Bloc-notes

"CHE FIGURACCIA, SAN NICOLA"

 

 Era già nell’aria da qualche tempo. Nell’orchestra si alternavano stonature che il povero maestro non riusciva più a coprire. Le solite accuse: immoralità, giochi di potere, invasioni nella vita privata, leggi “ad personam” e via di seguito. Tanto che alla fine, nonostante avesse più volte detto di non pensarci nemmeno a mettersi da parte, Berlusconi ha mollato. Toni trionfali da parte dei soliti che godono quando c’è lo sfascio

 

 

di Carmelo Cordiani

  

 Era già nell’aria da qualche tempo. Nell’orchestra si alternavano stonature che il povero maestro non riusciva più a coprire. Le solite accuse: immoralità, giochi di potere, invasioni nella vita privata, leggi “ad personam” e via di seguito. Tanto che alla fine, nonostante avesse più volte detto di non pensarci nemmeno a mettersi da parte, Berlusconi ha mollato. Toni trionfali da parte dei soliti che godono quando c’è lo sfascio. Quelli che sono stati messi alla prova e non hanno tirato fuori l’Italia dai pasticci, anzi ce l’hanno cacciata fino ai capelli. Ma tant’è: Le falsità fanno più rumore della verità e riescono a diffondersi con maggiore rapidità. Una cosa è certa: I politici ai quali abbiamo affidato il nostro consenso hanno fatto fiasco. Il Presidente Napolitano ha dovuto mettere da parte la volontà degli elettori per scegliere lui una squadra di governo. Solo tecnici. Tecnici, da “técne”, abilità, destrezza, ma anche astuzia, disposizione scaltra. Il Gemoll riporta una frase: “pase técne cai mecané” – in ogni possibile modo e maniera. Ce la metteranno tutta i professori. Purché i politici, i cervelloni del Parlamento in cui, invece di fare le riforme, si trama, si litica, volano insulti e botte, si mettano da parte e imparino qualcosa. Ma lo faranno veramente? Abbiamo sentito alcune dichiarazioni dalle quali si capisce che, sotto la cenere c’è ancora vivo il fuoco delle divergenze, del “se non fai così io non ti appoggio”, degli interessi dei partiti e partitini (mamma mia quanti ce ne sono!), del “guai a toccare le nostre tasche”. “Dovremo affrontare dei sacrifici per uscire dalla crisi”. Bravo Proff. Ma riuscirà a farsi approvare una legge per ridurre il numero dei parlamentari, quelli regionali compresi, per abolire le province, per spazzare via tanti Enti inutili e mangiasoldi, per mettere ordine tra gli uomini di legge che ci costano un occhio e si dimenticano dei processi? Ci provi, almeno. Ne riparleremo tra qualche mese. Ma ho paura che “dura minga”. Non certo per colpa mia.

 

Con questa confusione in testa mi sono seduto al solito banco, proprio sotto l’altare di San Nicola per le quattro chiacchiere settimanali.

 

“Lo sai che non mi piace parlare di politica”, precisò subito il Santo.

 

“Scusa, San Nicola. Noi viviamo di politica, Non possiamo disinteressarci. Sarebbe come rinunciare alla nostra libertà. Possiamo scambiare due parole tanto per capire qual cosina di quanto sta succedendo”.

 

“E cosa vuoi capire? E’ tanto chiaro. Avete scelto il “fai da te” e, adesso, arrangiatevi”.

 

“Beh! S’è per questo alcuni ritengono che la nuova squadra è composta, per la maggior parte, da persone che sanno interpretare bene il pensiero di Bagnasco. Anzi dicono che sono molto vicine al Vaticano. Ciò non vuole dire che, prima di iniziare i lavori, si raccolgano in preghiera come i cardinali in conclave.”

 

“E cosa ci sarebbe di male? Non dico che debbano recitare il rosario; ma un pensierino a Dio perché li illumini nelle scelte migliori per la povere Italia non farebbe alcun male. Anzi!”

 

“Sai che ridere da parte dei compagni, se venissero a saperlo! Ti immagini i nuovi uomini di governo con le mani giunte mentre, che ne so…Bersani, Bossi, Vendola, Fini, Casini, e la grande Rosy Bindi…stanno a guardare!”

 

“Forse non si scandalizzerebbero tanto, come pensi tu”.

 

“E cosa passerebbe per la loro testa?”

 

“Potrebbero anche riconoscere che i nuovi governanti fanno quello che loro non sono stati capaci di fare”.

 

“Ma per favore…! Vedrai che tra qualche giorno i giornali scaveranno nella vita di ogni nuova figura politica (perché, pur rimanendo tecnici, devono fare politica!) e ne troveranno delle belle. Già, secondo me, sono tutti sotto tiro con cimici, pulci, zanzare e via di seguito. Tu pensi che i politici esonerati staranno solo a guardare?”

 

“Dovrebbero, lo so. Non hanno sopportato la figuraccia di fronte alla gente. Dicono che si sono messi da parte per il bene del paese, ma dentro chissà cosa pensano.”

 

“E se non lo sai tu! A meno che non vuoi dirlo per non comprometterti.”

 

“Perché dovrei compromettermi? Cosa avrei da perdere, io?”

 

“Quelli sarebbero capaci di indire un referendum per farti togliere dal calendario.”

 

“E sei sicuro che passerebbe? …Lascia stare i santi, recita un vostro proverbio. Si guarderebbero bene di avventurarsi in questa delicata impresa. Ne uscirebbero malconci. Ci hanno già provato in molti stati. Ma, con un po’ di polvere, siamo ritornati al nostro posto.”

 

“Siamo andati fuori tema, San Nicola.”

 

“Mi ci hai portato tu. Ebbene, si. La figuraccia c’è stata. Ma con quella faccia che tengono non diventeranno rossi. O lo saranno tutti. E allora passerete i guai.”

 

Mentre ero genuflesso davanti al tabernacolo, prima di uscire dalla chiesa, pensai che San Nicola veramente o capiva poco di politica o non voleva sbottonarsi più di tanto. Con idee confuse sono entrato e con altrettante più ingarbugliate sono uscito. Mi ha sorpreso un piccolino seduto, insieme ad altri suoi amichetti sui gradini del sagrato, il quale, guardando a ponente infuocato per il tramonto mi disse? “E’ vero che domani sarà bello?” “Certamente”, gli risposi. E , rivolgendosi ad un bambino vicino: “Hai visto? Che ti dicevo?”. Mi allontanai sorridendo e mi resi conto che qualche lumicino si accendeva nel groviglio delle poche idee, ben confuse.

 

 

 

Cordiani Carmelo: «"CHE FIGURACCIA, SAN NICOLA".  Era già nell’aria da qualche tempo. Nell’orchestra si alternavano stonature che il povero maestro non riusciva più a coprire. Le solite accuse: immoralità, giochi di potere, invasioni nella vita privata, leggi “ad personam” e via di seguito. Tanto che alla fine, nonostante avesse più volte detto di non pensarci nemmeno a mettersi da parte, Berlusconi ha mollato. Toni trionfali da parte dei soliti che godono quando c’è lo sfascio», Galatro (RC), Venerdì  18 Novembre 2011

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