"Trascurando
il comandamento di Dio,
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di Vincenzo La Gamba Dopo
la parentesi delle ultime cinque domeniche, riprende nella lettura
di Marco, l'attività apostolica di Gesù fuori dalla Galilea. Il
Vangelo odierno si compone di due parti: la prima tratta delle
tradizioni rabbiniche ed è indirizzata ai farisei; la seconda si
riferisce al puro e all'impuro ed è rivolta a tutti.
Si ripete in molti Vangeli la parola
"ipocriti", detta spessissimo da Gesù ai Suoi oppositori, scribi e
farisei, nel senso di accusa più che come elemento di vergogna.
Dice Gesù: "Bene ha profetizzato
Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: questo popolo mi onora con
le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano essi mi rendono
culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini. Trascurando
il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini".
La ragione per questa reazione, sotto
forma di accusa da parte di Gesù, rientra nel contesto di questa
domanda: "Perché i Tuoi discepoli ... prendono il cibo con mani
immonde (non lavate)?"
E’ da rilevare il fatto che lavarsi
sempre le mani prima di mangiare non era una prescrizione della
legge mosaica, ma una tradizione rabbinica.
Dopo avere denunciato-accusato la
manipolazione della parola di Dio, Gesù parla, nella seconda parte
del Vangelo di ciò che è puro od impuro, non nel senso rituale,
bensì nel senso morale e personale, cioè in relazione alla coscienza
dell'uomo davanti a Dio.
Ne trascriviamo il testo evangelico,
che parla da sè, nella sua interezza: "Non c'è nulla fuori dell'uomo
che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che
escono dall'uomo a contaminarlo. Dal di dentro, infatti, cioè dal
cuore degli uomini, escono le iniziative cattive: prostituzioni,
furti, omicidi, adulteri, cupidigie, malvagità, inganno,
impudicizia, invidia, calunnia,superbia, stoltezza. Tutte queste
cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l'uomo".
Poniamoci invece l'altra domanda:
può essere tutto buono quando esce da un cuore buono? Certamente.
Il buono può rovinarsi, in verità, quando si contamina con il meno
buono, cioè quando si colloca tutto contro la legge di amare Dio ed
il prossimo. Fondamentalmente noi dobbiamo essere animatori della
nostra fede secondo i buoni insegnamenti di Dio. Non dobbiamo essere
solamente "uditori della parola che è capace di salvarci", cosi come
scritto nell'odierna seconda lettura di San Giacomo Apostolo.
Accade spesso che abbiamo paura e ci
intimoriamo di impegnarci interamente a Dio e con Dio. Dobbiamo
essenzialmente evitare un "culto nuovo" a nostra convenienza e per
nostra convenienza. L'atteggiamento nostro deve essere, invece,
quello dell'ascolto: Dio, cioè, ha l'iniziativa e ci interpella con
la Sua parola, che è, badate bene, una parola operativa non uditiva.
Non possiamo limitarci ad
ascoltare. La Sua parola deve essere come una traiettoria che arriva
a penetrare i nostri cuori e fornirci l'essenza del Vangelo nella
nostra vita. Altrimenti il nostro "culto", vecchio o nuovo, sarà un
puro fariseismo, cioè è il contrario di quanto Gesù ci ha insegnato
attraverso le Sacre Scritture.
Oggi è richiesta una seria revisione
delle nostre pratiche religiose per effettivamente verificare, più
che contestare, la loro validità, evitando di cadere in un "culto
vuoto e pericoloso".
Cosa intendiamo per "culto vuoto"? È
quel culto, che si aggrappa alla sicurezza di ciò che è stato
sempre fatto e non dà ascolto alla voce dei tempi per paura di
cambiare.
Il "culto vuoto" è, infatti, quello
che preferisce il tradizionalismo ad oltranza a dispetto di qualche
boccata di aria nuova. Per evitarlo dobbiamo rafforzare l'amore e la
fedeltà interiore alla volontà di Dio, manifestata nella legge di
Cristo. Questo è il modo di amare Dio: in spirito e verità, come
Egli desidera, perché una fedeltà a tutta prova non si accontenta di
un'osservanza esteriore e di dovere. |
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La Gamba Vincenzo
- Meditazioni: «Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate
la tradizione degli uomini» New York,
www.galatro.org, La Liturgia
di oggi Domenica 2 Settembre 2012, XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
(ANNO B) e-mail: VJIM19@aol.com |
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