Bloc-notes

"DIO PUO’ ABBANDONARE, SAN NICOLA?"

 

Prima stazione della via crucis: Gesù è condannato a morte. Non si è difeso né davanti a Pilato, né con gli scribi e farisei che più volte  aveva definiti razza di vipere. Non si è difeso perché? Perché aveva davanti le nostre miserie da sanare, i nostri peccati da lavare, la nostra vera felicità da costruire

 

 

di Carmelo Cordiani

 

Gesù sapeva cosa lo aspettava, conosceva la sua fine. Matteo riferisce che, dopo aver dato a Pietro le chiavi del regno dei cieli, Gesù cominciò “ a mostrare ai suoi discepoli che egli doveva andare a Gerusalemme per patire molte cose dagli anziani, dai gran sacerdoti e dagli scribi, per essere messo a morte e resuscitare il terzo giorno” (Mt. 16, 21). Marco fa notare che il Maestro rimprovera Pietro e lo manda via chiamandolo satana, perché non aveva il senso delle cose di Dio, ma di quelle degli uomini. Infatti aveva manifestato delle rimostranze all’annuncio della sua passione. (Mc. 8, 33). Pur sapendo, Gesù chiede al Padre se è possibile che passi da lui quel calice (Mt. 26, 39) e, sulla croce grida: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” (Mt. 27, 46). Da notare che non usa la parola “Padre”, ma “Dio”, quasi a voler sottolineare il grande mistero della redenzione, la sua scelta di “incarnarsi”, l’obbedienza alla volontà suprema. Forse che, chiamandolo “Padre” avrebbe intenerito il cuore di Dio?

 

In una pausa pomeridiana ho voluto parlarne con San Nicola. Volevo rivolgere la domanda direttamente a Gesù durante la genuflessione, ma ho preferito parlarne con il Santo Patrono. Forse Gesù mi avrebbe detto di non rievocarGli quel terribile pomeriggio.

 

“Quindi, stando al Vangelo, Dio ha abbandonato Gesù mentre moriva sulla croce.”

 

“Perché, cosa doveva fare? Ascoltare le voci di quelli che lo sfidavano: “Se sei veramente il figlio di Dio, scendi dalla croce…?”. Secondo te Dio aveva scelto di sacrificare suo Figlio per amore degli uomini per tirarsi, poi,  indietro vedendolo soffrire crocifisso? E che senso avrebbe avuto tutto il piano redentivo? Dio non era sordo alla voce del Figlio, vedeva il suo strazio, si rendeva conto del dolore di quella povera madre ai piedi della croce, dello scoraggiamento dei suoi amici…Ma la sua volontà doveva compiersi. Per redimere l’uomo era necessario il sangue di Gesù.”

 

“Se vuoi sapere come la penso, devo dirti che trovo tutto assurdo.”

 

“Addirittura! E’ assurdo che una persona si sacrifichi per il bene di tanti? Se questa è la tua logica devo dirti che non ha nemmeno senso parlare dei martiri per la patria, degli eroi, degli uomini che hanno dimostrato grande coraggio. Devo anche dirti che di Dio hai un’idea veramente misera”.

 

“Vedi, San Nicola: Più volte ti ho detto che io credo in Dio, ma non lo capisco. A volte mi sforzo di trovare la ragione di tante sventure, ma non riesco ad attribuire tutto all’ab-uso della volontà umana. E, allora, mi viene da pensare che Dio ci abbandona. Troppi sono gli avvenimenti che ti riempiono la testa di dubbi. Tieni conto che siamo esseri umani, impastati di debolezze. Come si fa a vedere tanti bambini sofferenti per malattie delle quali non hanno alcuna responsabilità? Cosa dire quando tanti giovani se ne vanno in pieno giorno mentre altre vite non si spengono nemmeno ridotte al lumicino, sofferenti, tutte una piaga, scheletriti da mali che li distruggono lentamente? E, poi, valeva la pena il sacrificio della croce se il male, oggi, sovrabbonda il bene? Tu mi dirai che il tutto deve essere ricondotto alle libere scelte degli uomini. D’accordo! Ma Dio che, nell’antico testamento, puniva severamente il male e i malvagi, non potrebbe anche oggi usare metodi severi nei confronti di quelli che, volutamente, compiono del male?”

 

“Tu vorresti che Dio prendesse di mira uno ad uno i malvagi e li facesse fuori, lasciando nel mondo solo i buoni. Devo dirti che rimarrebbero pochi esemplari, la maggior parte deficienti, quelli che sono innocui perché non possono né sanno fare del male. Un Dio vendicativo, insomma. E cosa ve ne fareste? Non è meglio sapere che Dio è Padre, che è amore, che perdona e che punirà quando e come lo riterrà? Rileggiti la parabola della zizzania. I discepoli erano impazienti di vedere il campo disinfestato, ma Gesù disse di saper aspettare. Alla fine, alla fine…”

 

“Sempre così! Campa cavallo! Vallo a dire ai poveri cristiani massacrati, ai bambini martoriati, alle donne sfruttate, agli anziani abbandonati, ai tanti affamati che, come Lazzaro, desidererebbero le briciole che cadono dalla tavola degli epuloni…Vai a dire che alla fine…Ti risponderebbero: E ora, come facciamo? Continuiamo a soffrire in attesa della fine?”

 

“Uomini di poca fede, vi direbbe Gesù. Siete stati creati per il cielo, non per questa terra. Io ho preso la vostra carne e, come voi, ho sofferto e soffro ancora con voi, ma non vi abbandono. Il mio grido sulla croce è la prova che ho assunto in pieno la vostra natura, la vostra debolezza che rivolge a Dio la voce del dolore quasi una ribellione alle sue decisioni. Dio affligge, ma non abbandona! Così recita un saggio detto dei vostri padri.”

 

Mentre San Nicola mi rivolgeva queste parole, la vecchina stava facendosi il segno di croce alla prima stazione della via crucis. “Gesù è condannato a morte”. “Non si è difeso, mi dicevo, né davanti a Pilato, né con gli scribi e farisei che più volte  aveva definiti razza di vipere. Non si è difeso perché? Perché aveva davanti le nostre miserie da sanare, i nostri peccati da lavare, la nostra vera felicità da costruire. E non c’è felicità che non passi sulla via della sofferenza.”

 

Alla seconda stazione, la vecchina era già all’altare del Santo protettore. Prima del secondo segno di croce mi guardò. Allora mi accorsi della sua serenità. “Ho quasi ottant’anni e ogni anno, in questo periodo di quaresima, vengo a pregare a quest’ora e fare la via crucis. Dopo la condanna a morte Gesù viene condotto al calvario, incoronato di spine, cade, viene sputato e percosso. Povero Gesù! Lo ha fatto per noi, sapete. Per i nostri peccati.” E continuò, guardando il quadro della seconda stazione.

“Visto?” mi ha detto sottovoce San Nicola.” Le anime semplici non si pongono molte domande. Anche la loro fede è semplice e nella volontà di Dio non vedono solo una soluzione comoda dei tanti problemi della vita, ma un motivo valido per andare avanti anche nella sofferenza, senza ribellarsi, senza imprecare, senza chiedersi tanti perché. Questa è fede, cioè fiducia nella parola di Gesù. Come ai suoi discepoli, Gesù ripete a ciascuno di noi: “Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò di nuovo e vi prenderò con me, affinché dove sono io, siate anche voi” (Gv. 14, 3). Dio non abbandona nessuno, ricordalo!”

 

 

 

Cordiani Carmelo: «"DIO PUO’ ABBANDONARE, SAN NICOLA?" Prima stazione della via crucis: Gesù è condannato a morte. Non si è difeso né davanti a Pilato, né con gli scribi e farisei che più volte  aveva definiti razza di vipere. Non si è difeso perché? Perché aveva davanti le nostre miserie da sanare, i nostri peccati da lavare, la nostra vera felicità da costruire», Galatro (RC), Giovedì  22 Marzo 2012

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