Bloc-notes

"DOV’ERA PIETRO, SAN NICOLA?"

 

Mentre la televisione riprendeva la diretta dello “spettacolo” offerto a Roma dai blak blok, con “biglietto pagato” (da qualcuno sicuro!) mi venne in mente quel personaggio accanto al papa San Leone Magno, quando Attila, il “flagello di Dio” voleva distruggere Roma

 

 

di Carmelo Cordiani

  

Mentre la televisione riprendeva la diretta dello “spettacolo” offerto a Roma dai blak blok, con “biglietto pagato” (da qualcuno sicuro!) mi venne in mente quel personaggio accanto al papa San Leone Magno, quando Attila, il “flagello di Dio” voleva distruggere Roma. Di sicuro era male intenzionato per fermare l’orda comandata dal barbaro. Poi, per accostamento, ripensai all’accaduto nella notte in cui i sommi sacerdoti ordinarono l’arresto di Gesù. Nel capitolo 26, Matteo riferisce che, quando misero le mani addosso a Gesù, “uno di quelli che stavano con Gesù, allungando la mano, sfoderò la spada e colpì il servo del sommo sacerdote ( sempre un sacerdote quando si tratta di Gesù!), portandogli via l’orecchio” (Mt. 26,51). I sinottici riportano l’episodio, ma non rivelano l’autore del colpo “maldestro”, o “mancino”, comunque male assestato, tanto da tagliare solo l’orecchio. Non valeva la pena. Sarà stato il buio o l’appisolamento dopo la cena, fatto sta che Pietro non ha dimostrato una buona mira. Pietro, si, perché lo nomina senza dubbi Giovanni (Gv. 18,10): “Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la sguainò e colpì il servo del sommo sacerdote e gli troncò l’orecchio destro”. Forse Pietro ha voluto dare una risposta concreta alla predizione di Gesù rivolta proprio a lui: “In verità ti dico che oggi, questa notte stessa, prima che il gallo canti due volte, tu mi rinnegherai tre volte”(Mc. 14,30). Poi sappiamo come andò a finire.

 

Di sicuro, sabato 15 ottobre scorso, Pietro a Roma era assente. Oppure ha assistito all’assalto con indifferenza, visto che il tutto si svolgeva lontano dal Vaticano. Ma quando uno di quei “bravi figlioli” è entrato nella chiesa di San Marcellino, ha mutilato Gesù (come se non bastasse averlo messo in croce!), ha preso la statuina della Madonna di Luordes e l’ha frantumata nella strada facendola calpestare da tanti altri “bravi figlioli”, il successore di Cristo non la spada doveva sguainare, ma procurarsi una mitraglietta ( oggi non è difficile e non costa nemmeno molto!) e usarla. Don Camillo voleva farsi largo tra i “compagni” di Peppone con il grande crocefisso, pregando Gesù di tenersi stretto sulla croce; Pietro doveva pregare il Padre Eterno di girarsi da un’altra parte mentre prendeva la mira almeno per azzoppare i “bravi figlioli”. “Bravi figlioli”, si; perché col vento che tira saranno assolti per aver compiuto servizi sociali: uno spegnendo l’incendio con l’estintore, un altro allontanando il fumogeno da dove era stato gettato dai carabinieri, qualche altro impedendo alle forze dell’ordine di commettere qualche fesseria. Con questi dubbi in testa mi stavo avvicinando all’altare del Santo Protettore di Galatro, San Nicola, dopo la genuflessione davanti al piccolo appartamento di Gesù, al quale non ho fatto cenno dell’accaduto a Roma. Ha tanti altri problemi, più planetari e, credo, sta pensando di risolverli a modo suo.

 

“Pietro era lì, se vuoi proprio saperlo e ha registrato tutto”.

“Per farsene cosa? Per rivedere le scene alla moviola e individuare i colpevoli? E poi? Anche da voi finirà tutto sotto il manto della misericordia?”

 

“Questa è una decisione che spetta a Lui che ha perdonato anche i suoi carnefici perché non sapevano cosa facevano”-

 

“Si, ma i blak blok sapevano benissimo cosa volevano e cosa stavano facendo: Incendiare macchina, sfondare vetrine, distruggere abitazioni private, caserme, banche…Scommetto che Attila sarebbe stato meno violento”.

 

“Certo perché all’epoca non esistevano le banche con i bancomat, i cassonetti della spazzatura, le automobili parcheggiate lungo la strada, gli estintori…”

 

“Ma le spade si. E i barbari, ad un solo cenno del loro capo, potevano usarle. E come! Ma alle spalle di Papa Leone è apparso Pietro, con la spada sguainata. Allora si trattava di difendere la chiesa. Vuoi dire che oggi, a Pietro, la chiesa interessa tanto e non quanto?”

 

“La chiesa non è una multinazionale, istituzione a parte; la chiesa è l’istituzione per eccellenza voluta da Dio per mezzo del sacrificio di suo Figlio Gesù. Stai tranquillo che questa istituzione non verrà meno, non morirà, non sarà distrutta da quattro sballati anche se mutileranno tutti i crocefissi di Roma e calpesteranno le statue della Madonna. Occorre un nuovo bagno di “fede” e vi ha già pensato il successore di Pietro. Il vostro mondo si è perso nella corsa al benessere che è diventato profitto e causa di morte. Il braccio del Figlio di Dio, divenuto pesante come ha già dichiarato la Madonna apparsa a la Salette, è trattenuto dalla fede di pochi. Ricordi il colloquio tra Il Signore e Mosè riportato nel capitolo 18 del Genesi? Mosè implorava la salvezza di Sodoma e Gomorra in virtù di un solo giusto esistente tra la gente perversa. Ebbene, oggi, di gente giusta ce n’è. Pensa ai cluniacensi, ai benedettini, ai certosini alle monache di clausura, ai pellegrini che quotidianamente passano sotto la grotta di Massabielle … Sono le anime giuste che impediscono a Pietro di sfoderare la spada. Gli scalmanati, protetti e pagati da qualcuno, saranno giudicati con rigore, giustizia e, purtroppo, misericordia perché, non dimenticartelo, Dio è misericordioso”.

 

Quest’ultima affermazione, sentita altre volte, mi ha fatto pensare, ma solo per un attimo, che anche col Padre Eterno le cose finiranno a tarallucci e vino.

 

 “Non pensarlo nemmeno”, aggiunse perentorio San Nicola. “Dio, prima di tutto, è Giusto.E sa distinguere chi lancia una bombola per colpire e chi la usa per spegnere un incendio. Non ha bisogno di avvocati che mescolano le carte a favore dei propri assistiti e sono capaci di trasformare gli assassini in vittime. Dio è Dio. Ricordalo”.

 

Stavo scendendo le scale del sagrato quando mi è arrivata in testa una pallonata tirata da un ragazzino. “Ecco!”, mi dissi. “Per un avvocato sarebbe solo una testata ad un pallone che mi è stato passato!”.

 

 

 

Cordiani Carmelo: «"DOV’ERA PIETRO, SAN NICOLA?" Mentre la televisione riprendeva la diretta dello “spettacolo” offerto a Roma dai blak blok, con “biglietto pagato” (da qualcuno sicuro!) mi venne in mente quel personaggio accanto al papa San Leone Magno, quando Attila, il “flagello di Dio” voleva distruggere Roma», Galatro (RC), Sabato 22 Ottobre 2011

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