Meditazioni

Tu sei Pietro, e a te darò le chiavi del regno dei cieli

 

di Vincenzo La Gamba

Nell' odierno brano evangelico Gesù' pone due domande: una rivolta alla gente di fuori, a quelli che non si preoccupano di andare a Messa la domenica. L' altra a coloro che credono di sapere tutto su Gesù.

La domanda più attuale delle due è senz' altro la seconda: "Voi chi dite che Io sia?" - dice Gesù ai suoi Apostoli.

Interrogativo che continua a restare aperto anche questa domenica,dopo oltre 2000 anni. Sono certo che ognuno di noi risponderà in modo diverso a seconda della nostra struttura psicologica, con i suoi centri d' interesse in ogni età della vita, dalla formazione cristiana e dalla pratica religiosa più o meno assidua.
È, comunque, la domanda centrale della nostra fede.

Ognuno, dicevo prima, può rispondere in modo diverso. Io ad esempio di Gesù dico questo. Per me è amore e preghiera, solo perché ho capito durante l' arco della mia vita che Dio è amore e ciò è stato scritto da Giovanni, il suo apostolo preferito. Cosa significa? Significa semplicemente che attraverso la preghiera ho capito quanto Gesù mi ami.

Perché vedete cari fedeli la preghiera, è esattamente ciò che scrisse il filosofo danese Soren Kierkegaard, "Gli antichi giustamente dicevano che pregare è respirare. Perché io respiro? Perché altrimenti muoio."

Per fare una analogia che regge, dico che con i Sacramenti ci nutriamo, con la preghiera troviamo l' ossigeno per respirare. Prima del nutrimento c'è la respira-zione e la respirazione è tutta coinvolta nella preghiera, come segno della nostra vita spirituale con Gesù.

A ciò aggiungo l' intimità spirituale con Gesù, nel senso più spirituale possibile perché è attraverso la preghiera che l' uomo parla con Gesù ed è il dialogo con Gesù, che ci avvicina al divino.
La preghiera è come una vitamina. Non fa mai male, perché alla base di tutto c'è una forma ricostituente, che è l' amore di Dio verso di noi.

Scrisse Sant' Agostino questa semplice frase, che dice tutto: "Prima ama. Poi fai quello che vuoi".

Ci sono vari modi di amare Gesù, così come ci sono pure vari modi di ricevere l' amore di Gesù nella nostra vita.

Prendiamo ad esempio il concetto Eucaristico: per mezzo di lui, con Lui, in Lui.

Per mezzo di Lui viene istituita una relazione spirituale che genera amore non a livello personale, ma per gli altri, perché Gesù è fondamentalmente il nostro amico più intimo o almeno cosi dovrebbe essere.

Con Lui ci sentiamo più forti e sicuri perché "sentiamo" la Sua presenza. È sempre al nostro fianco per proteggere noi e gli altri come noi, sebbene non siamo degni del suo amore. Perché Semplicemente perché più ci è vicino, più commettiamo inutili peccati.

Come peccatori abbiamo sempre sete del suo amore e non il contrario, perché siamo poveri del Suo Spirito, così come scritto nelle Beatitudini.

In Lui troviamo serenità, pace e tranquillità. È una pace interiore la nostra che viene generata dalla vicinanza di Gesù nella mente e nel cuore. Ed è in Lui che troviamo la ragione della mia vita spirituale.

Se andassimo a comprarla al supermercato non potremmo trovarla, perché non è qualcosa che si compra e si vende. Non si acquista, perché non è in vendita.

E allora? Come si sente uno che non può avere una vita spirituale con Gesù? Semplicemente come un pezzo di corda che non ha ancora legato le tre virtù teologali: fede, speranza e carità.

Ancora meglio. Mi sentiremmo come un filo elettrico che non produce corrente, perché manca la corrente elettrica, che è Gesù. Mancando Lui si vive nel buio. Ed io non dobbiamo vivere al buio, perché Egli è la luce, la luce delle luci.

È una luce viva, perché Cristo è un essere vivo. Non è mai morto. Ecco perché la preghiera non è mai morta, ma respira nei polmoni delle genti come un gesto che si ripete da secoli, perché la preghiera è Gesù e Lui ha sconfitto la morte.

Ciascuno di voi, si chieda oggi: "Chi è per me Gesù?". Datevi una risposta sincera a questo quesito.

La Liturgia di Domenica 24 Agosto 2014, XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

 

Vangelo

Mt 16,13-20
Tu sei Pietro, e a te darò le chiavi del regno dei cieli

 

Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.

 

La Gamba Vincenzo - Meditazioni: «Tu sei Pietro, e a te darò le chiavi del regno dei cieli» New York, La Liturgia di Domenica 24 Agosto 2014, XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

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