Mina

235. Chirurgia e violenza:

C'È UNA BESTIA CHE FA LA PLASTICA AGLI ANIMALI
 

 

Mina


Ma fattelo tu. Fattelo tu, ma al cervello, però. Mi rivolgo a quel chirurgo brasiliano che, per carità di patria, non voglio nemmeno nominare. E parlo a nome di quei cani sottoposti ad un intervento di chirurgia estetica. Ma certamente loro, come tutti gli animali, troverebbero il modo di giustificare questa ulteriore schifezza perpetrata dal loro amico-padrone che idolatrano. Spesso, come in questo caso, senza motivo. "Gli animali non fanno domande, non muovono critiche", diceva George Eliot. I cani, ad esempio, perdonano tutto agli uomini, persino il fatto che siano esseri "umani". E poi a che scopo? Per "mandarli in televisione, per fare dei film, per vincere i concorsi di bellezza.

Sono furiosa, avvelenata contro quel medico, perché di medico si tratta, che si è inventato questa nuova stolidezza, probabilmente per soldi o per andare sugli stramaledetti media. Ma ancora di più nei confronti del padrone che sottopone il suo amico cane, ignaro, a questa violenza senza considerazione, senza alcun rispetto della persona ... ho scritto persona? Beh, sì, non mi sento di dire animale. In questo caso meno che mai.

Gli insulti andrebbero equamente divisi tra i padroni e quel Pitanguy per animali. I primi, più attenti all'arredo di casa, sottopongono i gatti ad interventi di onichectomia, fanno tagliare definitivamente unghie ed anche denti per salvare l'integrità dei loro stramaledetti divanetti domestici. Oppure azzerano le orecchie ai doberman o pretendono interventi per rendere il loro aspetto più torvo e sinistro. Il medico brasiliano, invece, offre i suoi servizi a padroni fuori di testa che non sopportano la vista delle rughe, dell'eccesso di pelle, delle imperfezioni dei loro cani. E se ci fossero dubbi sulla necessità di un intervento estetico al suo cervello, basterebbe ascoltarlo mentre ci racconta di essere rimasto sconvolto, vedendo, nel corso di una recente esposizione canina a Milano, cani con la bocca sporca e le unghie lunghe. "I cani brasiliani, invece, erano impeccabili. Mi sono chiesto, è davvero questo il Primo Mondo?".

Siamo ben oltre la frutta. Siamo al superamento di ogni limite. Non c'è più confine tra chirurgia e maltrattamento, tra estetica e violenza. E se ne stiano calmi gli animalisti che certamente insorgeranno di fronte a tali abominî. In fondo, a furia di insistere nel sostenere l'estensione dei diritti umani agli animali, si può anche arrivare ad affermarne il diritto alla bellezza. E ad applicare anche a loro le nostre follie.

Indaffarati come siamo a sguazzare nella nostra palude, i cani ci guarderanno in silenzio con "quell'aria attenta delle bestie, che è la stessa di chi ascolta una lingua straniera in cui cerca di afferrare qualche parola" (C. Alvaro). E continuando a non capire, si chiederanno chi è l'uomo e chi è l'animale.
 

 

Secondo me: «235. Chirurgia e violenza: C'È UNA BESTIA CHE FA LA PLASTICA AGLI ANIMALI» - di Mina, La Stampa, Sabato 30 Ottobre 2004
http://www.minamazzini.com/

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