Bloc-notes

"ATTENZIONE, SAN NICOLA!"

 

Quando sono andato a salutare San Nicola, dopo averlo ringraziato per una notizia che  già sapeva, mettendo la mano davanti alla bocca perché non si potesse decifrare il labiale, gli dissi a bassa voce: “D’ora in poi devo fare attenzione alle parole che ti rivolgo”

 

 

di Carmelo Cordiani

 

         Le tante scatoline sistemate all’altezza dei quadri della Via Crucis nella chiesa in cui è venerato il Santo Protettore, San Nicola, per me erano semplici deodoranti. “Possono sfuggire effusioni troppo forti durante le lunghe, ma proprio lunghe, cerimonie” mi dicevo, per cui i deodoranti non ci stavano male. Poi, per caso, venni a sapere che sono delle microcamere, quei micidiali aggeggi che ti sorvegliano, ti riprendono, ti intercettano  ai quali non sfugge nemmeno la minima smorfia e che vengono, all’occorrenza, utilizzati per incastrarti. Una faccenda molto seria, se teniamo conto di quanto sta succedendo. L’intento, ovviamente, è di scoraggiare eventuali intrusi con scopi diversi dalla preghiera. Ma non si sa mai! Ammettiamo, per ipotesi che un fedele, mentre è a tu per tu con il suo Santo preferito, venga disturbato dal telefonino che si è dimenticato di spegnere e che per chiudere la conversazione dica:” Non posso risponderti perché sono in intimità con un mio grande amico, generoso, disponibile, affabile, pronto ad esaudire i miei desideri…” cosa potrebbe succedere se queste parole venissero utilizzate a prescindere? Perciò stamani, quando sono andato a salutare San Nicola, dopo averlo ringraziato per una notizia che  già sapeva, mettendo la mano davanti alla bocca perché non si potesse decifrare il labiale, gli dissi a bassa voce:

 

         “D’ora in poi devo fare attenzione alle parole che ti rivolgo”.

 

         “Hai perso la voce o ti è caduto qualche dente?”

 

         “La prudenza, San Nicola! Con i tempi che corrono non si sa mai. Non vedi quante diavolerie hanno inventato? Tu sei tranquillo mentre discuti con un tuo amico e non ti accorgi che stanno registrando parola per parola per poterla, all’occorrenza, usare contro di te.”

 

         “E sei venuto per raccontarmi queste fesserie?”

 

         “Sono fatti seri, altro che fesserie! Si vede che non stai seguendo quanto gli uomini giusti del nostro mondo…”

 

         “Gli uomini giusti?”

 

         “Si. I magistrati.”

 

         “Ma fammi il piacere, cambia argomento. Un conto sono gli uomini giusti (ti posso dire che sono un vera rarità!) ed un altro i magistrati. Quello che sta succedendo, se vuoi saperlo, è dovuto alle vostre dabbenaggini. Dico vostre e comprendo sia i soggetti delle dabbenaggini sia quelli deputati a giudicarle. Basterebbe anche un pizzico di furbizia per evitare le “trappole”. Quando si vuole uscire dalla “retta via” non si devono mai coinvolgere altre persone. Si sa che, prima o poi, qualcuna canta. Ho saputo che ci sono oltre centomila intercettazioni e ho subito pensato che, per farsi intercettare tanto, bisogna essere fessi.”

 

         “Vedo che, ogni tanto, usi il nostro vocabolario.”

 

         “Lo uso e so usarlo. Voglio dire che alcuni “colloqui” si devono fare a tu per tu a distanza molto ravvicinata, dopo aver passato al setaccio centimetro per centimetro il luogo scelto per il colloquio, pensando sempre alla possibilità di essere invasi da pulci, da cimici, da pidocchi, chiudendo bene le tapparelle per via dei potenti cannoncini applicati alle macchine fotografiche che sono capaci di beccarti a chilometri di distanza. Hai iniziato con la parola “prudenza”! Non devi rivolgerla a me ma a chi ne ha veramente bisogno”.

 

         “Insomma, a quanto ho capito, certe cose si possono fare. Basta non farsi beccare.”

 

         “Io non ho detto che si possono fare, ma che, se si fanno, si deve almeno avere la furbizia di non farsi sorprendere. E’ ovvio che con il Padre Eterno le cose sono diverse. Dio non ha bisogno né di microspie, né di strumenti per intercettazioni. Quando giudica ( te l’ho già detto più volte) usa giustizia e misericordia e non lo fa per “partito preso”, non perseguita nessuno. Semmai lo aiuta a non uscire dalla retta via o cerca di riportarcelo se è già fuori.

 

         “Sarei curioso di chiederti come andrà a finire, ma so già cosa mi risponderesti.”

 

         “Ti dico che le decisioni degli uomini sono imprevedibili e, molto spesso, sono prese da persone che sono più colpevoli degli imputati. L’unica via d’uscita è non incappare nelle grinfie delle sette sataniche.”

 

         Il discorso mi è sembrato molto chiaro. Nel nostro mondo c’è tanto male che “ci fa star male”. La cosa curiosa è che siamo noi i responsabili del male e siamo sempre noi a subirne le conseguenze.

 

         Sulla strada antistante la chiesa alcuni bambini si rincorrevano con pattini a rotelle. “Fate attenzione”, mi scappò di dire. “Noi siamo bravi”, mi rispose un piccolino, “e non ci facciamo del male. Giochiamo!”.

 

 

 

Cordiani Carmelo: «"ATTENZIONE, SAN NICOLA!" Quando sono andato a salutare San Nicola, dopo averlo ringraziato per una notizia che  già sapeva, mettendo la mano davanti alla bocca perché non si potesse decifrare il labiale, gli dissi a bassa voce: “D’ora in poi devo fare attenzione alle parole che ti rivolgo”», Galatro (RC),  17 Settembre   2011

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