Bloc-notes

HAI SOGNATO ANCHE TU, SAN NICOLA?

 

 I Santi! Non mi era mai capitato di pensarli “bambini”. Solo adulti, seri, persone dedite alla preghiera, alla penitenza, austeri … Eppure sono stati anche loro “bambini” e, come tutti i bambini, hanno sognato. Ora vogliono far fuori Babbo Natale, ma lasciano in piedi tante figure vuote, l’albero di Natale, la festa delle zucche del 31 ottobre. Anche Lui, il piccolo di Bambino Betlemme,  sogna, come tutti gli altri bambini: sogna i pastori, con i loro doni poveri, semplici, ma ricchi di amore

 

 

di Carmelo Cordiani

 

I Santi! Non mi era mai capitato di pensarli “bambini”. Solo adulti, seri, persone dedite alla preghiera, alla penitenza, austeri … Eppure sono stati anche loro “bambini” e, come tutti i bambini, sono stati nutriti con il latte delle loro mamme (ancora non ci sono Santi di nuova generazione, allevati con latte artificiale), hanno gattonato, hanno mosso i primi passi tenuti per mano, hanno chiesto le coccole … Poi, da ragazzini, sono stati anche “capricciosi”, hanno fatto qualche marachella …Hanno sognato. Cosa? Il Paradiso? Può anche darsi. Ma hanno fatto i sogni più comuni ai bambini, che ne so?, una regalo, un giocattolo, qualche soldino, un vestitino nuovo, un paio di scarpette … Non penso che i Santi, da piccoli, andavano sempre scalzi. E così, mi è venuto in mente di chiedere al Santo Protettore di Galatro, San Nicola come tutti sanno, qualcosa sulla sua infanzia. Come al solito, mi sono fermato davanti al suo altare, alla fine della Santa Messa domenicale.

 

“So già cosa vuoi chiedermi. Hai sentito che qualcuno vuole togliere di mezzo Babbo Natale e vuoi sapere come la penso”.

 

“E, invece, stavolta, ti sei sbagliato”.

 

“E cosa sei venuto a fare?”

 

“A chiederti com’eri da bambino”.

 

“Mio Dio! Come tutti i bambini di questo mondo. Sono nato come tutti gli altri, ho avuto una mamma affettuosa (oggi qualcuna non lo è!), mi addormentavo tra le sue braccia, sentivo il suo calore che mi dava tanta serenità. Sono cresciuto con i miei genitori che, purtroppo, se ne sono andati giovani durante la peste che ha fatto tante altre vittime.”

 

“E, dopo, durante il sonno, hai sognato qualcosa?”

 

“Ma che domande mi fai! Certo che ho sognato. La mia mamma mi diceva che, ogni tanto, mentre dormivo, ridevo. Quindi vuol dire che sognavo qualcosa di bello. Come tutti i bambini, insomma. Adesso non mi chiedere cosa sognavo perché non saprei risponderti.”

 

“So che la tua famiglia era benestante. Non ti mancava niente. Eppure qualcosina di particolare avrai sognato. Non ti ricordi. Pazienza. Ma tu lo sai che, quand’ero ragazzino io, mattina del sei dicembre, appena alzato, guardavo nella scarpa e ci trovavo dei soldini? Mio padre mi diceva che, durante la notte, eri passato Tu. Ovviamente facevi altre cose … Ma lasciamo perdere. Erano bei tempi. Si sognava, ecco. Oggi i bambini, cosa vuoi che sognino? Hanno tutto. E, poi, se capita loro di sognare, vedono “cartoni”, play-station, vestitini firmati, scarpette da tennis che si illuminano camminando, motorette, macchinine … Non fanno i bei sogni semplici che ti mettono di buon umore, che ti riempiono di entusiasmo, che ti aprono ad un ideale di vita … Non sono più capaci di inventarsi un gioco. Restano incollati davanti al televisore per ore, presi da scene virtuali, completamente assenti. E ragionano allo stesso modo dei pupazzi che abbondano nelle loro testoline”

 

“E’ vero! Sai che da molto tempo “abito” a Galatro e ricordo la vostra infanzia trascorsa sulla piazza (Lo sai che mi piaceva com’era prima? Quel colore di lava raffreddata mi rende un po’ triste quando esco per la processione del sei dicembre!), dove correvate con il “cerchio”, dove giocavate con palloni di “pezza”, dove gridavate come matti facendo un chiasso indiavolato. Qualche volta ci avete anche disturbato. Dico “ci avete”, perché anche San Giuseppe, San Rocco, ed altri si lamentavano. Anzi, quando hanno portato la statua di Sant’Antonio, la sera, stanco del viaggio, voleva un po’ di silenzio per un momento di raccoglimento con Gesù, ma non riusciva tante erano le gridate che arrivavano dalla piazza. E mi pare che c’era anche la tua. O sbaglio?”

 

“Non ti sbagli! Però non sempre riuscivo a gridare. Qualcosa me lo impediva. E non è il caso di dirti cosa. Poi devi pensare che, a dieci anni, me ne sono andato, togliendovi il disturbo.”

 

         “Ricordo molto bene. Era il 1947, se non sbaglio. Sono venuti dei missionari …aspetta: De la Salette, e te ne sei andato”.

 

         “Avevo in mente qualcosa. Ma non si è realizzato. Pazienza. Però non rimpiango nulla. Anzi, sai che ti dico? Se dovessi ritornare indietro rifarei la stessa strada. E’ proprio vero che “I sogni muoiono all’alba”.

 

         “Beh! Adesso non esagerare. Ci sono sogni che si realizzano anche durante il giorno. In modo diverso, mi si realizzano. Il fatto che tu stai parlando con me, e non è la prima volta, la dice lunga. Ma perché non hai voluto ammettere che l’idea di questa chiacchierata non ti è venuta dalla notizia che vogliono far fuori Babbo Natale?”

 

         “Perché mi dà fastidio pensare che si lascino in piedi tante figure vuote ( l’albero di Natale che non c’entra niente con la nascita di Gesù, la festa delle zucche del 31 ottobre (che non ha a che fare con la nostra cultura…), e si vogliono cancellare tradizioni belle come “Santa Claus (lo conosci, vero?), e la Befana (ci avevano provato a suo tempo). Vedi, quel simpaticone, con la barba bianca, seduto su una slitta ( a parte il vestito rosso che mi fa un effetto, ma un effetto che non ti dico!), è “un sogno”, un bel sogno. E si addice con il piccolo di Betlemme. Anche Lui Bambino che sogna, come tutti gli altri bambini. E sai cosa  sogna? I pastori, con i loro doni poveri, semplici, ma ricchi di amore.”

 

         “E i Re Magi, dove li metti?”

 

         “Quelli vengono dopo. Ne riparleremo”.

 

         Avevo tante altre cose da rispolverare, ma l’emozione mi ha tradito. Per non fare brutta figura e dare l’impressione di un romantico appassito decisi di sfilarmela alla chetichella. Chiedendo scusa per un urgente impegno, lasciai la chiesa verso le dodici meno un minuto.

 

 

 

Cordiani Carmelo: «HAI SOGNATO ANCHE TU, SAN NICOLA?  I Santi! Non mi era mai capitato di pensarli “bambini”. Solo adulti, seri, persone dedite alla preghiera, alla penitenza, austeri … Eppure sono stati anche loro “bambini” e, come tutti i bambini, hanno sognato. Ora vogliono far fuori Babbo Natale, ma lasciano in piedi tante figure vuote, l’albero di Natale, la festa delle zucche del 31 ottobre. Anche Lui, il piccolo di Bambino Betlemme,  sogna, come tutti gli altri bambini: sogna i pastori, con i loro doni poveri, semplici, ma ricchi di amore», Galatro (RC),  13  Novembre  2010

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