Bloc-notes

CHE DISASTRO, SAN NICOLA!

 

Proprio notte di Natale alcuni balordi hanno incendiato il presepe sulla piazza di un paese vicino a Galatro, fatto a pezzi e lasciato per terra il Bambinello come un rifiuto. Che strano mondo il nostro. Il prete nell’omelia di domenica scorsa, festa della Sacra Famiglia, è stato pesante nei confronti dei ragazzi, sicuramente ubriachi, ma anche con i genitori. “Dov’è la famiglia? I genitori diventano sempre più estranei, irresponsabili e i figli crescono per conto loro, esposti alle esperienze più disparate. Si ubriacano, si spinellano, ma i genitori li giustificano: crescendo impareranno da soli a scegliere tra le cose buone e quelle che fanno male”. Ma che strana filosofia! “L’avvelenamento del pensiero quando un simile atteggiamento spirituale diviene diffuso stile di vita, la libertà non ha più un termine di misura, e tutto è possibile e permesso” dice Benedetto XVI

 

 

di Carmelo Cordiani

 

“Te l’avevo detto: “Se quegli scalmanati incontrano un presepe per le strade, sono capaci di sfasciarlo”.

 

“Lo so! Siamo tutti dispiaciuti. Non tanto il Bambinello, fatto a pezzi, quanto sua Mamma e suo Papà. Hanno sofferto. Sai, il Bambinello sapeva che il mondo non l’avrebbe accettato. Lo riferisce anche Giovanni nel suo prologo: …Il mondo non lo riconobbe Venne nella sua casa e i suoi non lo ricevettero” (Gv 1,10-11)

 

“Quindi avevi ragione di invitarci a impedire ai tanti Erode di sopprimere quell’Innocente  Ma siamo sempre lì: Il male, oggi, è così forte ed organizzato che non sappiamo proprio da dove cominciare. Vuoi vedere che quanto ha detto Gesù: I figli di questo mondo sono più accorti dei figli della luce ( Lc. 16, 8 ) è vero? E se è vero, perché non ci date una mano di aiuto per rovesciare la situazione?”

 

“Abbi fede! Verrà un giorno in cui gli uomini si accorgeranno che senza Dio non andranno da nessuna parte. E, allora, tutti formeranno una lunghissima carovana in cerca di Dio-Amore, proprio come i pastori e i Re Magi. Verrà, verrà! Allora raccoglieranno i pezzi del Bambinello come sacre reliquie e, in ginocchio, li adoreranno”.

 

Proprio notte di Natale quando la gente, terminata la Santa messa era rientrata a casa e riposava pensando al mistero della Incarnazione di Dio, alcuni balordi non hanno trovato di meglio che incendiare il presepe sulla piazza del paese, prendere il Bambinello e farlo a pezzi lasciandolo per terra come un rifiuto. E’ successo anche questo nel nostro strano mondo. Ma perché? Il prete, riferendo l’accaduto durante l’omelia di domenica scorsa, festa della Sacra Famiglia, è stato pesante nei confronti dei ragazzi, sicuramente ubriachi, ma anche con i genitori che non sono capaci di educare i propri figli. “Come mai, ha detto, i genitori dormono tranquilli sapendo che i loro figli, alle tre di notte, sono ancora in giro? Dov’è, allora, la famiglia? I genitori diventano sempre più estranei, irresponsabili e i figli crescono per conto loro, esposti alle esperienze più disparate. Si ubriacano? Sono ragazzi, dicono papà e mamma. Si spinellano? Ma cosa vuoi che sia una canna. Crescendo impareranno da soli a scegliere tra le cose buone e quelle che fanno male”. Ma che strana filosofia! E’, invece, “l’avvelenamento del pensiero” di cui parla Benedetto XVI nella sua recente conversazione con Peter Seewald ( Luce del Mondo, pg. 77) e “quando un simile atteggiamento spirituale diviene diffuso stile di vita, la libertà non ha più un termine di misura, e tutto è possibile e permesso”.

 

La libertà! Il dono più prezioso della vita, ma anche l’arma più pericolosa. Oggi tutto concorre a definire la libertà fuori dai margini e dai limiti. “Libertà è facoltà elicita”, insegna l’Aquinate, cioè legata alla luce della ragione che ci consente di scegliere il BENE migliore. Mai e poi mai si parli di libertà come possibilità e potere di scelta tra bene e male. Mai! Orientarsi al male vuol dire distruggere il capolavoro di Dio, cioè l’uomo.

 

Purtroppo i tanti Erode di cui parla San Nicola, non sono solo persone fisiche dalle quali si potrebbero prendere delle distanze; si tratta di “mentalità consolidate” frutto di una società lanciata nel materialismo più basso e nel pericolosissimo relativismo. Questo, per la società nostra, è progresso, una “combinazione di conoscenza e potere” senza “un punto di vista essenziale che è l’aspetto del bene” ( Luce del mondo pg. 71) Nel relativismo non esiste “IL BENE”, ma ciò che “per me è bene”, ciò che mi soddisfa, di cui posso godere. Nemmeno Epicuro ha osato spingere il suo pensiero filosofico fino a questi estremi, convinto che un’etica non può essere assente da una società.

 

Al gesto irrazionale di quelli che non sanno leggere il messaggio del Presepe, noi offriamo un atteggiamento di devoto ossequio a quel Piccolo che è venuto per insegnarci ad amare. Raccogliamo i frammenti, ricomponiamo quella creatura umile e, come i Re Magi, adoriamola.

 

P.S: Il gesto irresponsabile non appartiene alla comunità di Galatro.

 

 

 

Cordiani Carmelo: «CHE DISASTRO, SAN NICOLA! Proprio notte di Natale alcuni balordi hanno incendiato il presepe sulla piazza di un paese vicino a Galatro, fatto a pezzi e lasciato per terra il Bambinello come un rifiuto. Che strano mondo il nostro. Il prete nell’omelia di domenica scorsa, festa della Sacra Famiglia, è stato pesante nei confronti dei ragazzi, sicuramente ubriachi, ma anche con i genitori. “Dov’è la famiglia? I genitori diventano sempre più estranei, irresponsabili e i figli crescono per conto loro, esposti alle esperienze più disparate. Si ubriacano, si spinellano, ma i genitori li giustificano: crescendo impareranno da soli a scegliere tra le cose buone e quelle che fanno male”. Ma che strana filosofia! “L’avvelenamento del pensiero quando un simile atteggiamento spirituale diviene diffuso stile di vita, la libertà non ha più un termine di misura, e tutto è possibile e permesso” dice Benedetto XVI», Galatro (RC),  28 Dicembre  2010

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