Bloc-notes

L’HAI SENTITO, SAN NICOLA?

 

San Nicola non abbandona mai i suoi devoti, dovunque vadano. Sente le loro urla, come quelle di Carletto: il Santo lo ha aiutato ad affrontare con molta ironia le difficoltà e continua ad aiutarlo anche ora.  In chiesa si sta molto bene, ma la gente, oggi, preferisce star male fuori e non bene in chiesa

 

 

di Carmelo Cordiani

         Se me l’avessero raccontato non ci avrei creduto. Ma come! un devotissimo di San Nicola che si mette ad urlare: “San ‘mBiasi meeeeu”? Eppure sono stato involontariamente testimone. “Povero Carletto!”, mi dicevo mentalmente, “Chissà cosa gli stanno combinando” e provavo tanta pena come se fossi proprio io a gridare in quel modo.

 

         Non mi feci sfuggire l’occasione appena ho avuto modo di scambiare due parole con il Santo Protettore di Galatro: San Nicola. Approfittai di un piccolo spazio tra le dieci e le dieci e trenta di mercoledì scorso e raggiunsi l’altare dopo la genuflessione verso il Tabernacolo dove abita il Padrone di casa. Pochi secondi e il Santo, con un viso sorridente ed un’espressione benevola mi disse:

 

         “Sei entrato in chiesa per il gran caldo che ti sentivi addosso?”

 

         “Secondo Te, per trovare un po’ di frescura, dovevo proprio scegliere questo luogo? Lo sai che, da quando sono stato sfrattato, vengo solo per una breve adorazione a Lui e per due parole con Te. Invece vorrei chiederti se hai sentito anche Tu l’urlo di Carletto, quel famoso pomeriggio di venerdì ventiquattro giugno scorso. Io mi trovavo lì per caso e ti posso assicurare che faceva proprio pena.”

 

         “E cosa c’era di strano?”

 

         “Come, cosa c’era! C’era che un devotissimo tuo invocava un tuo collega per chiedergli, credo, aiuto”.

 

         “Ti ripeto che non c’è niente di strano. A parte il fatto che, quasi tutti, nel dolore gridate “mamma mia!” e nessun santo si offende. E, poi, perché dovrei essere geloso se un mio devoto si rivolge ad un collega? Forse dimentichi che io non sono un martire. San Biagio si. Quando i carnefici l’hanno cardato non gli hanno fatto il solletico! Altro che il dolore del povero Carletto, per un prelievo di sangue arterioso!”

 

         “Allora eri presente, se conosci anche il particolare del sangue arterioso”.

 

         “Certo che ero presente. Io non abbandono mai i miei devoti, dovunque vadano. Sapevo tutto di Carletto e l’ho tanto aiutato che ha affrontato il guaio con molta ironia. E continuo ad aiutarlo, se ti interessa.”

 

         “E pensi che io sia geloso?”

 

         “Non giriamo la frittata! Sei stato tu a pensare che io fossi geloso del mio collega. Nel cielo del Buon Dio c’è pace perché c’è amore. Se sapessi quanta attenzione abbiamo per tutti voi non faresti certe domande. Siete voi che vi raccomandate ai santi come se uno fosse più importante degli altri. Siete voi che create delle gerarchie inesistenti ed inutili. In cielo non esistono “pezzi grossi” che abbiano maggiore prestigio. La vostra fede è troppo legata all’orizzontalità della vostra esistenza. Pensate che tutto abbia forma e consistenza come voi. Se imparaste ad uscire dalle vostre dimensioni vedreste il tutto con più semplicità”.

 

         “Tu dici sempre delle belle parole. Vorrei proprio sapere se, quando eri in vita, non ti sentivi appesantito da quella che Tu chiami “orizzontalità”, quasi fosse appiattimento dell’esistenza. Non vorrai dirmi che non hai mai sofferto, mai sentito dolore, non hai mai invocato qualche Santo, qualche Patriarca…”

 

         “Certo che ho sofferto, fisicamente e dentro. Ricordati che sono stato imprigionato durante la persecuzione di Diocleziano e ho molto sofferto per l’eresia Ariana che dilagava”.

 

         “A proposito dell’eresia ariana: E’ vero che in un momento di “furore cristiano” hai preso a schiaffi Ario?”

 

         Non mi ha risposto e ho capito che era ora di chiudere. Uscii in punta di piedi. Fuori nemmeno un’anima. Con quel caldo! Eppure in chiesa si stava molto bene. Ma la gente, oggi, preferisce star male fuori e non bene in chiesa.

 

 

 

Cordiani Carmelo: «L’HAI SENTITO, SAN NICOLA? San Nicola non abbandona mai i suoi devoti, dovunque vadano. Sente le loro urla, come quelle di Carletto: il Santo lo ha aiutato ad affrontare con molta ironia le difficoltà e continua ad aiutarlo anche ora.  In chiesa si sta molto bene, ma la gente, oggi, preferisce star male fuori e non bene in chiesa», Galatro (RC),  Giovedì  14 Luglio  2011

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