Meditazioni

Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!

 

di Vincenzo La Gamba

 

Domenica 6 Dicembre, 2015 - Seconda di Avvento

Il brano evangelico odierno contiene un linguaggio "apocalittico". E' Luca a parlarne e sappiamo pure che Luca è posteriore agli altri due evangelisti Matteo e Marco, per cui si pensa che Luca scriva con maggiore prospettiva storica rispetto a loro.

Cari amici fedeli, e' trascorso un altro anno liturgico ( quello denominato "B" per intenderci) e siamo arrivati al periodo dell' Avvento in cui si proclama la speranza, quella di cui abbiamo più di bisogno considerando gli ultimi tragici eventi in Francia e nel mondo. La speranza e’ il contrario della paura. Che e’ quella che i terroristi desiderano fornirci come regalo del periodo dell’ Avvento, che culminerà con la venuta del Cristo Salvatore.

Il contenuto dell' odierno brano evangelico chiarisce quella che possiamo chiamare la speranza dell' essere umano, quindi voi ed io ed il mondo anche non cattolico.
E' Gesù che dice ai Suoi discepoli: “Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli (...) Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con potenza e gloria grande. Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina"

In queste parole ci potrebbero essere molte risposte magari ancora piene di inquietudini perché l' uomo di oggi non è che non sia simile a quello di 2015 fa. Chi sperava allora, spera adesso. Non c'e' motivo di alcun dubbio!.

L' Avvento è racchiuso in questa frase del Signore: «Io sono Colui che realizza le promesse di bene».

Quali promesse, vi domandate? Quelle di un Dio fedele a parole "di bene" sull' uomo, nonché a promesse "di bene" per noi.

Mentre si parla di Dio, il Vangelo riprende a disegnare il profilo del mondo: pieno di angoscia, inquietudine, paura, guerre. Atti terroristici (abituarci a conoscere quelli dell’ ISIS, che fanno di tutto per odiare il mondo nella sua interezza).

È facile, oggi, localizzare il suono di 5000 proiettili contro i 130 morti in Francia, gli 286 dell’ aereo russo esploso durante il volo e le centinaia di persone ancora in via di guarigione in Francia.

Aggiungo le catastrofi naturali nella Penisola, la furia dell' uomo sulle uccisioni di centinata di donne e di tutto quel brutto che affligge l' umanità.

Questa è da sempre la verità inconfutabile, come pure è inconfutabile, durante la stagione dell' Avvento, la novità di Gesù: «Vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi» perché Dio ha giudicato il mondo e l' ha trovato lontano.

Cosa significa tutto questo? Significa che invece di sdegnarsi e' Lui stesso che viene. Perché?

Il Signore giudica noi e ci trova con il cuore "pesante". Viene più vicino, perché anche un cuore pesante possa sentirlo.

Il periodo dell' Avvento è un stagione di assoluta riflessione. L' Avvento è il farsi prossimo di Dio. Ma non sulle nubi verrà, bensì nei piccoli gesti puri dei cuori assetati di pace; non su un trono di fiamme verrà, ma nella delicatezza improvvisa di chi ci è vicino.

Secondo le temibili parole di Paolo: «Il Signore vi faccia abbondare nell' amore vicendevole e verso tutti».

Non solo amare, dunque, ma essere abbondanti nell'amore; non solo verso i pochi che ti sono indispensabili per la tua vita affettiva, ma verso tutti.

Abbondare significa dare e nulla ricevere in cambio.

In questo mondo così avaro di sentimenti, sarebbe bello amare (questa la vera speranza) con abbondanza. E questo, assicura Paolo, renderà saldo il cuore del mondo. Quel cuore che, come Dio, trova il suo riposo solo nell' affaticarsi ancora.

Quel cuore che, fra meno di un mese, trema perché quella speranza non ci inganni: il Bambin Gesù.

 

La Liturgia di Domenica 6 Dicembre 2015, II DOMENICA DI AVVENTO (ANNO C)

 

Vangelo

(Lc 3,1-6)
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!
 

 Dal Vangelo secondo Luca

Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetràrca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetràrca dell’Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetràrca dell’Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Càifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccarìa, nel deserto.
Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaìa:
«Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni burrone sarà riempito,
ogni monte e ogni colle sarà abbassato;
le vie tortuose diverranno diritte
e quelle impervie, spianate.
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!»
 

La Gamba Vincenzo M. - Meditazioni: «Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!» New York, La Liturgia di Domenica 6 Dicembre 2015, II DOMENICA DI AVVENTO (ANNO C)

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