Meditazioni

Alle mie pecore io do la vita eterna

 

di Vincenzo La Gamba

Domenica 17 Aprile, 2016

 

Tutti e tre i cicli liturgici (A, B, C), alla Quarta Domenica di Pasqua, presentano un brano del Vangelo dell' Apostolo Giovanni, il prediletto del Messia, sul buon Pastore. Mentre il Vangelo di domenica scorsa ci conduceva tra i pescatori, l'odierno Vangelo di Giovanni ci conduce tra i pastori. Da quest'ultimo deriva il cosiddetto "pastore di anime", mentre dal primo ne é derivato il titolo "pescatore di uomini", dato agli Apostoli di Gesù.

Oggi è la giornata mondiale per le vocazioni, di tutti coloro i quali hanno da intraprendere e tutti coloro che hanno intrapreso la vita religiosa. Purtroppo le vocazioni sacerdotali sono sempre più scarse. Ci sono centinaia di ragioni sul perché. Cominciamo dall’ abdicazione di Benedetto XVI.mo, oggi eletto Papa Emerito. Capiamo tutti quanto di aiuto è stato lo Spirito Santo per eleggere il nostro Beneamato Papa Francesco. Egli è veramente un dono di Dio, venuto "dall'altra parte del mondo" come Provvidenza Divina a guidare con semplicità, forza, amore e compassione la Chiesa Universale.

Non ho le ultime statistiche riguardanti le vocazioni nei cinque continenti, ma mi pare di avere letto da qualche parte che c’e’ un incremento in Africa, in Cina e nel sud America. Pare pure che da quando lui e’ il Vicario di Cristo in terra le cose si stanno aggiustando a tutti i livelli, perche’ vedeti cari fedeli se Papa Francesco non e’ un buon inspiratore per molti giovani allora non possiamo nutrire tanta speranza vocazionale.  

Il sacerdozio, miei cari amici fedeli, non attrae i giovani perché comporta sacrifici, impegno e dedizione. Oggi i giovani non sono portati al sacrificio spirituale, ma sono convinti che il loro futuro appartiene al dio denaro. Potrebbe essere questa una risposta scontata, ma in verità non lo è.

 La figura stessa del sacerdote è cambiata negli ultimi quarant'anni. Ancora di più cambierà negli anni a venire. 

Gesù è venuto da Buon Pastore per reclutare pescatori e pastori. Nell' odierna Liturgia, la parola Pastore deriva da "pasco", che significa pascolare, pascere, nutrire, e Cristo ci nutre ogni giorno con la Sua carne ed il Suo sangue nel sacramento dell'altare. In questa giornata dedicata ai "pastori" della Chiesa è necessario pregare per il Nostro Papa Francesco, che è il numero UNO circa la nostra guida pastorale. Ce lo detto quando è stato eletto, ce lo continua a dire costantemente, ce lo rammenta sempre perchè ci deve essere sempre che rapporto tra "Vescovo e Popolo e Popolo e Vescovo" per citare pure le altre parole memorabili che ha pronunciato la sera della sua elezione a Papa. 

Forse la categoria dei preti è in via di estinzione? È difficile farsi prete? Certamente. In un certo senso è idealizzato da una teologia che lo ha spesso staccato dalla gente comune. In effetti il prete fa una vita solitaria.

 Oggi il sacerdote è catalogato, confrontato, aggiornato e contestato e si trova a chiedersi spesse volte chi è e che cosa deve fare. A sentire gli altri, il sacerdote avrebbe bisogno di mille  occhi, mille orecchie ed ahimè una sola vita eroica e santa! Non lo si vuole prete, ma santo! È sbagliato! 

Il ruolo del prete è quello di pascolare il gregge. Il prete è un nostro fratello in Cristo, un amico a cui si crede perché si ha fede in Cristo. Sono mille le cose che un prete fa in nome di Cristo e della Chiesa, non certo a livello personale. "Ma c'é sporcizia!", aveva tuonato Papa Benedetto XV qualche anno fa. Ha pure aggiunto: "La prima cosa da imparare é l' amore, per vincere la "sporcizia della propria vita" ed imitare veramente Gesù. E questo vale soprattutto per i sacerdoti".

 La "decisa" condanna della sporcizia nella Chiesa anche da parte del nuovo Papa Francesco é una lettura spirituale, ma é, invero, un tema presente nel Suo Pontificato Francescano.

 

Il Signore "quando chiama", ha bisogno di uomini e donne che si dedichino in maniera particolare, cioè "full-time" all'annuncio del Vangelo radunando le comunità attorno alla mensa della Parola e dell'Eucarestia   E per fare ciò si preclude ogni apertura a favore del prete sposato. Il resto è tutta roba da bar da non prendere per nessuna considerazione. 

 

La Liturgia di Domenica 17 Aprile 2016, IV DOMENICA DI PASQUA (ANNO C)

 

Vangelo

(Gv 10,27-30)
Alle mie pecore io do la vita eterna
 

 Dal Vangelo secondo  Giovanni

In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.
Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano.
Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».

La Gamba Vincenzo M. - Meditazioni: «Alle mie pecore io do la vita eterna» New York, La Liturgia di Domenica 17 Aprile 2016, IV DOMENICA DI PASQUA (ANNO C)

e-mail: VJIM19@aol.com

Home