Notre Dame de La Salette:

LA BELLA SIGNORA

 

 

 

 

1800: un secolo particolarmente critico per l’Europa. Il positivismo, le correnti idealiste, il materialismo storico diffuso da Marx ed Hengels (nel 1848 viene pubblicato il manifesto di C. Marx), il liberalismo, lo sviluppo delle teorie socialiste e l’anticlericalismo radicale delineano una società disorientata ed in pericoloso fermento. In quel frangente in uno sperduto villaggio tra le alpi francesi, La Salette, accadde che...

 

 

di Carmelo Cordiani

 

 

Pomeriggio del diciannove settembre 1846. Due pastorelli, Massimino e Melania, portano al pascolo le mucche dei loro padroni sulle pendici del Gargas. Undici anni il maschietto, quasi quindici Melania Calvat, soprannominata Mathieu, che fin dall’età di sette anni, si era allontanata dalla sua famiglia per andare a servizio.  Massimino, Mémin, era stato da poco “imprestato” alla famiglia Selme che lascerà dopo il 19 settembre.

 

Il Gargas, tra le alpi di Sous-les-Baisses, limita un valloncello che risale verso un cocuzzolo, il Planeau, da cui lo sguardo spazia in un grande emiciclo di creste frastagliate.

 

E’ un pomeriggio tranquillo. Cielo terso, sole autunnale, un po’ freddo all’ombra, come sulle alture, a circa 1800 mt. I due pastorelli si erano incontrati sui pascoli del Gargas solo due giorni prima del 19 e avevano familiarizzato, nonostante il carattere scontroso di Melania e quello sempre allegro di Massimino.

Ai pascoli del Gargas si accedeva percorrendo un viottolo che saliva da Corps, attraversava il villaggio di La Salette e si inerpicava fino  agli Ablandins, piccola frazione di La Salette. Oggi il viottolo è diventato una strada asfaltata.

 

 

Massimino e Melania
 

 

Dopo aver consumato un po’ di pane e formaggio, menu sempre uguale per i due ragazzi, si sono adagiati vicino ad un rigagnolo nel valloncello tra il Gargas e il Planeau. La stanchezza e l’ora ( le prime ore del pomeriggio ) giocano un brutto scherzo ai due pastorelli che si addormentano, mentre le mucche si sparpagliano sulle pendici del Gargas.

 

Sono le tre del pomeriggio, sabato 19 settembre. Melania si sveglia, dà una rapida occhiata in giro, ma non vede le mucche. Impaurita per il pericolo dei precipizi, sia dalla parte del Gargas che del Planeau, sveglia Massimino e, insieme, risalgono il valloncello per avere una visione più ampia. Le mucche ruminano  tranquille sulle falde del Gargas. Non si erano allontanate di molto. Rasserenati ritornano nel valloncello per riprendere le loro sacche. Melania precede, ma si ferma di colpo. “Mio Dio, cos’è questo?”. Massimino  le chiede: “Che cosa?” Tutti e due guardano verso lo stesso punto, vicino al rigagnolo. Un globo di luce “come un sole caduto” (diranno in seguito i ragazzi) si muove. Poi, nel globo, si delinea una figura: una signora vestita di bianco, seduta, con il viso tra le mani. I due hanno paura di avvicinarsi. Massimino rassicura la compagna, tenendo stretto il suo bastone. “Se vorrà farci del male, ti dico io..”. Poi la signora si alza, percorre un breve tratto e si rivolge ai due ragazzi: “ Avvicinatevi, figli miei, non abbiate paura. Sono qui per narrarvi una grande novella”.

 

 

Intorno tutto è immerso nel silenzio. Solo qualche tintinnio di campanaccio delle mucche. Il sole ancora splende, si alza una leggera brezza solita delle ore pomeridiane. I due pastorelli, incoraggiati dall’invito della “Bella Signora” (come la chiameranno in seguito) scendono verso il valloncello e si fermano a pochi passi. “Ma come? La Signora piange? Forse è qualcuna che ha avuto un dispiacere in famiglia ed è venuta sola quassù per piangere. Ma noi cosa possiamo dirLe?”. Nulla, Solo ascoltarLa. E LA Bella Signora inizia a parlare. “Se il mio popolo non vuole sottomettersi, sono costretta a lasciare libero il braccio di mio Figlio. Esso è così forte e così pesante che non posso più trattenerlo”.

 

Noi, per ora, non faremo commenti al discorso, lungo e complesso, della Bella Signora. Lo riporteremo per intero, ripreso da: La Salette, ou les larmes de Marie di R. Masson, edz. S.O.S. tradotto da padre Macario Caterini, missionario della Salette. (L’edizione tradotta ha per titolo : La Salette, 19 settembre 1846 – La Madonna Vestita Di Primavera – Editrice Rogati – Roma). Ma già le prime parole meritano due sottolineature: “Figli miei… Il mio popolo”.

 

Il 1800 è un secolo particolarmente critico per l’Europa intera e per la Francia in specie. Il positivismo, le correnti idealiste, il materialismo storico diffuso da Marx ed Hengels (nel 1848 viene pubblicato il manifesto di C. Marx), il liberalismo, lo sviluppo delle teorie socialiste e l’anticlericalismo radicale delineano una società disorientata ed in pericoloso fermento. L’invito della Bella Signora ad avvicinarsi a Lei senza paura, la promessa di rivelare una buona novella, la tenerezza di madre (Figli miei!), sono confortanti, nonostante le amare constatazioni che emergono dall’intero discorso.

 

I due ragazzi, colpiti dalle lacrime della Bella Signora, ma, soprattutto dal suo invito si avvicinano e ascoltano.

Dopo il riferimento al braccio di Suo Figlio diventato pesante, la Bella Signora continua:

 

“Da quanto tempo soffro per voi!Se voglio che mio Figlio non vi abbandoni sono incaricata di pregarlo incessantemente e voi non ci fate caso. Per quanto pregherete e farete, mai potrete compensare la pena che mi sono presa per voi.

 

Vi ho dato sei giorni per lavorare, mi sono riservato il settimo e non me lo volete concedere. E’ questo che appesantisce tanto il braccio di mio Figlio.

Coloro che guidano i carri non sanno che bestemmiare il nome di mio Figlio. Queste sono le due cose che appesantiscono tanto il braccio di mio Figlio.

 

Se il raccolto si guasta, la colpa è vostra. Ve l’ho mostrato l’anno passato con le patate: voi non ci avete fatto caso. Anzi,quando ne trovavate guaste, bestemmiavate il nome di mio Figlio. Essa continueranno a marcire e quest’anno, a Natale, non ve ne saranno più.

 

Voi non capite, figli miei? Ve lo dirò diversamente.

 

Se avete del grano, non seminatelo. Quello seminato sarà mangiato dagli insetti e quello che verrà cadrà in polvere quando lo batterete.

 

Sopraggiungerà una grande carestia. Prima di essa i bambini al di sotto dei sette anni saranno colpiti da tremito e morranno tra le braccia di coloro che li terranno. Gli altri faranno penitenza con la carestia. Le noci si guasteranno e l’uva marcirà.

 

( seguono due momenti di silenzio; nel primo parla con Massimino e Melania non sente. Nel secondo parla con Melania, ma non sente Massimino. In questi due momenti affida ai  pastorelli dei segreti)*

 

Se si convertono! Le pietre e le rocce si muteranno in mucchi di grano e le patate nasceranno da sole nei campi.

 

Fate la vostra preghiera, figli miei?

 

-Non molto, rispondono.-

 

Ah, figli miei, bisogna farla bene, sera e mattino. Quando non avete tempo, dite almeno un Pater ed un’Ave. Quando potrete far meglio, ditene di più.

 

A messa d’estate vanno solo alcune donne anziane. Gli altri lavorano la domenica, tutta l’estate. D’inverno, quando non sanno cosa fare, vanno alla Messa per burlarsi delle religione. In quaresima, vanno al macellaio come cani.

 

Avete mai visto del grano guasto, figli miei?

 

-No, Signora. Mai visto.-

 

Ma tu, figlio mio, lo devi aver visto con tuo padre verso la terra di Coin. Il padrone del campo disse a tuo padre di andare a vedere il suo grano guasto. Vi andaste tutti e due, prendeste in mano due o tre spighe, le stropicciaste e tutto cadde in polvere. Al ritorno, quando eravate a mezz’ora da Corps, tuo padre ti diede un pezzo di pane dicendoti: Prendi, figlio mio, mangia ancora del pane quest’anno perché non so chi ne mangerà l’anno prossimo se il grano continua in questo modo.

 

-Oh, si Signora, ora ricordo, prima non me ne ricordavo.-

 

Ebbene, figli miei, fatelo passare a tutto il mio popolo.”

 

A questo punto la Bella Signora si muove lentamente, percorre un breve tratto verso il Planeau e, prima di dissolversi nella luce del cielo, rivolta ai bambini ripete:

 

Andiamo,  figli miei, fatelo passare a tutto il mio popolo.

 

 

Il vescovo di Grenoble, mons. Filiberto de Bruillard

 

 

Abbiamo accennato al discorso lungo e complesso, sul quale ci si propone di ritornare sottolineando e riflettendo sui passi più significativi.

Per ora aggiungiamo soltanto che L’apparizione della Madonna a La Salette precede di dodici anni quella di Lourdes e di oltre cinquanta quella di Fatima. Come le altre due apparizioni, anche quella a La Salette ha conosciuto ostacoli d’ogni tipo, sia tra le autorità civili che nel clero. Bisognò attendere fino al 1851 perché, dopo un’attenta indagine da parte di una commissione di sedici esperti, coordinati dal Vescovo di Grenoble, la relazione venisse approvata dalla Santa Sede. E proprio il Vescovo di Grenoble, il 19 luglio del 1851, con una lettera pastorale dichiara che l’apparizione ha in sé tutte le caratteristiche della verità e i fedeli sono giustificati a credere senza dubbi e con certezza. Proibisce, inoltre, che si diffondano notizie che tendano a negare la verità dell’apparizione. (continua)

 

 

 

#CarmeloCordiani  : «Notre Dame de La Salette. LA BELLA SIGNORA», Galatro (RC),  27 Giugno 2010

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