Meditazioni

Tu sei il Cristo di Dio.

Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto

 

di Vincenzo La Gamba

 

 

Domenica 19 Giugno, 2016 - Xii.ma di TO

 

Il messaggio di questa XII.ma domenica del tempo ordinario è semplice, ma non facile da assimilare a causa della nostra natura umana, ferita dal peccato. Le letture esprimono chiaramente che il mistero della salvezza, il mistero della misericordia di Dio, passa attraverso il sacrificio e la rinuncia di sé.

Il profeta Zaccaria ci parla di come le genti guarderanno a Dio. Lo guarderanno cercando la salvezza, perché nell´uomo molti dubbi si agitano, insieme a molte sofferenze e rimorsi.

È il mistero della grandezza e nello stesso tempo della piccolezza dell´uomo. Grande perché è creatura di Dio, fatta a sua immagine e somiglianza, piccolo perché ha abusato della sua libertà e perché si è reso schiavo del peccato.

L´uomo, dunque, fa ritorno a Dio che può salvarlo, torna da Lui aspettandosi compassione e misericordia, perdono e salvezza.

Il vangelo di Luca ci ricorda una verità fondamentale e paradossale della vita cristiana: si nasce, si vive ma si muore.  È Cristo stesso che ce ne dà l´esempio. Nessuno gli toglie la vita, Egli la offre da se stesso, ha il potere di darla e di riprenderla.

Egli dice ai suoi apostoli che è necessario che egli soffra, che sia rifiutato dai capi del popolo, che sia crocifisso e che resusciti al terzo giorno. Ma i suoi apostoli non riescono a capire una lezione tanto grande. In realtà, la croce si erge di fronte all´uomo come un ostacolo, come qualcosa che contraddice la sua felicità, che non ha nulla di aggraziato, né di desiderabile.

Come accettare, dunque, la croce della propria vita? L´unica risposta è "guardare Cristo", contemplare in Lui l´amore del Padre che offre il Figlio Unigenito per amor nostro. E fare una profonda meditazione sul suo amore, sulle sue sofferenze, sulla sua donazione per amor mio, fatta a noi personalmente e individualmente per poter, così, farci poi carico della nostra propria croce.

Cioè prendere parte alla croce di Cristo, per amore. Scoprire che la nostra croce quotidiana, quella che ci fa soffrire nel segreto del nostro cuore, è la nostra via per il cielo ed è il nostro contributo all´opera di salvezza. Cristo ha voluto che noi, individualmente e personalmente, restiamo associati alla sua croce di salvezza. Tentiamo in questo giorno speciale di volgere lo sguardo alla croce che Dio ha posto sulle nostre spalle — perché in realtà ogniuno di noi porta la propria croce, chi pesante, chi leggera  — e cerchiamo di scoprire l´amore racchiuso in essa e l´amore che noi possiamo dare nel portarla tutti i santi giorni della nostra esistenza..

In un mondo come il nostro, parlare di rinuncia personale è sfidare la corrente. In realtà, tutto ci invita al massimo comodo, a ciò che è più rapido, più piacevole, ciò che produce più piacere. È l´attuale modo di vivere.

Tuttavia, la vita cristiana, senza respingere il valore di tutto ciò che di buono e di bello c´è nel mondo, ci insegna a rinunciare a noi stessi, cioè a dominare le nostre intime passioni e ad incanalarle per scopi buoni e santi.

Non è possibile educare la gioventù senza fare un allenamento della forza delle passioni, delle emozioni, dei sentimenti e degli appetiti naturali.

 

 

La Liturgia di Domenica 19 Giugno 2016, XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

 

Vangelo

(Lc 9,18-24)
Tu sei il Cristo di Dio. Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto
 

 Dal Vangelo secondo Luca

Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto».
Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».
Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà».

La Gamba Vincenzo M. - Meditazioni: «Tu sei il Cristo di Dio. Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto» New York, La Liturgia di Domenica 19 Giugno 2016, XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
 

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