RIECCOTI SAN NICOLA!

 

di Carmelo Cordiani

 C’era da aspettarselo che mi avrebbe provocato. Troppa carne al fuoco per non chiedermi cosa penso. Il mio lungo silenzio, il fatto che mi sono spostato dal luogo abituale dei precedenti colloqui, l’essermi avvicinato ad un altro santo Vescovo, San Biagio martire, che, senza disprezzare San Nicola, ha l’onore di essere visitato due volte all’anno da tanti pellegrini che fanno tre giri intorno al suo santuario, (a Galatro, pur volendo, non si può!) forse ha anche indispettito il protettore del mio paese. Ecco perché appena mi ha sbirciato in un’altra sede mi ha subito apostrofato:

 

-Testone, mi sai dire perché ti ostini a tacere? Sai, infondo a parlarti ci prendevo gusto anche io. Ci si scambiava delle battute spiritose che mi facevano passare un po’ di noia in attesa del sei dicembre. Perché, vedi, la gente si ricorda di me solo in quella data”.

 

-E’ colpa tua.

 

-Perché?

 

-Perché si. Mi pare che anche tu sei mezzo pugliese, ma in Puglia c’è ben altro. Non mi risulta che abbiano organizzato delle gite a Bari. Ma sapessi quante a San Giovanni Rotondo! Datti una mossa se vuoi essere ricordato più spesso.

 

-Secondo te cosa dovrei fare?

 

-E me lo chiedi? Per esempio qualche intoppo potresti anche procurarlo alla ditta concorrente.

 

-Secondo te dovrei mettermi a sgonfiare le ruote di qualche pullman?

 

-Io non ho detto questo. Ma, che ne so… una mezza influenza, una colichetta, un po’ di diarrea al momento giusto, potrebbero anche essere segni.

 

-E poi?

 

-E poi dovresti inventarti qualche miracolo. Sai, la gente, oggi, vuole i miracoli. Basterebbe solo far svenire qualcuno mentre ti guarda, per esempio. Oppure..! Ma questo è un  miracolo che nemmeno tu sapresti compiere.

 

-Cosa stai pensando?

 

-Fatti miei.

 

-Ma se ti ho detto che si ricordano di me solo una volta all’anno… Se faccio svenire qualcuno va a finire che non si ferma più nessuno davanti al mio altare. E quale sarebbe l’altro miracolo?

 

-Sai benissimo che mi faccio i c…. miei. Dovresti averlo già capito. Ma, da quest’orecchio anche Tu sei sordo. Parliamo d’altro. Hai visto quante cene si organizzano?

 

-E cosa c’è di strano? Ben vengano le cene. Voi dite che a tavola si ragiona meglio, E’ un luogo ideale per stare insieme, per discutere, per trovare accordi…

 

-E per fregarsi a vicenda!

 

-Ma perché pensi sempre male?

 

-Se ben ricordo, fu proprio durante una cena che il nostro Buon Gesù ha detto : “Qualcuno di voi mi tradirà”.

 

-Beh!,Sai com’è, capita che qualche bicchiere in più faccia perdere il controllo. Poi tutto si aggiusta.

 

-Certo! E i più fessi (onesti, però!) si giocano la faccia. I risultati sono quelli che contano. E, quando arrivano, i conti non tornano. Si fa il giro mentale… quello si, quell’altro pure, quello non può essere. E allora? Poi ti ripassi i commensali e cominci a capire qualcosa. Ma il bello sai qual è?

 

-Quale?

 

-Che chi è nato min…… muore com’è nato.

 

-Lascia perdere. Piuttosto, ho sentito parlare di cipressi. Cosa è successo?

 

-No comment!

 

-E perché?

 

-Perché a sentire, o a leggere, certe cose ti girano le sc….. Pensa che hanno scomodato anche Conia e Martino ai quali, probabilmente, i cipressi del cimitero di Galatro interessano un fico. A me, se vuoi saperlo, dispiacerebbe tagliarli. Ma se cadono? Hai visto come sono combinati! Se cadono poveri morti! E povero Sindaco. Tutti, anche quelli che dichiarano di andare ogni giorno al cimitero (io, sinceramente non li ho visti se non, di corsa, il due novembre) accuserebbero il Sindaco di incapacità. Credo che nessuno ci trovi gusto a  tagliare alberi secolari. Nemmeno il Sindaco di Roma, visto che al Verano cipressi e tombe sono conciate peggio di Galatro. Ma a Galatro ogni scusa è buona per fare politica. Perché questa è la politica per i galatresi: “Spetteguless!” Del fatto che il paese si sta spopolando non si parla. Dei giovani che affollano i bar (se mi leggono i gestori mi sparano!) e consumano birra ed altro nessuno si è accorto. Ognuno bada a se stesso. Nelle riunioni (frequenti in questo periodo!) si stanno studiando le mosse per farsi le scarpe, come t’ho detto. Sulla scena le solite sagome.

 

-Mamma mia! E che è?

 

-Scusami! Sto esagerando. Ci vuole anche un po’ di fantasia. E qualche frase forte per svegliarti, perché ho avuto l’impressione che ti stavi appisolando.

 

-Ero sveglio, stai tranquillo. Pensavo, piuttosto, al fatto che tu alle riunioni non ci sei. Non ci vai o non ti vogliono?

 

-E cosa se ne fanno di un rimbambito come me? E, poi, sai benissimo che io sono allergico a certe cose. Ma, piuttosto, come mai questa domanda?

 

-Perché, non si può?

 

-Certo che si può. Però, consentimi, quando vuoi ficchi il naso dovunque. Ma quando certe scene si svolgono sotto i tuoi occhi ti giri dall’altra parte. Bel Patrono che sei!

 

A questo punto ho avuto l’impressione che San Nicola guardasse veramente da un’altra parte, forse per farmi smettere. Il tasto toccato era troppo pericoloso per quello che mi stava frullando in testa. Meglio così. Col tempo anche Lui aprirà bene gli occhi.

  

 

 

Cordiani Carmelo: «RIECCOTI SAN NICOLA! C’era da aspettarselo che mi avrebbe provocato. Troppa carne al fuoco per non chiedermi cosa penso», Galatro (RC),  1 Luglio 2010

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