Meditazioni

Chi è costui,
che anche il vento e il mare gli obbediscono?

 

di Vincenzo La Gamba

Oggi il Vangelo ci propone l' episodio della tempesta placata da Gesù, volto a descrivere la situazione dell' umanità nella sua lenta storia e tutto mira ad annunciare il piano divino che Gesù vuole realizzare.
          É venuta la sera: la notte della paura e del dubbio; la fine del giorno e delle sue effimere certezze. Allora ti assalgono dei pensieri. Pensi e ti rilassi al pensiero che un'altra giornata è passata senza troppi scossoni.
          In senso allegorico stai per tirare i remi in barca per lasciarti dondolare dolcemente dalla tranquillità. e mentre stai, forse, chiudendo gli occhi per assaporare un momento di quiete e di serenità... ecco che, come un turbine, la tempesta si abbatte sulla povera tua barca e ti rimette in gioco...
          Si presenta con lo squillo del cellulare e la brutta notizia di un male incurabile da parte di un tuo parente; oppure un tuo amico ti informa attraverso una e-mail che non vuole più la tua amicizia. Non hai tempo per riflettere e capire cosa sta succedendo: ti senti annaspare con l'acqua alla gola e non vedi via d'uscita.
          Le forze vengono meno... e, quando i tentativi suggeriti dalla tua bravura li hai provati proprio tutti, solo allora ti ricordi che c'è Qualcuno cui puoi rivolgerti.
          Solo allora ti ricordi che t' hanno detto che Dio è sempre vicino a te, ma stenti a vedere dove possa essersi cacciato proprio ora che ne hai il bisogno.
          T' hanno detto che Dio è pronto ad intervenire in tuo aiuto, ma ti chiedi come mai non l'abbia fatto ancora... Forse sonnecchia?...
          Nella vita ci sono momenti di prova per la nostra fede, simili a quelli della tempesta nel Vangelo odierno.
          Quando la bufera ci sferza senza pietà, quando siamo angustiati dal silenzio di Dio, che sembra "addormentato" come Gesù nella barca, allora sorge spontanea una domanda: "Signore, non t' importa che affondiamo?".
          Se il nostra grido é preghiera, va bene; ma se é sfiducia nella Provvidenza, cioè dubbio e mancanza di fede, dovremo ascoltare il rimprovero di Gesù: “Ma perché siete così paurosi?"
          É vero: Gesù dormiva sulla barca, ma più "addormentata" era la fede dei Suoi discepoli. Anche a noi può capitare di avere una fede addormentata. Gesù, nei tempi di calma e di tempesta, guida sempre la Sua Chiesa, perché lo ha promesso in questo modo: "Sarò con voi fino alla fine dei tempi".
          Per questo il potere dell' inferno e del male non affonderà mai la Sua Chiesa.

La Liturgia di Domenica 21 Giugno 2015, XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

 

Vangelo

(Mc 4,35-41)
Chi è costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?

 

 Dal Vangelo secondo   Marco

In quel giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.
Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».
Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».
E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».
 

La Gamba Vincenzo - Meditazioni: «Chi è costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?» New York, La Liturgia di Domenica 21 Giugno 2015, XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

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