Meditazioni

Parlava del tempio del suo corpo

 

di Vincenzo La Gamba

Oggi la Chiesa in tutto il mondo celebra la dedizione di San Giovanni in Laterano, la cattedrale del Santo Padre, Papa Francesco a Roma che è stata completata il 9 novembre dell’ anno 324.

E' la celebrazione della Madre Chiesa e capo di tutte le Chiese di Roma e del mondo. Mi è capitato di essere a Roma la scorsa settimana e ho rivisitato la Chiesa di San Giovanni in Laterano. E ogni volta che entro in questa magnifica Cattedrale sento che io sono parte della storia della Chiesa.

C'è, infatti, qualcosa di speciale in questa Chiesa.

La storia di questo edificio è una parabola della Chiesa da quando è stato attaccato, invaso, costruito, atti di vandalismo e ricostruito.

Miei cari fratelli e sorelle, edifici della Chiesa rappresentano, infatti, una terra santa per i fedeli.

Fondamentalmente ogni Chiesa nel mondo e la nostra, S. Francesco di Sales, è speciale ... non a causa delle loro dimensioni o decorazione artistica, ma perché ci riuniamo come persone di Cattolica per celebrare la Passione, Morte e Risurrezione del Signore.

Nella prima lettura di oggi, Paolo afferma che i nostri corpi sono il tempio di Dio e lo Spirito di Dio abita in ognuno di noi.

Siamo parte di luogo sacro di Dio - voi ed io, i fedeli, che trasmettono una vita e una tradizione. I link che collegano nel corso dei secoli non sono, quindi, gli edifici ma noi, tu ed io il corpo della Chiesa, il cui messaggio è potente: la salvezza attraverso l'amore, un messaggio totale insegnamento di Gesù Cristo per tutti gli uomini e a tutte le persone ovunque e in tutte le età. Ciò che è veramente importante per noi cristiani è la necessità di un senso del luogo, un luogo che può sentirsi al sicuro e possiamo chiamare casa.

La Chiesa è tale luogo, un luogo sacro che è riservata per gli atti di culto.

Chiese sono chiaramente esempi di spazio sacro, miei cari amici. E' lì che ci incontriamo il nostro Signore al tavolo, e uniamo con lui attraverso i sacramenti. È nella Chiesa che riceviamo battesimi, cresime, matrimoni e funerali.

È nella Chiesa che cantiamo e preghiamo.

E' qui che i simboli della nostra fede ci attirano più profondamente nel mistero di Dio, quando sentiamo la parola di Dio e troviamo il nostro posto all'interno di quella storia.

Chiese sono spazi sacri, anzi. E come tale, è giusto e degno che ci sacrifichiamo denaro ed energia per tenerli degno per il culto di Dio, e di passare la fiaccola della fede alle nuove generazioni che siederà nei nostri luoghi un giorno.

Viene detto che le Chiese e Cattedrali sono ricordi visibili del cielo, un luogo preparato per noi pratichiamo essere in presenza di Dio, e la condivisione di culto e di servizio al popolo di Dio. Questo è assolutamente vero.

Ci possono essere spazi sacri che segnano i luoghi sottile tra questo mondo e l'altro, ma questo non significa che Dio è solo quello di essere trovato lì. Siamo anche la presenza di Dio nel mondo. Anche ora sentiamo la presenza di Dio - in questo preciso momento di grazia!

Guardare alla persona alla vostra destra e alla vostra sinistra, e meraviglia, "In qualche modo Dio è presente in noi e tra di noi."

E quel piccolo spazio tra voi e il vostro vicino di casa, che è terra santa. Provate a immaginare che!

 

La Liturgia di Domenica 9 Novembre 2014, DEDICAZIONE DELLA BASILICA LATERANENSE

 

Vangelo

(Gv 2, 13-22) 
Parlava del tempio del suo corpo

 

Dal Vangelo secondo Giovanni
 

Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. 
Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. 
Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». 
I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà». 
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. 
Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.
 

La Gamba Vincenzo - Meditazioni: «Parlava del tempio del suo corpo» New York, La Liturgia di Domenica 9 Novembre 2014, DEDICAZIONE DELLA BASILICA LATERANENSE

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