…Con tutti i prodotti in scatola che girano nei supermercati, c’è da sospettare.”

 

“Beh! Da voi tutto è possibile. Se ben ricordo, un filosofo ha parlato di “homo homini lupus”. Quindi niente di strano se, sulla tavola, vi ritrovate qualche sorpresa. Tanto, come succede per altre situazioni, siete talmente abili a nascondere la verità che non capireste  se trattasi di manzo o di un funerale mancato.”

 

“A questo punto mi stimoli una domanda: Valeva proprio la pena che Gesù morisse in croce per gente come noi che inventa pillole per mangiarsi a vicenda? O pensi che i cinesi, tanto per restare in tema, non fanno parte dei redenti? Per loro ci pensa Budda?”

 

“Gesù si è sacrificato per tutti gli uomini, cinesi compresi. E’ la vostra “cultura” che crea le diversità, che costruisce gerarchie di  primo, secondo terzo mondo e pone tante barriere tra uomo ed uomo al punto di farvi affermare: “Mors tua, vita mea”. Per quanto riguarda Budda, stai tranquillo che, chi lo segue, dovrà rendergli conto. E questo vale anche per altri.

 

“Vuoi dire che, per salvarsi, non è condizione indispensabile essere cristiani?”

 

“E tu pensi che tutti i grandi che non hanno conosciuto Gesù si sono persi eternamente? Che colpa può avere un uomo che non ha mai sentito parlare del Figlio di Dio che si è incarnato per redimerlo?”

 

“Allora a quel tale che ha cercato di mangiarsi l’amico cominciando dal braccio, dovremmo chiedere: Ma tu sei cristiano o no? Hai sentito qualche volta parlare del Figlio di Dio che si è incarnato o quel nome ti è nuovo?”

 

“Guarda che molti cristiani, pur non arrivando al punto di mangiarsi il prossimo lo divorano in altro modo. Lo uccidono con maldicenze, con calunnie, con diffamazioni d’ogni tipo. Parlo di cristiani che frequentano regolarmente le chiese, che si accostano all’Eucarestia, che si professano paladini di Gesù. E non solo semplici “militanti”, ma altolocati, persone addette al servizio di Dio, consacrati tanto per risolvere il problema del come campare, della pagnotta, insomma”.

 

Mentre San Nicola si lasciava andare a questo linguaggio che tante volte mi aveva rimproverato ho pensato che, forse, si era deciso di passare a maniere più convincenti. Forse era stato impartito un ordine preciso, visto che anche la vecchina, inginocchiata all’altare di San Rocco, ogni tanto spalancava gli occhi come se ascoltasse qualcosa di insolito. Infatti, a bassa voce per non disturbarmi, ha detto: “Dove siamo arrivati! Hanno massacrato tanti poveri cristiani, si uccidono le persone come fossero bestioline, si fa violenza contro i bambini…Ci manca solo di divorarci tra noi”.

 

Mi veniva voglia di risponderle che non ci manca, ma che sta già succedendo. Mi trattenni perché non volevo che si intromettesse nel mio colloquio. Avevo poco tempo, faceva un caldo da matti e, se avessi attaccato bottone con la vecchina, chissà dove mi avrebbe portato. Già mi aveva fatto osservare che la zucca che pendeva dalla cintola di San Rocco, più che  una zucca, sembrava una melanzana. Le abbozzai un sorriso e alzai gli occhi verso il Santo Patrono.

 

“Non sei proprio gentile”, mi ha detto. “Forse aveva cose molto interessanti da dire. L’hai scoraggiata, girandoti deciso verso di me.”

 

“Vuol dire che le racconta a San Rocco. Sai come sono i vecchi!”

 

Mi accorsi che San Nicola ha abbozzato un sorriso tra l’ironia e la compassione, come se volesse dirmi che, tra quella categoria, ci sono anche io. Poi aggiunse: “I vecchi, se non sono rimbambiti ( e quella vecchina non lo è, ti assicuro) dicono cose sagge perché sono frutto di esperienza. Vanno compatiti quando osservano quello che accade sotto i loro occhi con i criteri di un tempo.”

 

“Scusami, San Nicola, ma non capisco cosa vuoi dire. Guarda che la notizia della pillola l’ho sentita davvero. Non pensare che venga a raccontarti frottole.”

 

“Mi riferisco al fatto che, molto spesso, i vecchi non capiscono la realtà attuale perché la osservano con gli occhi di una volta.”

 

“Vuoi dire che non è giusto condannare chi addenta il braccio dell’amico perché una volta non succedeva?”

 

“Senti! Hai capito benissimo a cosa mi riferisco. Non cercare di fare il sordo. Un conto è addentare un braccio ed un altro borbottare per ogni cosa che succede. Ci vuol più comprensione, più tolleranza, più dolcezza. Ecco!”

 

“E cosa ti posso fare se sono una sagoma appena abbozzata? So a cosa ti riferisci, ma non mi sento di cambiare opinione. Tu sai quante cose mi sono tenute dentro. Avrei potuto ironizzare pesantemente, ma non l’ho fatto.”

 

“E sei pentito?”

 

Non ho risposto perché non avrei detto la verità.

 

La vecchina s’era già sbrigata ed era uscita senza che me ne accorgessi. Ripassando davanti al Tabernacolo dissi, mentalmente a Gesù: “Meno male che, ai tuoi tempi, gli americani non c’erano per inventare quella famosa pillola. Forse non ti avrebbero messo in croce, ma avresti fatto un’altra fine”.

 

“E’ quella che faccio ogni volta che vi accostate all’Eucarestia: Chi mangia il mio corpo e beve il mio sangue vivrà”. Dicendo queste cose Gesù sorrise. “Hai ragione” Gli risposi. Ma, per mangiarti, non c’è bisogno di pillole.”

  

 

 

Cordiani Carmelo: «"SI SALVI CHI PUO’, SAN NICOLA". Dove siamo arrivati! Hanno massacrato tanti poveri cristiani, si uccidono le persone come fossero bestioline, si fa violenza contro i bambini…Ci manca solo di divorarci tra noi», Galatro (RC), Domenica 1 Luglio 2012

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