Bloc-notes

"C’E’ CRISI, C’E’ CRISI, SAN NICOLA !"

 

Per la maggior parte delle persone tutto è relativo, anche la presenza di Gesù ... Il festival di Sanremo è la prova provata della crisi che vi avvolge. Al posto delle canzoni che non dicono più niente, si va a ruota libera sulle cretinate, sulle trovate stupide, sul linguaggio volgare

 

 

di Carmelo Cordiani

 

Altro che sacrifici! Occorre fare molta attenzione perché, quando la gente ha fame, ne combina di tutti i colori. L'istinto della sopravvivenza è predominante e non ci sono miti consigli che tengono. Ce lo dimostra anche la storia. Si può rimanere buoni per qualche giorno, con la speranza che le cose migliorino. Poi esplode irrimediabilmente la violenza. Pensiamo alle grandi città con gli scaffali dei supermercati vuoti, a tanta gente che non trova niente, ma proprio niente da mangiare…Non si lascerà, certo, morire, ma andrà a fiuto dove trova una briciola e se ne impossessa a qualunque costo.

 

Si tratta, ovviamente, della crisi economica peggiore dagli anni della guerra (ammesso che viviamo negli anni della pace!); ma è altrettanto evidente che, a monte, troviamo una crisi molto più estesa. Le nuove generazioni sono figlie del “boom” degli anni sessanta, dello spreco, delle spese spensierate, della caduta precipitosa dei valori che contano, della corruzione pur di avere tanti soldi da spendere. Oggi la volgarità viene applaudita, il linguaggio è saturo di parolacce, per farsi notare si ricorre alle trovate più strane, come la farfalla di Belen.

 

Il punto più debole, però, va ricercato nel lento e costante processo di scristianizzazione che ha portato al parto di un uomo solo materia, senza anima, senza emozioni, senza spiritualità. E’ una mia opinione; per questo ho voluto conoscere il parere di San Nicola patrono, finché resiste, di Galatro. Sono andato a trovarlo mercoledì pomeriggio, prima della cerimonia delle ceneri. Non sono rimasto a sentire la “terribile” frase: “Memento homo quia pulvis es…” perché alla cerimonia avrebbero partecipato i soliti “farisei” che, invece di prendere atto del significato del rito, avrebbero fatto “corna” per esorcizzare la morte. Poi sarebbero ritornati al loro posto ad occhi bassi per dare l’impressione di essere immersi nel grande mistero.

 

“Se sei venuto con questi pensieri per la testa, te ne puoi andare. Non mi va di ascoltare chi giudica troppo in fretta le persone. Ma che ne sai tu cosa passa veramente nell’animo di quelli che portano ancora le tracce di cenere in testa?”

 

“E cosa vuoi che passi! Se è vero che dai frutti si conosce l’albero, come dice anche Gesù, questi, sono un poco di buono.”

 

“Ancora! E, poi, perché hai usato l’espressione “patrono di Galatro finché resiste?”

 

“Allora a te sta bene Galatro cosi com’è? Ti accontenti di poco. Non ti accorgi che è tutto una facciata? E’ vero che ti fai un giro per il paese una volta all’anno, ma non ti sei accorto dei posti vuoti la domenica? Tanta gente, ormai, si è abituata a seguire la messa sulla TV durante la quale si sente qualcosa che ha a che fare con Gesù. Tanti preti cresciuti troppo in fretta parlano di altro. Hai sentito come li ha trattati quel tale durante il festival di Sanremo?”

 

“Bravo! Hai messo il dito sulla piaga. Proprio il festival di cui parli è la prova provata della crisi che vi avvolge, Al posto delle canzoni che non dicono più niente, si va a ruota libera sulle cretinate, sulle trovate stupide, sul linguaggio volgare. Quello che ha detto e ripetuto quel tale, come l’hai chiamato tu e che, invece, si chiama Celentano, purtroppo è vero. Ovviamente non va generalizzato. Anche tu hai fatto riferimento ad alcune riflessioni degne della messa domenicale. L’anomalia consiste nel luogo e nella circostanza che doveva occuparsi di altro. A meno che a qualcuno premeva toccare tasti delicati come la chiusura di Avvenire e Famiglia Cristiana.”

 

“A quanto pare segui con molta attenzione anche la nostra vita, diciamo, frivola.”

 

“Perché, avete un’altra vita che non sia frivola? Per la maggior parte di voi, ormai, tutto è relativo, anche la presenza di Gesù nella vostra storia. Se è vero che molti, purtroppo, preti nelle prediche parlano di altro e allungano i discorsi, sia per far credere che sanno molte cose e sia perché improvvisano e non riescono a concludere, vuol dire che anche loro sono impantanati nella crisi generale e vuol dire anche che Gesù li interessa ben poco. Fare il prete, per questi, è un mestiere e ti posso dire che rende.”

 

“Guarda che il molleggiato non si è fermato al “basso” clero, ma è andato in alto affermando che quelli del vaticano non sanno com’è il paradiso”.

 

“Bella scoperta! Per sapere com’è bisogna andarci e non è sicuro che lo conosca Celentano. Ancora è sulla terra. E non è detto che ci andrà.”

 

“E come fai a saperlo? “

 

“Vedi, quando ha parlato dell’Avvenire e di Famiglia Cristiana ha sottolineato che “andrebbero” (“ Ho detto andrebbero”) chiusi. Io ripeto “non è detto che ci andrà” cioè non l’ho ancora visto in paradiso. Capito?”

 

“Una delle solite trovate dei vescovi. Quando volete giustificare o non assolvere qualcuno trovate sempre la via d’uscita. Tornando alle dichiarazioni del molleggiato, voi conoscete i pastori buoni e i mercenari; però state solo a guardare e vi lamentate che, nella Santa Chiesa, le cose non vanno. Per forza! Non vi siete mai decisi di fare un repulisti. Avete paura anche voi di prendere una frusta e buttare fuori dal tempio i profanatori?”

 

A questo punto mi sono reso conto che San Nicola non intendeva più ascoltarmi. “Durus est sermo iste”, dissi tra me e me, anche per il santo vescovo. Cosa avrebbe potuto rispondermi? Che non è vero? Non se la sentiva, perché tante cose si svolgono sotto i suoi occhi, E glieli avrei numerate. Decisi di chiudere con un profondo inchino. Inginocchiandomi davanti al tabernacolo ripetei: “Perdona loro, perché non sanno quel che si fanno”. E in quel “loro” mi sono messo anch’io.

 

 

 

Cordiani Carmelo: «"C’E’ CRISI, C’E’ CRISI, SAN NICOLA !". Per la maggior parte delle persone tutto è relativo, anche la presenza di Gesù ... Il festival di Sanremo è la prova provata della crisi che vi avvolge. Al posto delle canzoni che non dicono più niente, si va a ruota libera sulle cretinate, sulle trovate stupide, sul linguaggio volgare», Galatro (RC), Venerdì 24 Febbraio 2012

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