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di Vincenzo La Gamba
L' odierno brano evangelico narra di due fatti diversi ma analoghi
tra di loro. Il primo riguarda la risurrezione della figlia di
Giairo e l' altro quello della guarigione dell' emorroissa.
Giairo cerca la
guarigione della figlia; la donna cerca quella propria riguardante
appunto l' emorroissa. Questo quello che avviene: Giairo si getta ai
piedi di Gesù e lo implora a far guarire la figlia; la donna cerca
di carpire inosservata il miracolo, e solo dopo si mette in gioco e
si rivela.
La donna sperimenta
una guarigione istantanea, mentre Giairo, dopo aver pregato, deve
passare addirittura per un aggravamento della situazione, per una
nuova sfida alla sua fede.
La donna vive da
sola il suo dramma, Giairo é sempre circondato dalla considerazione
sociale. I due casi hanno molto in comune anche se diversi.
In entrambi si
realizza la salvezza della persona. Inoltre, i due destinatari sono
donne e hanno in comune la cifra di dodici anni della bambina e
della malattia dell'emorroissa.
In entrambi i
miracoli l' umile fede che supplica per bocca del padre della
bambina ed il gesto della donna che tocca il mantello di Gesù danno
inizio al fatto soprannaturale; sono anche esempi della disposizione
con cui ci si deve avvicinare a Cristo, che, a sua volta, insiste
sulla fede.
Alla donna,
intimidita, per essere stata scoperta, Gesù dice: "La tua fede ti ha
salvata. Va in scoperta e sii guarita dal tuo male".
E Giario, quando
sulla strada di casa gli comunicano la triste notizia della morta
della figlia, é incoraggiato in questo difficile momento di prova da
Gesù: "Non temere, continua solo ad avere fede!".
La risurrezione
della figlia di Giairo, come le altre due risurrezioni che leggiamo
nel Vangelo, Lazzaro ed il figlio della vedova di Niam, sono un
segno. Esse manifestano la venuta del Regno di Dio e ne mettono in
luce la vitalità, presente nella persona di Gesù, rivelano il potere
di Cristo sulla morte e, soprattutto, preannunciano la sua
risurrezione.
Che cosa significa
tutto questo? Che la fede, il vero elemento centrale di questi
racconti, é efficace nelle situazioni e nelle storie più diverse.
La fede opera la
salvezza sia se preghiamo per noi che per gli altri; che si sia in
una fase o in altra del proprio cammino spirituale; può essere
esaudita presto o conoscere ulteriori sfide; può salvare da ogni
male e la salvezza può arrivare dopo uno sforzo intenso e senza
alcuna attività.
Eucaristia e Parola
ci aprono il contatto con Gesù: a noi la possibilità di avere un
accostamento sterile, come quello della folla che lo spinge da ogni
lato, oppure "toccarLo" davvero, nell' affidamento.
Sta in questa
relazione trovare il senso della vita.
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La Liturgia di Domenica 28 Giugno
2015, XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)
Vangelo
(Mc 5,21-43)
Fanciulla, io ti dico: Àlzati!
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra
riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare.
E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come
lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia
figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata
e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva
intorno.
Dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è
morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto
dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi
fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro,
Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.
Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e
gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi
agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo
deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e
la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era
la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum»,
che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la
fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi
furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che
nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.
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