Mina

Bottiglie manomesse:

 IL SILENZIO CONTRO I KILLER DELL’ACQUA

 

 

di Mina



Hai visto? Incredibile. Non ci sono più pitbull che azzannano bambini e adulti. Spariti.
Ci sono solo avvelenatori di acque minerali. Ma come sarà? Forse la caterva di inchiostro spesa per parlare di quanto siano cattivi, di quanto non ci amino i “cani pericolosi” ha messo in fuga tutti gli amici dell’uomo. Forse hanno preferito andarsene piuttosto che sentirne ancora di cavolate sul loro conto.

Invece quelle deliziose personcine che siringano le bottiglie pare che non ne abbiano ancora abbastanza, anzi. Preferiscono farsi dare del cretino, dell’imbecille piuttosto che tornarsene a squallidare nel loro territorio.

“Parlate male di me, ma parlatene” mi sembrava una scemenza, ma ha fatto tanti figli e nipoti. Supportati da tutti i giornali e da tutte le televisioni che, trovato un filone, ma anche un filino, non lo mollano più. E allora avanti, a tutte le ore del giorno e della notte. All’infinito. Sperando che arrivi almeno un nuovo serial killer o un’altra storia di droga fra vip dove riversare la loro attenzione che ci terrà in ostaggio per chissà quanto tempo.
Che bello. La desolata storia del campionato del mondo dei pirla continua. Il siringatore potrebbe battere sul filo di lana l’infarcitore di giocattoli esplosivi. E per premio, se tutto va bene, una decina di giorni di titoloni ululati come suggello al record. Complotto della CIAaaa? Fanatico dell’Elbaaa? Rincoglionito di Galluraaa? Cacca.

Non si dovrebbe dare spazio a chi è disposto ad ammazzare il salumiere pur di diventare “famoso”. A chi dimostra assenza di pensiero va comminata la condanna del silenzio, del disinteresse.

Ne ho viste tante di schifezze compiute con la speranza di andare sui giornali. La più imbarazzante, la più penosa è successa qualche tempo fa. Una persona moderatamente famosa, un bel giorno, decide di comunicare che aspetta un bambino. Mi chiama e quando io le dico: “Che bello, aspetti un figlio”, lei, fra il divertito e il furbetto, mi risponde: “Ma va’, non è mica vero. Sai, ho pensato che così vado due volte sui giornali. Adesso, per l’annuncio della gravidanza e fra un po’ quando, fra le lacrime, rivelerò che ho perso il bambino. Non ti sembra una buona idea?”.

Non mi sembrava una buona idea, mi sembrava un espediente agghiacciante, ma intanto lei, imperterrita ha portato a termine il suo progetto. Felice delle foto, dei pezzi sui quotidiani e sui settimanali senza il minimo sospetto di aver fatto una cosa per lo meno turpemente immorale.

Queste persone andrebbero smascherate. No, tranquilla ... Per carità cristiana non farò il tuo nome neanche sotto la minaccia delle armi.

Il sospetto che sotto qualche scoop ci sia una macchinazioncina di questo tipo mi assale spesso. Ma sì. Facciamo tutti parte del gioco. Anche se io rivorrei indietro le mie bambole e i miei trenini.
 

 

Società: «Bottiglie manomesse: IL SILENZIO CONTRO I KILLER DELL’ACQUA» - di Mina, La Stampa, Sabato 13 Dicembre 2003

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