Mina

217. Il chip antidepressione:

SE IL PACEMAKER CAMBIA L'UMORE
 

 

di Mina


Sarebbe fantastico se funzionasse. Qualche anno fa la Texas Cyberonics aveva predisposto e messo in vendita una specie di pacemaker con la funzione di controllare gli attacchi di epilessia. Si tratta di un piccolo stimolatore, impiantato chirurgicamente nella parte sinistra del collo, che agisce sul nervo vago e invia impulsi elettrici al cervello, con il risultato di influire beneficamente sullo stato emotivo della persona. L'effetto collaterale segnalato da alcuni pazienti è stato quello di un sensibile miglioramento dell'umore e di una diminuzione della depressione. Per questo la Texas Cyberonics ha pensato di modificare l'apparecchio e di ampliarne l'uso, anche per intervenire proprio sulla depressione.

Siamo ancora in fase di studio e finora i dati statistici sugli effetti del pacemaker non sono definitivi. Ci penserà la Food and Drug Administration a decidere ed eventualmente ad approvarne la vendita, dopo analisi sull'efficacia e sulla sicurezza.


Sarebbe fantastico se funzionasse. Più forte di una coltellata è il dolore dell'anima, del sentimento. È quello il dolore vero. Perché noi siamo fatti più di spirito che di carne. Noi non siamo la nostra coscia, non siamo il nostro braccio e neppure il nostro cuore. Siamo i pensieri, siamo l'amore, siamo la passione, la fratellanza. E quando sorridiamo, non è la nostra bocca che sorride, ma la nostra anima. E quando il sangue sbatte forte e corre come un pazzo, non è la pressione, ma è l'amore. Ho visto famiglie lacerate da un figlio depresso, dal marito o dalla moglie sbattuti nel precipizio della depressione. Una voragine infinita che ingloba tutto e tutti. E sembra non avere fine.

Forse suona strano che per questo nostro spirito invisibile, frangibile come un cristallo e delicato come un tesoro nascosto, occorra uno strumento, una macchinetta che si applichi dall'esterno. Paradosso dell'anima, che è potente come un macigno e fragile come un Capodimonte.

Noi viviamo, ma soprattutto, diceva Pascal, siamo sostenuti dalla speranza del vivere. Se al desiderio fattivo di una vita più potente, sostituiamo la scelta indifferente tra pallide opzioni equivalenti fra loro, si precipita in una infinita tristezza che logora l'anima. Il vorticoso aumento delle persone che sono preda della depressione è l'altra faccia e, insieme, il contraccolpo delle mille domande negate e delle risposte che non vogliamo più trovare. Domande sul vivere che nascondiamo ma che poi, tenaci più di ogni tentativo di cancellarle, si ripresentano. E nello smarrimento del significato e della speranza, la possibilità della rinascita sta nello scoprirsi in relazione con l'altro.

Ungaretti ha scritto: "È il mio cuore / il paese più straziato". E quando diceva "cuore" non intendeva il muscolo cardiaco.
 

 

Secondo me: «217. Il chip antidepressione: SE IL PACEMAKER CAMBIA L'UMORE» - di Mina, La Stampa, 19 Giugno 2004
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