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"C’E’ ANCHE IL BENE, SAN NICOLA"

 

Tante volte ho sentito dire: “Un albero che cade fa più rumore di una foresta che cresce.” Una saggia riflessione che mi è venuta in mente seguendo le notizie della sventurata Costa Concordia ... ma il bene c’è. Ed è come il lievito. Prima o poi riuscirà a trasformare questa pasta inerte della nostra società. E, allora, si diffonderà il profumo del buon pane

 

 

di Carmelo Cordiani

 

Tante volte ho sentito dire: “Un albero che cade fa più rumore di una foresta che cresce.” Una saggia riflessione che mi è venuta in mente seguendo le notizie della sventurata Costa Concordia. I latini dicono che “post factum non valet argumentum” per cui le trasmissioni fiume, con ospiti d’ogni genere (in verità sono quasi gli stessi: sono mancati solo Alba Parietti, Platinett, Malgioglio…gli opinionisti di cui dispone la Rai) che ripercorrono minuto per minuto le fasi dell’incidente, che discutono sulla rotta che la nave crociera doveva seguire, sul capitano che si è messo al sicuro lasciando oltre quattromila persone che si sono arrangiate per salvarsi la pelle, dei dispersi, dei probabili clandestini a bordo…lasciano, ormai, il tempo che trovano. le uniche ad essere veramente utili sono quelle persone, oltre quattrocento, che si stanno prodigando per recuperare gli assenti all’appello, quelle che, nella notte del disastro, hanno aperto le porte delle loro case per aiutare materialmente e moralmente i naufraghi, quanti seguono da vicino il dramma dei superstiti, tantissimi per fortuna. Ma questi non fanno parte del mondo televisivo. Qualcuno, promosso eroe, ha risposto che ha fatto solo il proprio dovere.

 

Nelle ultime quattro chiacchiere scambiate con il Santo Protettore San Nicola non poteva mancare un accenno  al disastro dell’isola del Giglio. Ricordo di avere più volte presentato al Santo un quadro sconfortante della situazione in cui viviamo. Il male avanza, la disonestà trionfa, l’ingiustizia opprime, la zizzania invade ogni settore della società. Il Santo mi ha sempre risposto invitandomi ad avere fede nella parola di Gesù che non ritornerà a Lui senza  effetto, senza aver operato ciò che desidera e senza aver compiuto ciò per cui si è incarnato: La salvezza dell’uomo e, quindi, il trionfo del bene sul male.

 

Si agitavano dentro questi pensieri mentre mi genuflettevo davanti al tabernacolo. “Questa volta nessuno se la può prendere con Te. Tu non c’entri. Quando ti trovavi nella barca insieme ai tuoi discepoli eri tanto tranquillo che dormivi. Al grido “Signore salvaci! Siamo perduti!” hai rimproverato il vento ed il mare dichiarando i tuoi amici uomini di poca fede. Ma all’isola del Giglio il mare era calmo, la gente spensierata, a cena; anche il capitano era tranquillo e spensierato…”

 

“Un po’ troppo, a quanto pare”.

 

“San Nicola mio, non mi lasci nemmeno scambiare due parole con il padrone di casa. Non intendo assolutamente mettere in dubbio la responsabilità del capitano. Però Gesù, da esperto del mare (pensa che ha camminato sulle onde senza bisogno di scialuppe!) poteva mollare due ceffoni al capitano quando ha dato ordine di incunearsi in quel labirinto di scogli al largo di Elba. Non dico che doveva far scomparire quello spuntone di roccia che ha sventrato la nave…Un solo “stai attento che tocchi”, ecco”.

 

“E chi ti ha detto che Gesù non l’abbia fatto? Siamo alle solite: Gesù parla, ma non è ascoltato. Parla quando invita gli uomini ad essere responsabili, a fare un saggio uso della libertà, a non distrarsi quando si è impegnati in compiti particolarmente delicati e difficili.”

 

“Allora sei d’accordo anche tu che il comandante era distratto?”

 

“Lascia perdere. So bene dove vorresti condurmi. Piuttosto elogiamo quelle persone che hanno rischiato di brutto per aiutare tanta gente presa dal panico. Non sapevano proprio dove andare. Era buio, per giunta. Ad alcuni è venuta l’infelice idea di gettarsi in acqua, magari senza saper nuotare e senza fare i conti con il freddo. Qualcuno ce l’ha fatto. Altri no. Ma c’è stata una gara di generosità nell’aiutare i deboli. Qualcuno ha lottato fino all’ultimo per mettere in salvo quante più persone…”

 

“Certo, tu, dall’alto hai visto tutto. Dall’alto vedete il bene che noi ignoriamo spesso volutamente. Vedete quel bene che non fa rumore, come gli alberi che crescono nella foresta. Vedete il bene nascosto, quello dei cuori puri, degli umili, dei veri innamorati di Gesù.”

 

“Ti assicuro che la vostra terra è disseminata di questo bene. Se voi vi abituaste a riconoscerlo i vostri rapporti cambierebbero, cadrebbero le barriere che vi dividono, i pregiudizi che vi fanno stare male. Lo sai che non è nemmeno indispensabile e necessario essere innamorati di Gesù, come hai detto, per fare del bene. Basta dare ascolto al proprio cuore. Oggi la vostra società altamente sofisticata e “scientifica” ha dimenticato di avere un cuore. Se ne ricorda solo in occasione di eventi disastrosi, quando impegna ogni mezzo di comunicazione per chiedere rinforzi. Il cuore non serve solo per aiutare, ma per amare. Amare come vi ha insegnato Gesù.”

 

“Vedi che il discorso torna sempre al Maestro?  Per amare il prossimo bisogna amare Gesù.”

 

“Ma Gesù non ha detto: “Amatemi come io vi ho amato…”; sarebbe stato egoista. Ha specificato: Amatevi…E, poi, basta un minimo di buon senso per rendersi conto che se le persone imparano a volersi bene, a volere il bene, vivere è più piacevole. Non credi?”

 

Da un fatto di cronaca siamo passati ad un discorso serio in cui, a voler insistere, mi sarei perso. Una cosa mi ha convinto: Il bene c’è. Ed è come il lievito. Prima o poi riuscirà a trasformare questa pasta inerte della nostra società. E, allora, si diffonderà il profumo del buon pane.

 

 

 

Cordiani Carmelo: «"C’E’ ANCHE IL BENE, SAN NICOLA". Tante volte ho sentito dire: “Un albero che cade fa più rumore di una foresta che cresce.” Una saggia riflessione che mi è venuta in mente seguendo le notizie della sventurata Costa Concordia ... ma il bene c’è. Ed è come il lievito. Prima o poi riuscirà a trasformare questa pasta inerte della nostra società. E, allora, si diffonderà il profumo del buon pane», Galatro (RC), Giovedì  26  Gennaio 2012

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