Meditazioni

Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi

 

di Vincenzo La Gamba

 

Domenica 3 Gennaio, 2016

Per comprendere meglio il significato dell'Epifania del Signore andiamo indietro di qualche mese allorquando, con il periodo dell'Avvento, abbiamo ricordato le attese vigilanti prima della venuta del Messia.

A Natale abbiamo celebrato la nascita del Messia.

Per l' Epifania viviamo il mistero del Verbo che si è fatto Carne.

L' Epifania è la festa, quindi, della rivelazione e manifestazione di Dio, intesa come amore, giustizia, libertà, speranza e soprattutto pace.

Mai come in questo momento la pace è l'elemento indispensabile se si vuole credere e costruire un mondo migliore. Ed invece si parla di guerra. Addirittura Papa Francesco ha coniati che stiamo attraversando la III.a guerra spezzettata. Non ha tutti i torti. Vi sono piu’ di 48 guerre in atto nel mondo, che ai piu’ sembra cambiato in peggio: la violenza, l’ odio, le bruttezze umane predominano nella nostra quotidianita’.

Il terrorismo e’ in ascesa nel mondo. Si parla dell’ Isis, come una volta si parlava delle brigate rosse in Italia. Seminano paura e quando si vede Piazza San Pietro semivuota nell’ anno della misericordia bisogna convenire che la loro cultura di terrorismo infatti “terrorizza” chi e’ piu’ debole. Non la pensa cosi lo stesso beneamato Papa Francesco, che ha sfidato tutti ed e’ andato in Africa, malgrado tutti lo sconsigliavano. Lui si che e’ un vero leader dell’ umanita’. Lui si che e’ la guida spirituale di questa pianeta terra che si presenta come un formaggio svizzero, cioe’ con tantissimi buchi all’ interno.

La pace manca da sempre in Israele e Palestina. Quest’ anno negli Usa sono morti piu’ di 35,000 persone a causa di pazzi, malati di mente che usano le armi come fossero giocattoli. Questa fase e’ molto delicata in America. Ci vorrebbe piu’ controllo sulla compravendita di armi. Le leggi non esistono contro ma a favore. Il secondo articolo della Costituzione dice tutto ed il contrario di tutto.

Siamo veramente conciati male.

La Festa dell’ Epifania, in questo Giubileo della Misericordia, viene a puntino come festa di speranza e di pace. Tutto quello che non e’ amore e’ odio, sintesi di tutti i mali. L’ Epifania e’ invece coraggio, fratellanza, e soprattutto amore confortato dal fatto che esso è "la città luminosa posta sul monte”, che è la Chiesa, a cui tocca interpretare la "luce" indiretta dei segni dei tempi.

L' Evangelista Marco narra nell'odierno Vangelo l'adorazione dei Re Magi alla ricerca di quel Re, trovato poi in una stalla tra le braccia di Maria (e non in una reggia). Ma non per questo si rifiutarono di adorarLo. Anzi Gli offrirono (così come l' interpretò San Carlo Magno) l'incenso come Dio; mirra come uomo; oro come re.

San Carlo Magno interpretò pure la stella di Betlemme come l' illuminazione dei pagani (e la cecità degli Israeliti).

Leggiamo nella seconda lettura: "Tutti i popoli sono chiamati, in Cristo Gesù, a partecipare alla stessa eredità. Anche i non Giudei, rappresentati nei Magi d'Oriente, ereditarono le promesse di salvezza di Dio".

È giunta l' ora in cui un nuovo sogno è dato all' umanità, oggi come ieri, cioè quando anche i pagani parteciparono alla gioia dell'incontro con Dio.
Nell' odierno Vangelo riscontriamo i sogni, le apparizioni, i pastori e gli angeli di Betlemme, la stella ed i Magi d' Oriente. Essi sono catalogati da alcuni biblisti tra gli elementi "haggad" , appartenenti al genere letterario del "Midrash", che consiste nel rielaborare ed interpretare liberamente un testo ed un fatto, aggiungendo riferimenti antichi con una finalità didattico-storica, che simbolicamente e tipologicamente arricchisce i fatti umani. Questo non tocca il contenuto essenziale della rivelazione che ci viene comunicato nel complesso della narrazione.

Rimane comunque inconfutabile ed essenzialmente cristiano il messaggio con questi importanti punti :

- L' Incarnazione del Figlio di Dio, Gesù Cristo nel seno di Maria, e la Sua nascita e vita in Palestina durante la dominazione romana;

 

La Liturgia di Domenica 3 Gennaio 2016, II DOMENICA DOPO NATALE
 

Vangelo

(Gv 1,1-18)
Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi
 

 Dal Vangelo secondo Giovanni

In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me».
Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.

 

La Gamba Vincenzo M. - Meditazioni: «Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi» New York, La Liturgia di Domenica 3 Gennaio 2016, II DOMENICA DOPO NATALE

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