Bloc-notes

 

NATALE 2006: Lo scandalo

 

 

di Carmelo Cordiani

Come sono cambiati i tempi! Anzi, gli uomini. Un tempo il nudo faceva scandalo. Un omosessuale disonorava la famiglia. Il sangue faceva ribrezzo. La violenza sui bambini sconvolgeva. Una madre che soffocava il proprio bimbo era orrore. Oggi lo scandalo è Gesù. Via il Crocefisso, via il Presepe. Né morto, né vivo. Via anche i canti che ricordano Gesù. Non è sceso dalle stelle, non è nato in una grotta, non è… Eppure i tre Re sono partiti dall’Oriente per cercarLo. Da quell’Oriente da dove, oggi, parte la valanga che, al posto di Gesù vuole collocare un cammelliere. I seguaci di Maometto si scandalizzano di Gesù che ha portato l’Amore. Gli amici di Gesù seguono i Suoi insegnamenti: “Ama il prossimo tuo come te stesso; non giudicare per non essere giudicato; prima di togliere la pagliuzza dall’occhio del fratello, guarda la trave che hai nel tuo”.

 

Che Gesù sia “Scandalo” non  fa novità. Lui stesso si è dichiarato “pietra di scandalo”. In una cultura dove  ricchezza,  prestigio,  ceto sociale contano, aver rivoluzionato il tutto ( beati i poveri perché loro appartiene il regno di Dio, beati gli ultimi perché saranno i primi, amatevi come io vi ho amato… ) è un vero scandalo. Plinio il Giovane chiedeva a Traiano come doveva comportarsi con alcuni che, dicendosi cristiani, proclamavano un “strana dottrina” : I plebei sono come i patrizi, hanno gli stessi diritti e doveri perché sono figli dello stesso Dio. Ecco lo “scandalo” : Figli dello stesso Dio. Figli! Quindi eredi. Tutti. Senza alcuna eccezione. Perché se Dio escludesse qualcuno sarebbe un tiranno.

 

Il fondamentalismo si nutre e si diffonde col dio tiranno. E vuole schiavi i suoi proseliti.

 

Cristo, scandalo, ci vuole uomini liberi. Liberi dal peccato. Il crocefisso è il marchio che ci ha affrancato. Liberi nella fede che si pone come limite della ragione e non come obbligo ad ogni costo. Obbligare a credere è atto di violenza. Gesù scandalo non ha costretto alcuno a crederGli. Gli stessi Apostoli sono stati in dubbio fino all’ultimo. Sono scappati quando il Maestro è stato preso e consegnato a Pilato. Pietro l’ha rinnegato, ha ripetutamente dichiarato di non conoscerLo. Eppure, alla domanda di Gesù: “ Ma voi chi dite ch’ io sia” proprio Pietro aveva risposto : “Tu sei il Cristo, figlio del Dio vivente “. Tommaso ha voluto mettere il dito nelle piaghe per credere.

 

 La libertà di credere rende più robusta la fede. Allora la fede diventa scelta di vita che incide sulle azioni, sulle opere che sono coerenti alla fede. Per questo ha senso quanto dice Paolo : “la fede senza le opere è morta”. D’altra parte è anche logico. Credere nell’amore e odiare è orrendo. Credere in Dio Padre e praticare la violenza è rinnegare, di fatto, Dio.

 

Il Presepe, oltre alla semplice ricostruzione storica della nascita di Gesù, alle emozioni legate alla cultura dei cristiani, ci fa ritornare bambini. Ed è importante. Gesù, accogliendo i bambini disse che il regno di Dio è di quelli che sono simili a loro. E ci invita ad essere come bambini. Restiamo un momento davanti alla piccola grotta ad ammirare quel Piccolino, con le braccia aperte pronto ad abbracciarci, a stringerci forte per farci sentire il calore del Suo amore. E’ questo un Buon Natale.

 

 

 

Cordiani Carmelo: «Natale 2006: Lo Scandalo», Galatro (RC),  25 Dicembre 2006

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