Meditazioni

Vendi quello che hai e seguimi

 

 

di Vincenzo La Gamba

  

Domenica 11 Ottobre, 2015 - XXVIII.ma di T.O.

Nell' odierno brano evangelico vi sono tre fondamentali parti cui Gesù vuole metterli in bella evidenza.

La prima: riguarda un giovane ricco che dice a Gesù, sulla via di Gerusalemme: "Maestro Buono, cosa devo fare per avere la vita eterna?" Gesù gli rispose: "Osserva i comandamenti." Ed egli rispose: "Ma io osservo i comandamenti!".

Allora Gesù, fissandolo negli occhi, gli disse: "Una cosa sola ti manca: và, vendi quello che hai; il ricavato dallo ai poveri ed avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi".

La seconda: riguarda l'insegnamento di Gesù ai discepoli: "É difficile entrare nel Regno di Dio?”. Rispose loro: “È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio".

La terza: riguarda la ricompensa, secondo cui "chi ha lasciato casa o famiglia per seguire Gesù riceverà cento volte tanto e nel futuro avrà la vita eterna".

Riflettendo bene in questo Vangelo c'è una scala di valori che ci appartiene da vicino: nella vita vali ciò che vali.

In sostanza se i tuoi valori predominanti sono la salute, la bellezza, la ricchezza, possedere una casa od una macchina di lusso, la tua categoria umana e cristiana sarà piuttosto bassa.

Se, invece, il tuo valore è Dio, ti elevi ad una grande categoria umana e cristiana che si rifletterà nella tua vita morale, come nel lavoro e nella famiglia.

Dio, nella scala dei valori, ribadiamolo ancora una volta, è la massima ricchezza dell' essere umano.

Il giovane ricco desiderava fare qualcosa "per ottenere la vita eterna". Non tutti si pongono questa domanda oggigiorno. Forse non conviene farla, perché la ricchezza é al primo posto come elemento materiale e l' uomo si piega ad essa e incoscientemente obbedisce a questa realtà di cose terrene.

Ma i soldi e le ricchezze non hanno mai felice l' essere umano. Fondamentalmente e' cosi anche se in molti pensano il contrario perché vedete cari fedeli la ricchezza si oppone al progresso spirituale, ingannando l'uomo alla parola di Dio.

Tutti siamo troppo grandi per entrare nel Regno di Dio, dove di sicuro entrano i piccoli ed i bambini. Noi, in realtà, siamo dei "cammelloni ", che tentano di passare per la cruna di un ago. In sostanza, riconoscere questa nostra impossibilità, è già un buon punto di partenza per diventare piccoli e bambini.

Avere la vita eterna non è facile. Solo Dio la può concedere. Seguire Gesù non è nemmeno facile se non si è obbedienti al Suo Vangelo.

Sono queste le finalità che hanno avuto i grandi Santi come San Francesco d' Assisi, tra i primi, Santa Chiara, San Domenico, Sant' Antonio di Padova e San Pio da Pietrelcina, tra gli ultimi.

Nella povertà (i frati francescani ne sono l'esempio), Gesù propone all'uomo la rinuncia assoluta al Dio di questo mondo. La povertà è essenziale per seguire Cristo ed è indispensabile per avere la vita eterna, che è il "vero tesoro in cielo", così come dice Gesù al giovane ricco nel brano evangelico di oggi.

Essere poveri di beni materiali significa essere ricchi di quelli spirituali se si comprende che la differenza tra i due sono gli insegnamenti di Gesù che ci dato prima di essere crocifisso sulla Croce.

 

La Liturgia di Domenica 11 Ottobre 2015, XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

 

Vangelo

(Mc 10,17-30)
Vendi quello che hai e seguimi

 

 Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».
Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà».
 

La Gamba Vincenzo - Meditazioni: «Vendi quello che hai e seguimi» New York, La Liturgia di Domenica 11 Ottobre 2015, XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

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