  | 
        
           di Vito
          Piepoli, 
          Responsabile Centro Internazionale Studi Sturzo  -
          Torino 
  
          
           Sabato
          23 febbraio 2002 - ore 18:00 
           
          Conferenza del 
           
          Dott.
          Giovanni Palladino 
           
          Presidente
          del Centro Internazionale Studi Luigi Sturzo - Economista 
           
           
          COME
          GLOBALIZZARE 
           IL BUON CAPITALISMO 
           
          Istituto
          Salesiano Cardinal Cagliero 
           
          Sala Conferenze 
           
          
          Via
          San Giovanni Bosco, 60 
           
          –
          IVREA – 
          
           
          Luigi Sturzo, fondatore
          del Partito Popolare Italiano:  
           
          "Contro
          l’allargamento delle frontiere economiche dai singoli
          stati ai continenti, insorgono i piccoli e grandi interessi
          nazionali, ma il movimento è inarrestabile: l’estensione
          dei confini economici precederà quella dei confini
          politici. Chi non sente ciò, è fuori dalla realtà". 
           
           
          "Alla
          base del buon capitalismo devono innanzitutto esserci i
          comportamenti morali. L’economia senza etica è
          diseconomia, non può funzionare bene. Su questi
          comportamenti si può poi costruire tutto il resto nel
          rispetto delle regole dell’economia di mercato". 
           
           
           
          Michael
          Novak, economista: 
           
          "Il capitalismo democratico si regge su un sistema ternario
          formato dalla componente economia
          dimercato, dalla componente democrazia, e
          dalla componente
          etico-culturale funzionale
          agli altri elementi
          del sistema". 
           
           
           
			Marco
          Vitale, economista
          d’impresa e Vice Presidente del
          CISS: 
           
          "L’impresa del XXI secolo dovrà essere un’impresa molto
          più responsabile, molto più coinvolta sui temi generali
          della società, molto meno succube del potere politico
          e finanziario, molto più trasparente, anzi luminosa.
          Non dovrà essere un’impresa che regolarmente
          e sistematicamente tradisce il mercato. Né un’impresa
          violenta che tenta di soggiogare i suoi membri,
          i suoi clienti, il mercato stesso". 
 
  |