Meditazioni

"Sono perdonati i suoi molti peccati,
perché ha molto amato"

 

di Vincenzo La Gamba

Il messaggio di questa domenica è semplice, ma non facile da assimilare per la nostra natura umana, ferita dal peccato. E' questo un tema ricorrente che  il Santo Padre Francesco sta trattando con tutta la Chiesa Cattolica Romana perché agli errori umani ne son seguiti peccati addirittura mortali. Ci riferiamo alla pedofilia che ha contagiato non solo gli Stati Uniti, ma l' Irlanda, il Belgio, l' Italia, la Scozia ed altre nazioni in cui si e' cercato di non levare questa sporcizia che ha, profondamente, ferito la Chiesa Universale.

Queste tre letture domenicali esprimono chiaramente che il mistero della salvezza, il mistero della misericordia di Dio, passa attraverso il sacrificio e la rinuncia di sé.

Il profeta Zaccaria ci parla di come le genti guarderanno a Dio. Come? Lo guarderanno cercando la salvezza, perché nell´uomo molti dubbi si agitano, insieme a molte sofferenze e rimorsi. È il mistero della grandezza e della piccolezza dell´uomo.

Grande perché è creatura di Dio, fatta a sua immagine e somiglianza, piccolo perché ha abusato della sua libertà e perché si è reso schiavo del peccato. L´uomo, dunque, fa ritorno a Dio che può salvarlo, torna da Lui aspettandosi compassione e misericordia, perdono e salvezza.

Il vangelo di Luca ci ricorda una verità fondamentale e paradossale della vita cristiana: se vogliamo vivere, dobbiamo morire. È Cristo stesso che ce ne dà l´esempio. Nessuno gli toglie la vita, Egli la offre da se stesso, ha il potere di darla e di riprenderla.

Egli dice ai suoi apostoli che è necessario che egli soffra, che sia rifiutato dai capi del popolo, che sia crocifisso e che resusciti al terzo giorno. Ma i suoi apostoli non riescono a capire una lezione tanto grande. 

Viene spontanea una domanda: Come accettare, dunque, la croce della propria vita? L´unica risposta è "guardare Cristo" per fare una profonda meditazione sul suo amore, sulle sue sofferenze, fatta a noi per poter, così, farci poi carico della nostra propria croce.

Cioè prendere parte alla croce di Cristo, per amore. Scoprire che la nostra croce quotidiana, quella che ci fa soffrire nel segreto del nostro cuore, è la nostra via per il cielo ed è il nostro contributo all´opera di salvezza. Cristo ha voluto che noi, individualmente e personalmente, restiamo associati alla sua croce di salvezza. Tentiamo in questo giorno speciale di volgere lo sguardo alla croce che Dio ha posto sulle nostre spalle — perché in realtà ogni uomo porta la propria croce, leggera o pesante che sia — e cerchiamo di scoprire l´amore racchiuso in essa e l´amore che noi possiamo dare nel portarla.

In un mondo come il nostro, parlare di rinuncia personale è sfidare la corrente. In realtà, tutto ci invita al massimo comodo, a ciò che è più rapido, più piacevole, ciò che produce più piacere. È l´attuale modo di vivere. Lo ha ribadito in più di un' occasione il Sommo Padre Francesco nel suo breve ma intenso Pontificato, fatto di immagini e parole che vanno dritte al cuore della gente. Quindi un Pontificato foderato di compassione ed amore verso Gesù', l' unica nostra speranza della nostra esistenza!

Tuttavia, la vita cristiana, senza respingere il valore di tutto ciò che di buono e di bello c´è nel mondo, ci insegna a rinunciare a noi stessi, cioè a dominare le nostre intime passioni e ad incanalarle per scopi buoni e santi.

Non è possibile educare il futuro ricambio generazionale -cattolico senza fare un allenamento della forza delle passioni, delle emozioni e dei sentimenti.

I giovani hanno bisogno di una guida, una guida a cui possono guardare con speranza. Per ora la loro speranza è nel Vangelo predicato con vibrante voce dal nostro Papa Francesco! Il resto verrà dopo.

 

La Liturgia di oggi Domenica 16 Giugno 2013,  XI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
 

Vangelo (Lc 7,36-8,3)
Sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato

 

 Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo.
Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».
Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene».
E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco».
Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».

La Gamba Vincenzo - Meditazioni: «Sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato» New York, www.galatro.org, La Liturgia di oggi Domenica 16 Giugno 2013,  XI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

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