Non preoccupatevi del domani
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di Vincenzo La Gamba
Domenica 26 Febbraio, 2017
Nel regno dei cieli c' e' una giustizia da cui delle leggi vanno messe in pratica?. La risposta è quasi ovvia: un regno senza leggi non può esistere ma è pur vero che chi appartiene ad un regno si attiene alle leggi di quel regno. Si ammette quindi che la giustizia del regno dei cieli non è di questa terra essendo stata promulgata da Cristo ed ha come realtà costituita la fraternità dei figli di Dio.
Far parte del regno dei cieli è vivere paradossalmente in terra questa fraternità attuata dal sacrificio di Cristo e resa possibile dal dono dello Spirito Santo.
Chi la vive e la promuove è meritevole di lode in terra per meritarsi il dono della vita eterna. Essa non potrà che essere pronunciata da Cristo, in ragione della sua autorità di Re del suo Regno e in ragione del fatto che Egli è l'infinitamente capace di conoscere la vera misura dei nostri meriti.
Nell' odierna seconda lettura l' Apostolo Paolo ci invita a non giudicare nulla perché i seguaci di Cristo devono essere sempre gli uomini dell' attesa e della speranza. Per noi nessuna cosa deve essere definitiva, neppure le sentenze dei più alti tribunali umani per cui noi dobbiamo essere sempre disposti ad accettare qualsiasi essere umano come prossimo, senza tenere conto di nessun giudizio umano.
Gesù nel Vangelo domenicale secondo Matteo ci rammenta:"Nessuno può servire due padroni, il che e' fondamentalmente vero: o odierà l' uno e amerà l' altro, o preferirà l' uno e disprezzerà l' altro; non potete servire a Dio e a mammona."
Sembra (o forse no) quindi che il Suo il discorso è focalizzato sulla giustizia del regno dei cieli che va ricercata, praticata.
Ma, cari famici fedeli, dobbiamo essere noi a ricercare e praticare il Regno di Dio in terra ora, oggi, durante la nostra quotidianità. Noi non dobbiamo avere timore, e nessuna preoccupazione se amiamo Dio. Questo è l'elemento fondamentale della nostra fede in Dio, perché il Padre sa di quanto abbiamo bisogno, e provvederà.
Quante volte abbiamo invocato il Signore della terra e del Cielo per aiutarci secondo le nostre intenzioni? E quando non abbiamo avuto nessuna risposta abbiamo detto: ci affidiamo alla Divina Provvidenza.
Va da sé che quello che dobbiamo fare è cercare sempre nella nostra quotidianità il regno di Dio e la sua giustizia. Il resto? Sicuramente è una cosa in più, cioè “in aggiunta”. Così ci dice Gesù nell' odierno brano Evangelico di Matteo. Ed aggiunge:" Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascuno giorno-conclude Gesù- basta la sua pena."
Cari amici fedeli, il domani, dice Gesù, si preoccuperà di se stesso, cioè appronterà quanto è necessario perché Dio agisce con la Sua provvidenza. Il domani provvederà a se stesso e noi penseremo al domani quando sarà diventato un oggi. Questo è un concetto basilare per capire cosa è veramente il Regno di Dio.
Il regno di Dio si stabilisce dentro di noi, se lo vogliamo accogliere. Il regno di Dio che è tra noi, in mezzo a noi , stabilito in una giustizia che ha come anima l'amore verso Dio e verso i fratelli e sorelle in Cristo.
Tanto più i popoli si scoprono interdipendenti, tanto più hanno bisogno di cercare il Regno di Dio e la Sua giustizia, e devono domandare al Padre: “Venga il tuo Regno”.
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La Gamba Vincenzo M. - Meditazioni: «Non preoccupatevi del domani» New York, La Liturgia di Domenica 26 Febbraio 2017, VIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A) e-mail: VJIM19@aol.com |
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