Meditazioni

Egli doveva risuscitare dai morti

 

di Vincenzo La Gamba

"Gesù é Risorto, Alleluia!". In tutti gli angoli della terra si proclama la Santa Domenica di Pasqua perché é il giorno della Risurrezione di Gesù’ Cristo, di Colui che ha sconfitto la morte.

Che Gesù sia Risorto é per tutti noi oggi, Domenica di Pasqua, motivo di gioia, di gaudio e di letizia. E’ un giorno di pace interiore di fronte a questa splendida notizia.

Ma la domanda da farsi e’ questa: "É risorto, veramente, Gesù nei nostri cuori?"

Possiamo dire che la Risurrezione del Cristo é come tre verbi che iniziano con la "R".

RIVEDERE tutto quello che é successo a noi dall' ultima Pasqua ed essere coscienti di come e quanto si é sbagliato in 365 giorni, promettendo a noi stessi di non ripetere gli errori una seconda volta.

RIFOCALIZZARE la direzione della nostra vita, dando un senso ad essa nel sostenere principi di amore per il prossimo, fedeltà al Signore e sopratutto misericordia, parola che Papa Francesco ci ricorda insistentemente, tanto che ha istituito l’ anno mondiale della misericordia 2015-16.

RALLEGRARSI in un momento in cui il Cristo ha vinto la morte dando a noi uno straordinaria regale spirituale: la vita eterna.

Questa é una domenica di gioia, perché, badate bene cari amici fedeli, é la gioia umana e non tanto la felicità terrena la fondazione del mistero della Risurrezione. É la gioia la causa principale, per la quale la Chiesa Cattolica celebra la Risurrezione, la Madre di tutti i Miracoli, senza la quale la nostra fede cattolica non avrebbe senso.

Rallegriamoci, quindi, perché in noi credenti, come nei santi o nei peccatori, c'é il Cristo risorgente, che trascina tutte le cose verso l'alto, come un fiume di luce fino a che sarà tutto in tutti.

Oggi il Cristo Risorto ci invita a celebrare, ad occhi aperti, l' immensa migrazione degli uomini verso la vita per comprendere meglio il significato di vita eterna.

Ci chiama a misurarci nel quesito di vita e di morte, di disperazione e speranza che si combatte in noi.

La Risurrezione é un anello di congiunzione tra terra e cielo, che ci lega al Cristo Risorto attraverso la nostra fede. La Risurrezione é il trionfo del bene sul male.

Ma voi direte: un credente non cattolico non conosce la grazia del Signore per cui non può essere trascinato verso l' alto. Costui non guarda verso l' alto, perché non crede a Colui che é Risorto. Almeno egli é giustificato.

Non giustificati siamo noi, se ci spacciamo per credenti cattolici e non osserviamo gli insegnamenti del Cristo Risorto.

Come aprire i cuori ed abbandonarci a Dio? Diventando più miti, più umili di cuore, seguendo la strada terrena della fede e della carità. Si può cambiare il mondo con la fede in Dio e la carità verso il prossimo?

Certo che sì. Ma prima di cambiare il mondo dobbiamo cambiare noi, negli abissi dei nostri cuori. Dio é uno. Noi siamo miliardi di persone, suoi discepoli, suoi seguaci, fatti a Sua immagine e somiglianza. Allora perché siamo spietati, crudeli, prepotenti, cinici e senza amore?

Perché non capiamo l' essenza della Risurrezione, che oggi ci offre l' opportunità di riflettere su altri tre verbi:

RICOMINCIARE e pensare (e spesso) a Gesù, come centro della nostra esistenza;

RIVEDERE nella luce del Risorto la strada della fede, in modo da dare un senso alla nostra vita terrena;

RICONVERTIRSI a Dio e pensare a Lui ogni momento della nostra quotidianità, per scoprire il completo innamoramento in Lui, che é amore.

La Risurrezione in Cristo, per Cristo e con Cristo spetta a noi.

 

La Liturgia di Domenica 5 Aprile 2015, DOMENICA DI PASQUA - RISURREZIONE DEL SIGNORE (ANNO B)

 

Vangelo

(Gv 20,1-9)
Egli doveva risuscitare dai morti
 

 Dal Vangelo secondo  Giovanni

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
 

La Gamba Vincenzo - Meditazioni: «Egli doveva risuscitare dai morti» New York, La Liturgia di Domenica 5 Aprile 2015, DOMENICA DI PASQUA - RISURREZIONE DEL SIGNORE (ANNO B)

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