Meditazioni

"Prese a mandarli"

 

di Vincenzo La Gamba

Nella proclamazione evangelica di questa domenica, si racconta come Gesù  manda i Suoi Apostoli "a due a due" per l' inizio del loro Apostolato.  C'è un motivo sul perché li manda "a due a due".  Innanzitutto dà significato comunitario alla missione ed avalla la testimonianza di ogni Apostolo  come testimone  l' un dell' altro.

Nella nostra realtà quotidiana ognuno di noi può godere, nel nostro cammino della vita e della ricerca della verità, di un angelo custode. Con lui vicino si ha la sensazione di non essere mai in due, in verità, c'è una più matura crescita personale.

Tutto si confronta; tutto, in questo percorso di "coppia", equilibra il nostro percorso, oggettivandolo e rafforzandolo al positivo nel rapporto con le cose e con le persone.

La Parola di Dio, anche se una, cioè quella dell' amore, ha pure un percorso di coppia, che viene consacrato in esperienze religiose, come il Sacramento del Matrimonio. 

Il percorso del "due a due", come ci racconta il Vangelo odierno, non ha  soltanto il risvolto positivo di evitare la solitudine e di affrontare le difficoltà sostenute da qualcuno, ma merita la sottolineatura dell' aspetto di coppia che rende nel segno di questa realtà più evidente il percorso dell'amicizia, della condivisione, della serenità e, in fin dei conti, dell'amore.
Il fatto di andare in due è soprattutto un segno di condivisione, che altrimenti resterebbe nei limiti dell'individuo e quindi diventerebbe soggettività e non oggettività. 

L' annuncio della Parola, come verità assoluta, si costruisce anche oggi nella coppia coniugale, amicale, sociale, lavorativa e religiosa.

Allora come oggi, il messaggio evangelico non dovrebbe avere difficoltà a penetrare nella mente e nei cuori  dei credenti.

La missione dei discepoli non è stata poi tanto facile, perché essi  sono stati incaricati di vincere il potere del male, di guarire spiritualmente i malati di fede e salvare gli uomini che fondamentalmente avessero creduto al loro messaggio.

Messaggio che, allora come oggi, ha lo stesso comune denominatore:  la salvezza. É soprattutto vero che solo una piccola parte del popolo di Israele ha creduto in Gesù ed in quelli che ha mandato. Dopo la Sua Risurrezione,  i Suoi Apostoli hanno accresciuto la loro missione.
Ed é da allora, infatti, che gli Apostoli di Dio si recano in ogni angolo del mondo per portare la Parola, cioè la buona novella. Vi sono suore, missionari, sacerdoti che dedicano la loro vita a Dio, preparati ad evangelizzare la Parola di Dio e renderla comprensibile con una preparazione teologica.

Perché cari amici, quando si é assetati di sapere, si vuole approfondire quello che non é scontato. Se si verifica il contrario é perché non si ha "sete" di Dio, per cui non si segue il percorso della salvezza interiore.

 

La Liturgia di oggi Domenica 15 Luglio 2012, XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

Vangelo (Mc 6,7-13)
Prese a mandarli

 Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.

La Gamba Vincenzo - Meditazioni:  «"Prese a mandarli".  La missione dei discepoli non è stata poi tanto facile, perché essi  sono stati incaricati di vincere il potere del male, di guarire spiritualmente i malati di fede e salvare gli uomini che fondamentalmente avessero creduto al loro messaggio» New York, www.galatro.org, La Liturgia di oggi Domenica 15 Luglio 2012, XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

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