Meditazioni

"Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto"

 

di Vincenzo La Gamba

 In queste sei domeniche dopo la Pasqua, il tema predominante è l' amore, variegato in tanti modi e maniere. D' altronde ognuno di noi, cari fedeli, ha una concettuale interpretazione diversa di cosa è l' amore, cioè in che cosa  l' amore nella sua essenza. Colgo l' occasione per citare San Tommaso d'Aquino, che affermava l'amore è la passione di unirsi alla persona amata. Cito pure l' Apostolo Giovanni che ha scritto che Dio è amore.

Per unire i due concetti si può dire che l' amore di Dio in senso lato è passione per unirsi all' umanità. Bellissimo questo venire di Dio, il suo nome è Colui-che-viene, colui che ama la vicinanza.  E prenderemo dimora presso di lui.

Dio prende dimora dentro: ma se tu, caro cristiano, non pensi a Lui, se non gli parLi dentro, se non Lo ascolti in segreto, se non sosti dentro di te, nel silenzio, accanto a Lui, forse la casa è vuota, non sei ancora dimora di Dio. Ed è questo un brutto presagio.

Due sono fondamentalmente i doni del Risorto: la Pace e lo Spirito.

La pace intesa come miracolo fragile infinitamente infranto. Spirito inteso come accensione del cuore, che è vento e non ama le porte chiuse. Lo Spirito inteso come elemento di libertà ci fa innamorare di un cristianesimo che é visione, incantamento, fervore, poesia. testimonianza viva. 

Per di piu' lo Spirito dialoga con noi senza pausa. Consolatore è il suo nome, e non perché esorcizza solitudini, lacrime o fallimenti ma perché è il maestro della strada che ci conduce al tempio del cuore; perché ci salva da una vita senza cuore, da azioni e parole senza cuore, ma sopratutto ci riporta al centro la Parola, che è la sola dimora di Dio presso gli uomini. 

Nella Sacra Scrittura odierna, infatti, l'atto di amore di Gesù é rivolto a noi: "Se uno mi ama, osserverà la mia parola ed il Padre mio lo amerà e noi verremo a Lui e prenderemo dimora presso di Lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole".

Parole di una chiarezza straordinaria. Ma precisiamo una cosa: quando Egli parla di "dimora", Gesù non intende riferirsi ad un tempio, chiesa o santuario, come noi potremmo intendere incorrettamente. 

La "dimora" siamo noi, cari fratelli e sorelle in Cristo. È  l'uomo o la donna la dimora dove vive ed alberga lo Spirito Santo nella sua essenza completa. Questa residenza personale "sacralizza" l'uomo e la donna come della presenza di Dio. Perciò  l'unica cosa "sacra" in questo mondo è l'uomo e la donna stessa, oggetto dell' amore di Dio, manifestato in Gesù Cristo, che è Dio "umanizzato" in comunione solidale con l' umanità.

Sant' Agostino, che aveva cercato la felicità e la pace per strade diverse, dopo una "dolce" vita dedita a cosa frivole arrivò a questa conclusione e scrisse questa frase rimane come la più classica dei suoi scritti: "Tu ci hai fatto per te, Signore, e il nostro cuore é inquieto finché non riposa in Te". 

on si contano le persone che dopo Sant' Agostino sono giunte alla stessa conclusione. E' come se l' acqua "non si dà pace" e non cessa di scorrere, finché non si ricongiunge con il mare, così siamo fino al momento che non riposiamo con Dio.

"Vi do la mia pace", dice Gesù. Non dice: "conquistate la pace". Il segno della pace che ci scambiano durante la Messa é un augurio di pace, cioè ci auguriamo l' un l' altro benessere, salute, buoni rapporti con Dio, con noi stessi e con il prossimo. Insomma ci auguriamo di avere il cuore ricolmo di quella "Pace di Cristo che sorpassa ogni intelligenza". E non è poco!

 

La Liturgia di oggi Domenica 5 Maggio 2013,  VI DOMENICA DI PASQUA (ANNO C)
 

Vangelo (Gv 14,23-29)
Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto

 

 Dal Vangelo secondo Giovanni

 

In quel tempo, Gesù disse :
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».

La Gamba Vincenzo - Meditazioni: «Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto» New York, www.galatro.org, La Liturgia di oggi Domenica 5 Maggio 2013,  VI DOMENICA DI PASQUA (ANNO C)

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