Bloc-notes

"MA E’ PROPRIO VERO, SAN NICOLA?"

 

Le eresie sono finite? No. Il laicismo imperante nella chiesa, sostenuto da molti presbiteri e anche da qualche alto prelato, è l’eresia del nostro tempo, più pericolosa di quella di Ario. Si tratta di una dottrina che stravolge il senso del messaggio evangelico e lo interpreta a proprio uso e consumo

 

 

di Carmelo Cordiani

   

“O voi tutti assetati, venite all’acqua, voi che non avete denaro, venite; comprate e mangiate; venite, comprate senza denaro, senza pagare…” Mi ero un po’ distratto per via di un ragazzino che andava avanti e indietro, ma queste parole della prima lettura mi hanno riportato alla messa di domenica scorsa, ultima del periodo natalizio. “Nella crisi in cui ci troviamo”, mi dicevo, “il brano di Isaia cade proprio a proposito.” Ma è stata l’ultima parte della lettura a farmi riflettere e a pormi delle domande alle quali non so come rispondere. L’oracolo del Signore dice: “Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata” (Is. 55, 10).

 

A parte la finezza della metafora il brano è un chiaro invito alla speranza, alla fiducia nella parola di Dio che non può venire meno. Se dovesse succedere siamo proprio rovinati, per non usare altro temine. Per avere un suggerimento in più ho voluto proporre il brano al Santo protettore San Nicola, col quale c’eravamo sentiti prima di Natale. Ormai le festività sono finite, c’è più calma, è bello scambiarsi due chiacchiere.

 

Come al solito la chiesa era deserta. Un silenzio che mi ha ispirato anche due parole da rivolgere al Padrone di casa mentre mi genuflettevo: “Gesù di Nazareth, di profeti come Isaia ce ne vorrebbero tanti altri…”

 

“Ti sei dimenticato che Gesù è il profeta per eccellenza e che quando ha detto che le sue parole non finiranno, nel senso che manterrà fede alla promesse, non scherzava.”

 

Era la voce inconfondibile di San Nicola che, come al solito, non ha aspettato che mi avvicinassi all’altare per farmi un richiamino.

 

“Non ho mai messo in dubbio la parola di Gesù. D’altra parte anche alla samaritana ha detto quasi le stesse parole di Isaia.Se non sbaglio è sempre Dio che parla e non credo che con Isaia dice una cosa e con suo Figlio cambia. Ma quello che mi preoccupa è il fatto che il mondo è così scombussolato che si stenta a credere che la parola di Dio opera lo stesso effetto della pioggia e della neve. Cioè che renda fertile il cuore umano.”

 

“E perché non dovrebbe?”

 

“Sai c’è tanto odio, tanta violenza, tanta ingiustizia che ci fa dubitare che ci possa essere un cambiamento. Sono passati millenni dalla profezia di Isaia e almeno duemila dalle parole di Gesù, ma la situazione va sempre peggiorando. Il male dilaga, caro San Nicola, tanto che credere diventa sempre più difficile.”

 

“Allora, secondo te, tanto vale infischiarsene di tutto, anche delle parole di Gesù. E tu te la sentiresti?”

 

“Mai. Per me vale sempre la domanda dei suoi apostoli: “Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita”. E nel momento di dubbi ripeto le parole dei discepoli di Emmaus: “Resta con noi Signore, perché si fa sera”. Viene il buio senza Lui, capisci?”

 

“Siete voi che dovete capire. Io non ho mai dubitato delle promesse di Gesù, nemmeno quando la chiesa era flagellata dalle eresie”.

 

“E tu pensi che le eresie sono finite? Sapessi quanti strafalcioni si predicano dagli altari! Anzi ti dico che esiste un genere di eresia che facilmente si confonde col Vangelo. Il laicismo imperante nella chiesa, sostenuto da molti presbiteri e anche da qualche alto prelato, è l’eresia del nostro tempo, più pericolosa di quella di Ario che tu ben conosci. Si tratta di una dottrina che stravolge il senso del messaggio evangelico e lo interpreta a proprio uso e consumo. Molti laici, con l’intento di dare una mano, danno del Vangelo una lettura relativistica, presentando Gesù un “amico” che tutto capisce e tutto tollera, anche l’ipocrisia, dimenticando che proprio contro gli ipocriti ha tuonato in più occasioni. Non ci sono vie di mezzo: O si è con Dio o si è contro. L’ha ripetuto anche Gesù.”

 

“So bene a cosa ti riferisci. La chiesa ha attraversato periodi molto più difficili e sempre per opera dei “familiari”. Non sono i nemici che preoccupano, ma gli “amici”, quelli che bazzicano nelle chiese, che sono sempre in prima fila nei convegni, nelle riunioni, nelle discussioni in materia di fede, ma conducono una vita privata infischiandosi della parola di Gesù. Ma questo non ha niente a che fare con le parole del profeta. Persone di questo stampo sono sempre esistite, ma la chiesa, quella fondata da Cristo, è ancora viva e vegeta. E ti posso assicurare che sta crescendo nonostante le persecuzioni in atto. Ricordi cosa ti diceva un saggio gesuita? “Se la chiesa fosse stata istituita dai preti, a quest’ora se la sarebbero venduta”.

 

“Mi fai ricordare i tempi belli della mia gioventù. Proprio belli! Peccato che sono finiti così…”

 

“Meglio. Fossero andati diversamente, forse, oggi non parleresti in questo modo”.

 

Uscendo incontrai la solita vecchina che guardava una nicchia ancora vuota. “Ecco cos’è la fede! Questa nonnina sa che prima o poi la nicchia sarà occupata dal suo Santo. Non ha dubbi. Il ritardo non la preoccupa.”

 

 

 

Cordiani Carmelo: «"MA E’ PROPRIO VERO, SAN NICOLA?" . Le eresie sono finite? No. Il laicismo imperante nella chiesa, sostenuto da molti presbiteri e anche da qualche alto prelato, è l’eresia del nostro tempo, più pericolosa di quella di Ario. Si tratta di una dottrina che stravolge il senso del messaggio evangelico e lo interpreta a proprio uso e consumo», Galatro (RC), Giovedì 11 Gennaio 2012

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