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Regionali: Formigoni, timbri e orpelli non sono indispensabili

 

La legge è stata modificata a seguito di varie sentenze del Consiglio di Stato e del Tar e quindi certi timbri e certi orpelli non sono affatto indispensabili a certificare la volontà  degli elettori che hanno firmato la mia lista, e che è perfettamente chiara

 

 

di Vito Piepoli

Roberto Formigoni, ha ribadito che è pronto il ricorso alla decisione dell'ufficio elettorale centrale alla Corte d'Appello di Milano che non ha ammesso la sua lista al voto per le prossime regionali ritenendo non valide parte delle firme. Il ricorso che sta per essere presentato, si è ampliato ancora rispetto alla documentazione precedente, producendo numerosissime sentenze che darebbero perfettamente ragione alla lista.

”La legge è stata modificata a seguito di varie sentenze del Consiglio di Stato e del Tar - ha riferito Formigoni - e quindi certi timbri e certi orpelli non sono affatto indispensabili a certificare la volontà  degli elettori che hanno firmato la mia lista, e che è perfettamente chiara. Perché  in questi casi è la volontà degli elettori che conta, è stata testimoniata da firme autentiche che sono state depositate secondo le modalità previste dalla legge”.

Ed in merito alle polemiche con Penati ha esclamato:”Lo sanno anche i bambini che il ministro La Russa è coordinatore nazionale del Pdl. Penati non sa più dove attaccarsi: io qualche consiglio ce l'avrei... scelga lui”. Così il presidente di Regione Lombardia ha replicato al sarcasmo usato dal suo avversario Filippo Penati che aveva affermato che per risolvere il caos delle liste era stato mobilitato l'esercito. E a chi gli ha chiesto se le vicende delle liste bocciate in Lombardia e in Lazio siano un segnale di qualche problema all'interno del Pdl, Formigoni ha replicato: “Assolutamente no, nel partito c'è la consapevolezza di essere sempre al meglio nel governare i nostri territori e nel fare le proposte di programma. Il ricorso presentato dal centrodestra per far riammettere la lista Formigoni risponde alle quattro eccezioni sollevate dalla Corte d'appello. Per quanto riguarda i moduli privi del timbro tondo fa riferimento fra l'altro a due sentenze del Consiglio di Stato e a tre del Tar del Molise. Una di queste, la sentenza della quinta sezione del Consiglio di Stato del 6 marzo 2006 numero 1074 è stata già ieri chiamata in causa dal Carroccio. E basandosi su questa la Padania ha titolato “La Lega salva Formigoni”.

Per quanto riguarda la mancanza di data nell'autentica di alcune firme, questa – hanno spiegato nel centrodestra - ha lo scopo di certificare che le firme non sono state raccolte 180 giorni prima della data di scadenza per presentare le liste. Ma questo sarebbe stato comunque impossibile visto che la data delle elezioni è stata indetta a gennaio. La mancanza del luogo di autentica su alcuni moduli riguarda un consigliere provinciale di Pavia e uno di Lodi che però hanno inserito su ciascun modulo solo firme di persone che vivono nello stesso paese e dunque risulta chiaro dove siano state raccolte. Infine per ovviare alla mancanza di qualifica dell'autenticatore è stata allegata copia protocollata della sua autorizzazione. Comunque per rinsaldare l'alleanza tra Pdl e Lega, Roberto Formigoni ha annunciato che a breve sarà  organizzata un'iniziativa congiunta con tutti i candidati presidenti del Nord, insieme quindi anche ai leghisti Roberto Cota e Luca Zaia in corsa in Piemonte e Veneto, iniziative simili si tennero  anche nel 2000 e nel 2005.

  

 

Piepoli Vito: «Regionali: Formigoni, timbri e orpelli non sono indispensabili. La legge è stata modificata a seguito di varie sentenze del Consiglio di Stato e del Tar e quindi certi timbri e certi orpelli non sono affatto indispensabili a certificare la volontà  degli elettori che hanno firmato la mia lista, e che è perfettamente chiara».di Vito Piepoli, Torino, 5 Marzo 2010

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