Bloc-notes

"TI E’ ANDATA BENE, SAN NICOLA"

 

I nuvoloni si sono messi da parte per consentire al Santo Patrono di visitare tranquillo e all’asciutto le vie di Galatro. Tra quanti erano alla processione una strana figura ha richiamato alla memoria Dracula, un'altro invece ridacchiava sotto i baffi in attesa di applicare l’IMU per impinguare le casse locali

 

 

di Carmelo Cordiani

 

         Anche il sei dicembre 2011 sembrava che il tempo si fosse dimenticato della festa di San Nicola, patrono di Galatro. Nuvoloni carichi di pioggia salivano lentamente da ponente, quasi a darsi appuntamento per mezzogiorno e dintorni. Infatti, proprio verso le undici e trenta c’è stato un acquazzone con la “fumata”. Le strade diventarono presto impraticabili con il solito rituale dei deflussi provenienti dalle zone violentate sotto gli occhi vigili ed attenti degli addetti. Ma tant’è! Si aspetta sempre il peggio per piangersi addosso e prendersela, forse, anche con il Padre Eterno che, secondo alcuni credenti praticanti, è distratto. Ma, esattamente come accadde il sei dicembre 2002, i nuvoloni si sono messi da parte per consentire al Santo Patrono di visitare tranquillo e all’asciutto le vie di Galatro. Allora non lo faceva da trentun’anni. Solo verso la coda della processione un breve accenno di pioggerellina. I portatori si sono affrettati a rientrare in chiesa, hanno accorciato il percorso, hanno accelerato il passo tanto che il Santo cominciò a preoccuparsi. Il tutto si concluse con una messa solenne alla quale non ho partecipato per le vicende note anche al Santo.

 

         L’indomani, sette, verso le 11.45, ho fatto una capatina in chiesa per le solite quattro chiacchiere. La festa era passata e San Nicola era tutto solo sul lato sinistro dell’altare maggiore, con un bel mazzo di fiori sulla “vara” e qualche lumino che si stava già spegnendo. Nemmeno un’anima. Salutai il padrone di casa con una doppia genuflessione e mi venne in mente il proverbio “passata le festa” con quel che segue, ma non lo dissi per rispetto al Santissimo e al Santo. Mi avrebbero sicuramente risposto che nessuno, se non Loro, poteva leggere nell’animo dei fedeli. E infatti fu proprio San Nicola a irrompere:

 

         “Ma che ne sai tu se i santi sono dimenticati passata la festa?”

 

         “Scusami, mio Santo Protettore. Siccome non si vede un’anima ho pensato che le gente è intenta già ad altro. Comunque ti è andata bene. Io ero sicuro che saresti rimasto in chiesa!”

 

         “Ma oggi non è festa e la gente è tornata a lavorare. Vedrai che si farà viva. Per quanto riguarda il tempo posso sempre chiedere una deroga al Buon Dio. E me la concede.”

 

         “Dici? A quanto ho saputo, però, non è che durante la novena c’è stato affollamento e, ieri alla processione “rari nantes”. Ti ho seguito da lontano. Mi ha colpito una strana figura che mi ha richiamato alla memoria Dracula, pensa te!”

 

         “Ricominci? Le poche persone, come dici tu, sono i fedeli e, si sa, i fedeli sono stati sempre pochi. Gli altri vengono ed è già tanto. E, poi, ricordati che molti hanno avuto paura del tempo minaccioso”.

 

         “Ti faccio presente che a rischiare un acquazzone eri proprio tu. Gli altri possono sempre tirare fuori un ombrello. Ce ne sono di piccoli, ombrelli, che, all’occorrenza crescono. Ma, a parte queste sciocchezze, dimmi: Che impressione ti ha fatto il paese?”

 

         “Mi è parso tutto tranquillo. Al rientro, poi, ho visto tante luminarie. Si vede che tira già aria di Natale…”

 

         “E tu devi affrettarti a preparare la bisaccia con i doni. Senti un po’: Cosa ci regalerai quest’anno?”

 

         “Se non sbaglio, per i regali, ci ha già pensato un certo prof. Monti. Non vi basta?”

 

         “Beh! Aspettiamo con ansia anche il panettone locale. Ho notato un tuo parrocchiano (ti segue almeno una volta all’anno!) che già ridacchia sotto i baffi in attesa di applicare l’IMU per impinguare le casse locali. Godono le figure apicali che si porteranno a casa il solito gruzzoletto di fine anno come compenso agli enormi sacrifici per amministrare anche te”.

 

         “Scusa, ma io cosa c’entro?”

 

         “C’entri, c’entri! Non vorrai dirmi che non ricevi la tua parte! Ricordati solo che il tutto esce dalle nostre tasche.”

 

         “E ti dispiace?”

 

         “Affatto! Ma ci sono sempre quelli che si fanno belli con le tasche altrui. Di proprio non hanno mai messo un euro. Chiedono sempre, fedeli al detto evangelico: Chiedete e vi sarà dato. E ricevono, sai. Eccome se ricevono! Ci vuole fortuna. Vorrei sapere cosa ne pensi anche tu, visto che si chiede anche per te. Un’offerta per San Nicola…Ma ti arriva qualcosa?”

 

         “Intanto tu quest’anno Non hai offerto un bel niente. E, poi, ti sembra un modo corretto di pensare? Lo sai benissimo che le offerte servono per le vostre feste. Vostre perché mescolate il religioso con il profano. Per me sarebbe sufficiente la processione con la recita del rosario, con i canti, con molta compostezza e religiosità. Le altre cose le avete inventate voi specialmente la banda e gli spari. Questi si pagano. Anzi sai che ti dico? Quei botti mi fanno sempre sobbalzare e mi dicono che con quei soldi che vanno in fumo si potrebbero aiutare molti poveri. Allo sfavillio dei vostri centri contrasta il buio di tanta povera gente. Non sapete vivere, ecco tutto. Pensate che la festa sia chiasso, esteriorità, sperpero (ma ci penserà quel prof. di sopra a farvi cambiare abitudini!), tutte cose futili che vi lasciano il cuore vuoto. La festa è dentro il vostro cuore e la vostra mente, nella benevolenza e nel reciproco rispetto. Sai quanta pena quando passo nelle vostre strade e, sbirciando le poche case abitate (molto poche, purtroppo e continuate a fare festa!) penso che le famiglie non vanno d’accordo tra loro, che le persone passano nelle strade e non si salutano, che nel paese circolano pettegolezzi che alimentano sospetti e rendono la nostra bellissima vallata quasi odiosa. A volte mi viene da pensare che come protettore non valgo molto. Teste storte ho trovato e tali me le ritrovo.”

 

         “Ma che dici? Non fare d’ogni erba un fascio. Sono sicuro che qualche anima buona si trova anche a Galatro. Per questa devi voler bene a tutti e continuare il tuo intervento presso il buon Dio perché ci trasformi. Possibile che da pochi pani e altrettanti pesci ne ha moltiplicati tanti e non riesce a moltiplicare gli uomini buoni? A meno che si è stancato pure Lui di fare miracoli.”

 

         “Un conto è moltiplicare qualcosa di docile, di malleabile ed un altro avere a che fare con il cervello umano. Creato ad immagine di Dio è diventato così presuntuoso che riconosce solo se stesso. Continua ad andare su percorsi sbagliati, si rende conto della sua insoddisfazione, ma non riesce ad alzare la testa, a guardare in alto alla ricerca della vera Luce.”

 

         Mi accorsi che San Nicola si era quasi commosso e che il fatto di non riuscire a trasformare il paese di cui è protettore lo rattristava. Lo salutai con una giaculatoria diversa dalle altre e stavo per dirla grossa: “Coraggio San Nicola.”

 

 

 

Cordiani Carmelo: «"TI E’ ANDATA BENE, SAN NICOLA"I nuvoloni si sono messi da parte per consentire al Santo Patrono di visitare tranquillo e all’asciutto le vie di Galatro. Tra quanti erano alla processione una strana figura ha richiamato alla memoria Dracula, un'altro invece ridacchiava sotto i baffi in attesa di applicare l’IMU per impinguare le casse locali», Galatro (RC), Giovedì   8 Dicembre 2011

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