Meditazioni

Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce

 

di Vincenzo La Gamba

 

Domenica 24 Dicembre - Vigilia di Natale.

 

Domani celebreremo il Santo Natale. Oggi a mezzanotte la Chiesa  celebra la nascita di Gesu' Bambino. E questo è l' annuncio. Incredibile ma dopo oltre 2000 anni l' annuncio è lo stesso: “Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un Salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia”.

 

Una mangiatoia, un bambino, Maria in contemplazione, Giuseppe, padre putativo di Gesù che dice: “Veramente tu sei un Dio misterioso!”.

 

Il Padre, il solo che conosce il Figlio, ci concede di riconoscerlo affinché l’amiamo e lo imitiamo.

Nessun apparato esteriore, nessuna considerazione, nel villaggio tutto è indifferente. Solo alcuni pastori, degli emarginati dalla società...E tutto questo è voluto: “Egli ha scelto la povertà, la nudità."

 

Ha disprezzato la considerazione degli uomini, quella che proviene dalla ricchezza, dallo splendore, dalla condizione sociale”.

Eppure egli è il Verbo che si è fatto carne, la luce rivestita di un corpo. Egli si trova nel mondo che egli stesso continuamente crea, ma vi è nascosto. Perché vuole apparirci solo di nascosto? In questa liturgia del Natale, una cosa ci è soprattutto necessaria: una grande semplicità. Solo chi ha, o sa darsi, occhi di bambino è capace di stupirsi sempre.  Perché gioire in questo giorno veramente particolare?

 

Ma è relativamente semplice: "Perché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio  ed ogni nascita è un motivo di gioia e di speranza.

Ogni bimbo che nasce in questa terra è un segno che Dio spera ancora degli uomini.

Ma il bambino di cui commemoriamo la nascita reca ben altri motivi di speranza e di gioia. "Sulle sue spalle è il segno della sovranità... Grande sarà il suo dominio e la pace non avrà fine... Egli viene a consolidare la giustizia".

Dice Paolo che Dio "ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti; Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti. (1 Cor. 1, 27). E che cosa è piú stolto per il mondo della povertà; che cosa è piú debole di un bambino? Per questo egli ha scelto di darci questo segno: un bambino in una mangiatoia.

Solo Dio poteva pensare a un rovesciamento così totale della logica umana; solo lui poteva pronunciare un "no" così potente a ciò che gli uomini hanno sempre posto in cima alla loro scala di valori: alla ricchezza, al potere, agli onori, all'autorità.

Noi, da soli, non ci avremmo mai pensato, ma adesso che lo sappiamo ci rallegriamo e diciamo con gioia a Dio il nostro "si". Tu hai nascosto queste cose ai grandi e le hai rivelate ai piccoli: si, o Padre, perché così è piaciuto a te (cf. Mt. 11, 26). I grandi, i potenti, i forti, d'ora in poi, non ci faranno più paura come facevano paura un tempo. Tu hai confuso i sapienti e i forti e questo ne è, d'ora in poi, il segno: un bambino in una mangiatoia.

 

Avresti potuto nascere a Roma, caro Gesù Gesù Bambino, nella Reggia Imperiale, come figlio del più potente della terra. Sarebbe stata anche quella un' incarnazione teologicamente perfetta; saresti stato "vero Dio e vero uomo".

 

Ma solo ora sappiamo come sarebbe stato diverso. Avresti detto "sí" a ciò che gli uomini avevano sempre pensato. Nulla di veramente nuovo sarebbe cominciato,  Per te, era importante nascere povero e umile.

 

Così Tu hai dato davvero una speranza ai poveri della terra, ai derelitti,agli emarginati,  a quelli che contano zero nella società.  Hai dato una speranza "a tutto il popolo", perché non tutti possono essere ricchi, sapienti e forti in questo mondo, però tutti possono diventare umili.

Buon Natale a tutti.

 

 

La Liturgia di Domenica 24 Dicembre 2017:
- IV DOMENICA DI AVVENTO (ANNO B)
- NATALE DEL SIGNORE - MESSA DELLA VIGILIA, IV DOMENICA DI AVVENTO (ANNO B)

 

Vangelo
(Lc 1,26-38)
Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce

 

 Dal Vangelo secondo   Luca

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
 

La Gamba Vincenzo M. - Meditazioni: «Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce» New York, La Liturgia di Domenica 24 Dicembre 2017:
- IV DOMENICA DI AVVENTO (ANNO B)
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