Meditazioni

"Nessuno ha un amore più grande di questo:
dare la sua vita per i propri amici"

 

di Vincenzo La Gamba

Scorre sempre più interessante il tema dell' amore secondo Giovanni, l' Evangelista prediletto da Gesù. Tutto il Vangelo di Giovanni riafferma l' amore quale "Parola di Dio". Si può tergiversare su questo soggetto che e' l' opposto dell' odio e del male. Sembra fatto apposta ma oggi che e' la Festa della Mamma e' d' obbligo parlare di amore, perché ogni Mamma al mondo ispira i figli all' amore.

San Tommaso d' Aquino va oltre e ce lo spiega semplicemente cosi: " l' amore è passione di unirsi alla persona amata.'

In sostanza non basta amare solamente per necessità biologica. Gesù non ci dice : amate per lo sfizio di amare, oppure amate gli altri con la misura con cui amate voi stessi. Sapete perché? Noi non possiamo essere misura a noi stessi. 

Ed allora cosa c'é di profondo nel messaggio evangelico di oggi?

Dio ce lo spiega così: "amatevi come io vi ho amato", che dovrebbe chiarire tutti i nostri dubbi se sappiamo veramente quanto ci ha amato, ci ama e ci amerà sempre.  

Pensate per un momento, cari fratelli e sorelle in Cristo, perché Dio  diventa la vera misura dell' amore per tutti noi e solo così prenderemo dimora presso di Lui.

Bene. Dio prende dimora dentro: ma se noi non pensiamo a Lui, oppure se tu non gli parGli dentro, se non Lo ascolti nel segreto, se non sosta dentro di te, nel silenzio, accanto a Lui, forse non sarai dimora di Dio ma sarai una casa vuota.

Ricordiamoci oggi come sempre che due sono i doni del Risorto: la Pace e lo Spirito. La pace é un miracolo fragile, infinitamente infranto. Lo Spirito é l' accensione del cuore, che è vento e non ama le porte chiuse.

Lo Spirito ci fa innamorare di un cristianesimo che é visione e,allo stesso tempo, fervore e testimonianza viva. Lo Spirito dialoga con noi senza pausa. Consolatore è il Suo nome ma perché è il maestro della strada verso il tempio del cuore.  Salvatore é pure il Suo nome perché, salvandoci  da una vita senza cuore, ci riporta al centro della nostra esistenza la Parola, vera dimora di Dio presso di noi.  

Nella Sacra Scrittura odierna Gesù ci dice: "Se uno mi ama, osserverà la mia parola ed il Padre mio lo amerà e noi verremo a Lui e prenderemo dimora presso di Lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole".

Quando si parla di "dimora", Gesù non intende riferirsi ad un tempio, chiesa o santuario. La "dimora" di Dio siamo noi, cari fratelli e sorelle in Cristo. È  veramente l'uomo la dimora dove vive ed alberga lo Spirito Santo nella sua essenza completa. Questa residenza personale "sacralizza" l' uomo come della presenza di Dio.  Perciò  l' unica cosa "sacra" in questo mondo è l'uomo stesso, oggetto dell' amore di Dio, manifestato in Gesù Cristo, che è venuto ad  "umanizzarsi" in comunione solidale con noi essere umani.

Sant' Agostino, che aveva cercato la felicità e la pace per strade diverse, cioè  l'amore umano, la filosofia e la gloria, arrivò a coniare questa frase classica della sua conversione: "Tu ci hai fatto per te, Signore, e il nostro cuore é inquieto finché non riposa in Te". 

Non si contano le persone che dopo Sant' Agostino sono giunte alla stessa conclusione. Come l'acqua "non si dà pace" e non cessa di scorrere, finché non si ricongiunge con il mare, così saremo noi finché non riposiamo (come dimora) con Dio
 

La Liturgia di oggi Domenica 13 Maggio 2012, VI DOMENICA DI PASQUA (ANNO B)

Vangelo (Gv 15,9-17)
Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.

 Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

La Gamba Vincenzo - Meditazioni:  «"Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici"» New York, www.galatro.org, La Liturgia di oggi Domenica 13 Maggio 2012, VI DOMENICA DI PASQUA (ANNO B)

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