Meditazioni

Chi crede nel Figlio ha la vita eterna;
e io lo risusciterò nell’ultimo giorno

 

di Vincenzo La Gamba

Oggi mi trovo in Calabria e precisamente al mio paese natale - Polistena- per la commemorazione dei defunti che cade quest' anno di domenica. E’ la seconda volta in 45 anni che mi capita di tornare alle radici per una così nobile commemorazione. Il perché sta nel fatto che in meno di quattro anni ho perso un fratello ed una sorella. Quest’ultima è morta a gennaio del 2012 due giorni prima che ritornassi a New York per cui questo viaggio mi permetterà di vedere dove è stata sepolta.

Sebbene i nostri morti sono ritornati alla Casa del Padre è pur vero che noi Italiani abbiamo una forte tradizione quando ricorre il 2 Novembre perché ci offre lo spunto di fare una dovuta riflessione.

Lo spunto ce lo offre la prima lettura odierna, tratta dal Libro dell' Apocalisse: "Non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno. Le cose di prima sono passate.... le anime dei giusti sono nelle mani di Dio".

Quindi abbiamo buone ragioni per affermare che i defunti sono in buone mani.

Vi siete mai domandati, cari amici fedeli. perché una giornata dedicata ai morti é in tutto il mondo più speciale della festa di tutti i Santi, celebrata ieri?

Perché ci ricorda che noi viventi siamo "connessi" ai nostri morti, siano essi genitori, figli, parenti, amici, nonni.

Questo giorno é impregnato di un sentimento religioso nel quale l' affetto ed i ricordi familiari si uniscono alla fede e alle speranze cristiane. Innanzitutto diciamo che oggi si celebra la vita e non la morte. La religione cattolica cristiana non celebra il culto della morte, ma quello della vita. Questo mette in rilievo l' odierna liturgia della Parola con le sue molteplici letture e le orazioni della Messa domenicale. Oggi si parla di Risurrezione e vita: il riferimento onnipresente é la Risurrezione di Cristo.

Fondamentalmente la visita al cimitero, che nella sua etimologia significa "dormitorio", rinnova la memoria dei familiari che si "sono addormentati nel Signore", che ci ha tutti assicurati che la vita non viene tolta a chi muore, ma viene loro "trasformata."

Più di uno dei nostri fratelli cattolici (forse non praticanti) si pone sempre questo interrogativo: "La morte é una fine od un inizio? Ci aspetta un' altra vita o il nulla? Sopravviviamo o siamo annientati? Alla fine del cammino c' è Dio o il vuoto più assoluto?"

Anche il Sommo Dante si é posto degli interrogativi. Sentite: "A cosa serve la vita, se c' é poi la morte?". Ancora più inquietante l' altro suo interrogativo: "Perché veniamo puniti con la morte, se poi ci é concessa la vita eterna?"

Perché? E’ una bella domanda. Non sottovalutiamo il fatto che la vita senza limite temporale é l' aspirazione più profonda che portiamo dentro. Siccome alla fine la morte ci vince sempre (perché é naturale morire), allora noi ci sentiremmo intimamente frustrati senza una spiegazione soddisfacente di questo paradosso ed enigma che é la morte di un essere umano (quindi voi ed io) creato per la vita.

La risposta che la Chiesa ci dà é imperniata tutta sulla fede. Vale la pena ricordare che per la fede cristiana é fuor di dubbio il valore della vita dell' uomo. Ma il discepolo di Cristo identifica la vita futura (quella "trasformata" che equivale a quella eterna, per intenderci) in cui crede e che aspetta, con un essere vivo, personale ed amico che é il Dio di Nostro Signore Gesù Cristo e alla cui vita partecipa già adesso e continuerà a goderne nel suo destino futuro.

Fondamento di tale credenza e speranza é la nostra fede, basata sugli atti salvifici di Dio per mezzo di Suo Figlio fatto uomo, Gesù Cristo, che morì e risuscitò per darci la vita e la salvezza eterne.

Oggi, cari amici fedeli, é importante capire soprattutto una cosa su cui é basata tutta la nostra religione cattolica romana: la vittoria di Gesù sulla morte, cioè la Sua Risurrezione.

Per quanto riguarda le anime dei nostri defunti, non dobbiamo veramente preoccuparci più di tanto perché come narra il testo del Libro della Sapienza "le anime dei nostri cari sono nelle buone mani del Signore".

Il Signore é un Dio vivente perché ha vinto la morte. I nostri cari che sono morti, sono stati come una pianta che é nata in terra, ma che fiorisce meglio in Cielo.

 

La Liturgia di Domenica 2 Novembre 2014, COMMEMORAZIONE DI TUTTI I FEDELI DEFUNTI (Messa I)

 

Vangelo

(Gv 6,37-40)
Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno

 

Dal Vangelo secondo Giovanni
 

In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno.
Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».
 

La Gamba Vincenzo - Meditazioni: «Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno» New York, La Liturgia di Domenica 2 Novembre 2014, COMMEMORAZIONE DI TUTTI I FEDELI DEFUNTI (Messa I)

e-mail: VJIM19@aol.com

Home