Bloc-notes

"C’E’ CHI CREDE, SAN NICOLA"

 

Il primo miracolo di Gesù: L’acqua che diventa vino: ottimo vino, si perché Gesù fa le cose perbene. Così la moltiplicazione dei pani: tutti sazi e tanti pesci e pane rimasti. Gesù fa proprio le cose in grande. Basta chiederle. Ma quando non trovi le parole per chiedere, Gesù capisce anche le parole che non riesci a dire, quelle che non ti vengono o che si fermano dentro di te, confuse e disordinate

 

 

di Carmelo Cordiani

   

 E’ nel silenzio che si ascolta la parola di Dio. Così in una chiesa di rito ambrosiano, affollata di fedeli, domenica scorsa.

 

Quella delle undici è la messa dei ragazzi, ma partecipavano moltissimi adulti. Il sacerdote in una manciata di minuti ha commentato il Vangelo che riferiva il primo miracolo di Gesù: L’acqua che diventa vino. “Ottimo vino”, ha detto, “perché Gesù fa le cose perbene”. Mi sono venuti in mente i tanti bla, bla, bla, di alcuni “predicatori” che tirano il discorso da tutte le parti, che parlano a lungo convinti di sapere tante cose, ma non sono in grado di trovare una conclusione. “Gesù fa le cose perbene!”. Semplice, no? Lo ha riconosciuto anche colui che dirigeva il banchetto che disse allo sposo: “Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora”.

 

Ma già la prima lettura, tratta dal capitolo 25 di Isaia esalta la bontà delle opere di Dio. “Preparerà il Signore degli eserciti, per tutti i popoli (…) un banchetto di grasse vivande, un banchetto di vini eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffinati”. Ma il discorso diventa ancora più interessante quando il Profeta afferma che “il Signore asciugherà le lacrime su ogni volto…”.

 

Guardando i fedeli attenti alla lettura del Profeta, pensavo alle tante “lacrime nascoste” che ognuno versa in silenzio e alla fede in Colui che può asciugarle. Ho voluto spendere due parole con il Santo protettore del mio paese, San Nicola, appena rientrato a casa.

 

“C’è chi crede fermamente” gli dissi subito, dopo averlo ossequiato.

 

“Che bella scoperta! E te ne sei accorto solo adesso? Sapessi quanta gente soffre e si presenta a Gesù per chiedere conforto! E lo riceve”.

 

“Vedi, San Nicola, nel mondo in cui ci troviamo, pieno di falsità e di contraddizione, non sempre si riesce a vedere il bene. A volte ci sentiamo scoraggiati e siamo tentati di girarci da un’altra parte. La tentazione di pensare che Dio è lontano da noi, che ha altro da fare, è forte. Cerchiamo conforto dove troviamo sofferenze maggiori o nelle esperienze che ci lasciano l’amaro in bocca. Non vogliamo convincerci che “Gesù fa le cose perbene”, che è un vero amico, Anzi un fratello.”

 

“Hai citato Isaia e Giovanni; trascuri quanto raccomanda Paolo ai Colossesi. Parlando di Cristo afferma che “in lui sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della conoscenza”. E cosa c’è di meglio che scoprire questi tesori che vi daranno tanto conforto e asciugheranno tante lacrime?”

 

“Tu parli bene perché sei nella Luce e vedi la Verità. Per noi tutto è complicato. Dobbiamo fare i conti con ostacoli d’ogni tipo, dalla quotidianità per sopravvivere agli imprevisti che sono sempre in agguato. Tieni conto che si stanno attraversando tempi molto duri, senza prospettive, almeno, tranquille, che tutto sembra andare storto…Insomma vorremmo toccare con mano la presenza di Dio nella nostra vita.”

 

“Se fai attenzione ti renderai conto che, anche nei momenti di sbandamento l’unica parola buona ve la può dire solo Gesù. Vuole un po’ pregato, ecco tutto. Anche a Cana in un primo momento si è quasi seccato quando sua madre gli disse: “Non hanno vino”. Ma la Madonna, con molta fiducia disse ai servitori: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela”. E, secondo te, cosa poteva dire Gesù? Pensi che avrebbe detto agli sposi: “Avete bevuto tutto il vino? Adesso arrangiatevi”. Invece si rivolse ai servitori invitandoli a riempire d’acqua le anfore. Il resto lo conosci.”

 

“Certo! E conosco anche che i servi riempirono sei anfore di pietra contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. Anche facendo la media di cento litri, siamo a sei ettolitri di vino. Aggiungendo quello già consumato mi sa tanto che in quel banchetto si è esagerato…”

 

“A parte l’osservazione spiritosa è una buona occasione per rendersi conto della generosità di Gesù. “Ad abundantiam” come nella moltiplicazione dei pani. Tutti sazi e tanti pesci e pane rimasti. Gesù fa proprio le cose in grande. Basta chiederle”.

 

Passando davanti al tabernacolo, genuflesso, mi venne in testa di chiedere qualcosa, ma non sapevo cosa. La mente si affollò di domande, non trovavo una sola parola; eppure sentivo la necessità di chiedere.

 

“E’ inutile che ti scervelli. Resta così, in silenzio. Gesù capisce anche le parole che non riesci a dire, quelle che non ti vengono o che si fermano dentro di te, confuse e disordinate. Ricordi il cieco nato? “Signore, fa ch’io veda”. Cos’altro poteva chiedere?”

 

“Hai ragione, San Nicola. Spesso è difficile credere. Ma è necessario essere “saldi nella fede”, come Paolo raccomandava ai colossesi”.

 

 

 

Cordiani Carmelo: «"C’E’ CHI CREDE, SAN NICOLA". Il primo miracolo di Gesù: L’acqua che diventa vino: ottimo vino, si perché Gesù fa le cose perbene. Così la moltiplicazione dei pani: tutti sazi e tanti pesci e pane rimasti. Gesù fa proprio le cose in grande. Basta chiederle. Ma quando non trovi le parole per chiedere, Gesù capisce anche le parole che non riesci a dire, quelle che non ti vengono o che si fermano dentro di te, confuse e disordinate», Galatro (RC), Sabato  21 Gennaio 2012

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