Bloc-notes

S.O.S., SAN NICOLA

 

Ma è possibile che in questo mondo tanto bello non si trovi un angolino dove trascorrere in pace un po’ di vita? Forse non necessita andare in giro a cercare la pace perché essa è dentro di noi

 

 

di Carmelo Cordiani

            

         Internet è davvero un oceano in cui si può pescare di tutto. E, così, l’altro giorno ho provato a inserire nell’apposito spazio, in alto a sinistra, tre parole: “Luogo di pace”. Alcuni secondi ed ecco la risposta:

 

 “Cimitero, con qualche eccezione”.

 

 “Possibile”, mi sono detto, “che in questo mondo tanto bello non si trovi un angolino dove trascorrere in pace un po’ di vita?”. E ho fatto un giretto.

 

 Le coste dell’Africa, un tempo famose per cultura e civiltà? Nemmeno a pensarci. In Egitto con le sue testimonianze colossali: Piramidi, Sfingi, Valle dei Re, museo del Cairo, Sharm el Sheik … Niente da fare. Si spara. Tunisia? Per carità. Palestina con i luoghi Santi? Non ne parliamo proprio. Ho provato nel Nord Europa, ma la situazione non è tranquilla. Appassionato della letteratura russa mi sono spostato verso il centro, ma i ceceni sono sempre pericolosi. Nelle americhe non se la passano bene ed in Cina diffido del cibo perché mi è venuto in mente che in Italia, che io sappia,  non c’è stato ancora un funerale di un cinese e mi sono chiesto che fine fanno i cinesi che muoiono. Per avere qualche lume ho provato a rivolgere la domanda al mio Santo Protettore, San Nicola. Solita chiesa, solito altare, dopo il doveroso saluto.

 

         “Che domanda! mi disse subito”

 

         “Allora vuol dire che da noi la pace non esiste?”

 

         “Ci sarebbe, se…”

 

         “Vuoi dire se tornassimo ai tempi del giardino dell’Eden? Ma come si fa?”

 

         “Semplice. Imparate a parlarvi.”

 

         “Secondo te è sufficiente parlarsi per stare in pace?”

 

         “Sufficiente no, ma è il primo passo”.

 

         “E poi?”

 

         “E poi, come ogni creatura, dovete stare alla regole. Le regole, capisci? Alcune ve le portate dentro, ma non ci fate caso. Sono scritte nella vostra coscienza: semplicità, responsabilità, sincerità, tolleranza, solidarietà, eccetera , eccetera. Ne parlate in tutti i convegni, nelle riunioni, ma le dimenticate volutamente quando agite. Vi riempite la bocca di democrazia e poi vi comportate da ladri dei diritti e della libertà degli altri. Promettete cambiamenti e continuate sui soliti percorsi dello sfruttamento. Poi ci sono le regole scritte. Quelle dei dieci comandamenti. Le hai dimenticate? O credi che non servano più? Non serve “onora il padre e la madre? Ecco perché i figli uccidono i genitori e viceversa. E’ inutile “non uccidere?”. Non ha più senso “Non rubare?”. Ecco perché nessuno ha le mani pulite, nemmeno quelli che accusano gli altri di averle sporche. E il sesto? Ecco perché non si parla d’altro che di prostituzione. Se si rispettasse il sesto comandamento i vostri giornali potrebbero chiudere. E voi pensate che la pace viene dall’alto? Procuratevela. Voi siete come quelli che, immersi nell’acqua, muoiono di sete. Mettete in moto la vostra intelligenza, smettetela di costruire strumenti di morte, rileggete il discorso della Montagna dove Gesù chiama beati gli operatori di pace. Quindi nel vostro mondo esistono gli operatori di pace, altrimenti Gesù non li avrebbe nominati. E lo sai chi sono? Quelli che vedono negli altri la propria immagine. Non fanno del male perché lo farebbero a se stessi. Fanno del bene perché vogliono il proprio bene.”

 

         Mentre San Nicola mi diceva queste cose provavo a scrutare nella mia coscienza per trovare le prime regole. Con molta amarezza mi accorsi che erano alquanto sbiadite. A furia di adattarmi al “così fan tutti” semplicità, responsabilità, sincerità, tolleranza, solidarietà, si leggevano appena, anzi qualcuna era illeggibile. San Nicola si è accorto e continuò:

 

         “Uscite dal branco e ritornate ad essere voi stessi. Non andate in giro a cercare la pace perché essa è dentro di voi. La pace è Dio. Ricordi quella riflessione di uno scrittore pagano? “Deus prope est, tecum est, intus est”. E allora perché sei andato a cercare un angolo di pace su internet, quando bastava chiederlo alla tua coscienza? Un’altra volta non rivolgerti a me con una sigla che non so nemmeno cosa voglia dire”.

 

         “Scusa, San Nicola. Nemmeno io lo so. Però ricordo che, quando facevo il militare e mi mandavano in servizio nelle postazioni radio, mi dicevano di lanciare l’ S.O.S. in caso di pericolo e di ascoltarlo se lo ricevevo. Bastava utilizzare il tasto del telegrafo con ti,ti,ti,ta,ta.ta,ti,ti,ti…”

 

         “Smettila, per favore, che se entra qualcuno ti prende per un balbuziente”.

 

E, infatti, era entrato il sagrestano che, avvicinatosi, mi domandò: “Vi sentite male?”

 

         “No”, gli risposi. “Stavo solo pensando ad un vecchio canto gregoriano che si potrebbe adattare al nostro Sano Patrono”.

 

Alzai gli occhi verso San Nicola e mi accorsi che aveva un’espressione come per dire: “Non sai dire la verità nemmeno ad un sagrestano e vai in cerca di pace!”

 

 

 

Cordiani Carmelo: «S.O.S., SAN NICOLA. Ma è possibile che in questo mondo tanto bello non si trovi un angolino dove trascorrere in pace un po’ di vita? Forse non necessita andare in giro a cercare la pace perché essa è dentro di noi», Galatro (RC),  3 Febbraio  2011

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