Bloc-notes

"CHE SPLENDORE DI LUNA, SAN NICOLA"

 

Andando avanti con l’età si comincia a guardare in alto. Da giovani si cammina a testa dritta o bassa, badando solo a quello che serve ogni giorno. Siamo fatti così: Per vivere dobbiamo guardare per terra

 

 

di Carmelo Cordiani

 

Incanto, fascino, mistero! Rientravo verso le 17.30 del 09 dicembre mentre alle spalle di Galatro, in direzione del “Màrcato” (*) sorgeva la luna quasi piena. Nemmeno una nuvola, dopo una giornata praticamente estiva. La luce scendeva morbida sulle case illuminate a presepe tracciando un solco ampio e vivace nello specchio del Mètramo. Solo due minuti di sosta per una breve riflessione sulla grandezza di Dio. E nel pensiero scorrevano le immensità dell’universo con i disegni di luce e di vita concepite dalla Sua fantasia. L’universo sconfinato, con le sue galassie, da quelle nane con poche decine di milioni di stelle a quelle giganti con miliardi. E le stelle comete, anche quella che guidò i Magi fino a Betlemme. Chissà in quale angolo dell’immensità è finita! Il Padre eterno non ha badato a spese. Poi dal grande mistero del cosmo sono approdato all’altro mistero del nostro pianeta, la terra, dove camminiamo,  lavoriamo, viviamo momenti di gioia e di sofferenze. Ancora uno sguardo al grande spettacolo prima di rientrare a casa. Altro che luminarie artificiali! Dio non ne ha bisogno.

 

L’emozione provata non poteva non essere condivisa con il Santo Protettore di Galatro, San Nicola. Mi sono presentato al suo altare passando lungo il muro a sinistra, con l’intenzione di fermarmi  un pochino all’uscita davanti al monolocale del Padrone di casa. Stavo per pronunciare la solita giaculatoria e, come al solito, il Santo mi ha anticipato:

 

“Solo due giorni fa ti sei accorto della luna piena? Ma se il fenomeno accade ogni mese!”

 

“Forse l’altra sera mi sentivo un po’ diverso.”

 

“In che senso, scusa.”

 

“Nel senso che, sai, andando avanti con l’età si comincia a guardare in alto. Da giovani si cammina a testa dritta o bassa, badando solo a quello che serve ogni giorno. Siamo fatti così: Per vivere dobbiamo guardare per terra.”

 

“Ma possibile che non riuscite a conciliare le due cose: Osservare le meraviglie del creato e provvedere alle vostre necessità quotidiane? La preghiera che vi ha lasciato Gesù inizia con il “Padre nostro che sei nei cieli…” e continua: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano…” Visto? Prima il cielo e poi la terra. Non volete mettervi in testa che il Buon Dio non vi abbandona, che vi ha creato proprio per il cielo, che ha disseminato di stelle l’universo per darvi un saggio della sua onnipotenza e farvi godere le meraviglie delle sue mani. Ricordi? …E l’opera delle sue mani annuncia il firmamento. Il Firmamento, capisci, non solo la luna che, per quanto bella e magica quando splende nella nostra vallata, è piccolina rispetto ai colossi del cosmo.”

 

“Come ti esprimi bene, San Nicola! Sai tante cose, come i sapienti Magi. Forse anch’essi erano delle tue parti e, proprio studiando le stelle, capirono che qualcosa di sconvolgente stava per accadere. Vuoi scommettere che anche il nostro destino è scritto lassù?”

 

“Lassù, dove? Tra le stelle? Non sarà che anche tu credi agli oroscopi!”

 

“Beh! Credere proprio no, ma , ad essere sincero lo ascolto. La mattina, prima di uscire. Non si sa mai!”

 

“Se, invece, ti abituassi a farti il segno della croce, uscendo, e ringraziare il buon Dio per averti concesso un altro giorno sarebbe meglio! Vi manca la fiducia nel Buon Dio e andate a cercare il vostro futuro dove non lo troverete mai. Ma tu pensi che Dio vi ha creato per passatempo? Pensi che vi ha dotato di intelligenza, di sensibilità e di quant’altro per caso? Pensi che un capolavoro così grande debba sciupare l’esistenza rincorrendo “fantasmi”? Quante volte devo ripeterti che Dio cammina accanto a voi, segue i vostri passi pronto a tendervi la mano? Perché non cercate questa mano, perché non la tenete stretta? “Non abbiate paura”; insieme a Lui scoprirete tutte le meraviglie dell’universo e non sarà solo la luna ad incantarvi.”

 

Con questo invito che per me rappresenta il “tormento di Dio” mi sono genuflesso davanti al Tabernacolo. E, cosa strana, mi ricordai di aver letto che l’astrofisica Margherita Hack racconta i suoi novanta anni inseguendo le stelle in bicicletta. Alzandomi e rivolgendo un ultimo sguardo a San Nicola mi venne spontaneo: “Se percorresse l’universo a piedi, forse incontrerebbe Dio”.

 

(*) Località lungo la strada che conduce alla diga sul Métramo.

 

 

 

Cordiani Carmelo: «"CHE SPLENDORE DI LUNA, SAN NICOLA" Andando avanti con l’età si comincia a guardare in alto. Da giovani si cammina a testa dritta o bassa, badando solo a quello che serve ogni giorno. Siamo fatti così: Per vivere dobbiamo guardare per terra», Galatro (RC), Giovedì   15 Dicembre 2011

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