Meditazioni

Otto giorni dopo venne Gesù

 

di Vincenzo La Gamba

  

Domenica 8 Aprile, 2018 - Seconda dopo Pasqua

Nella Liturgia di questa domenica più che "dimostrare" Dio, Lo dobbiamo "mostrare".

Mentre la Chiesa primitiva, nella sua beata povertà, viveva intensamente la Risurrezione di Cristo, noi la predichiamo pochissimo. Anzi: crediamo poco nella Risurrezione. Come conseguenza,  abbiamo un'ampia esperienza di tristezza e di paura, di attaccamento egoistico alle cose materiali.

Possiamo capirci con un esempio. Quando nell'anno 107, Ignazio di Antiochia andava verso Roma, prigioniero e condannato a causa della sua fede, scrisse in una lettera, che ancora oggi resta un documento sublime di fede: "Ora comincio ad essere discepolo. Niente mi attiri, affinchè io sia di Cristo. Preferisco morire in Cristo Gesù, piuttosto che regnare da un capo all'altro della terra. Non impeditemi di vivere là io sarò uomo di Dio". Questa è una delle tante testimonianze della prima generazione cristiana.

Confrontiamo queste testimonianze con alcune interviste fatte a giovani od adulti di oggi: c'è un salto di qualità verso il basso. Oggi c'è vuoto, noia, stanchezza, senso di disgusto, banalizzazione di tutto, compresa la vita. Manca la Risurrezione di Cristo, come verità-chiave che illumina e dà senso a tutto.

Accostiamoci allora al Vangelo per lasciarlo parlare a ciascuno di noi: è Parola nata dalla fede di una comunità che vide, credette e perse la vita per la fede. È Parola scritta per volontà di Dio e consegnata a noi per farne tesoro.

Il racconto dell'apparizione del Risorto è preceduto da una presentazione del gruppo Apostolico. È la sera di Pasqua, ma per gli Apostoli non è Pasqua. Essi sono nel Cenacolo dove il ricordo di Gesù è ancora fresco e vivo, ma triste. Gli Apostoli sono uomini bloccati dalla paura e dalla delusione, perchè non hanno creduto nella novità di cui Dio è capace.

Quante volte anche noi viviamo cosi? Anzi, lasciamo morire così la nostra fede.  Questo triste Cenacolo è l'immagine di tanti cristiani per i quali la Pasqua non è ancora entrata nell'anima.

Gesù si presenta improvvisamente. Era una visita inattesa e quasi imprevista per loro: invece Lui è lì e dice: "Pace a voi!".

Dio viene per dare: invece  spesso noi pensiamo di dare qualcosa a Dio. Che cosa dona Dio?  Dona la pace.

Oggi si parla tanto di pace, anzi si chiacchera di pace con tutti questi venti di guerra che ci attanagliano. Molti non capiscono che la pace viene da Dio ed è frutto di un incontro con Dio. Ne sta dando un grande esempio il Nostro Papa Giovanni Paolo II, che non si stanca di costruire la pace e sconfiggere la guerra tra USA ed Irak. Non lo stanno dando gli uomini, che senza Dio, non costruiranno mai la pace.

Gesù fa vedere le mani ed il costato.  È un' esperienza cruda della verità della Risurrezione e nello stesso tempo un velato accenno al prezzo pagato dall'amore di Dio. Subito dopo, ecco le parole decisive del Risorto: "Come il Padre ha mandato me, così Io mando voi". (Gv 20, 21). Noi forse siamo portati a dire: Come o Signore, noi al posto Tuo?  Stai esagerando?  Noi siamo peccatori, egoisti, avari, maligni. Ma la Sua risposta continua ad essere: "IO mando voi. È l' ora vostra, l' ora della Chiesa. Non temete!. IO ho vinto il mondo!".

Si resta commossi dinanzi a questa fiducia di Cristo in noi, ma, nello stesso tempo, si avverte lo sgomento al pensiero che questa fiducia di Cristo in noi è una grossa responsabilità di cui ci sarà chiesto conto: a chi è stato dato di più, sarà richiesto di più. Gesù continua: "Ricevete lo Spirito Santo. A chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete resteranno non rimessi". (Gv 20, 23).

Qui c' è la chiara coscienza di Cristo Risorto: Egli sapeva a chi consegnava il Vangelo. Sapeva pure che avremmo peccato, che avremmo dubitato, che avremmo tradito....  Sapeva tutto, perchè Dio conosce che cosa c' è nel cuore dell'uomo.

Allora in questo ordine: "Perdonate..." è delineato il volto della Chiesa in cammino. La Chiesa non sarà mai quaggiù una comunità di perfetti, non sarà una famiglia di soli Santi, ma sarà un luogo di perdono.

Tommaso non era presente all'incontro con Gesù Risorto. Gli Apostoli gli parlano di Gesù, gli raccontano di averLo visto, ma l'Apostolo Tommaso non crede alla loro parola. Quanta gente, guardando noi cristiani, non vede in noi una somiglianza con Cristo e rimanda la propria risposta di fede! Infatti Cristo non si annuncia a parole ma a fatti.

 

La Liturgia di Domenica 8 Aprile 2018, II DOMENICA DI PASQUA o della Divina Misericordia (ANNO B)

 

Vangelo
(Gv 20,19-31)
Otto giorni dopo venne Gesù

 

 Dal Vangelo secondo    Giovanni

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

La Gamba Vincenzo M. - Meditazioni: «Otto giorni dopo venne Gesù» New York, La Liturgia di Domenica 8 Aprile 2018, II DOMENICA DI PASQUA o della Divina Misericordia (ANNO B)

 

e-mail: VJIM19@aol.com

Home