Meditazioni

"Benedetto Colui che viene nel nome del Signore!"

 

Tutto il male, che si compie sulla terra, in qualche modo é condensato su questi fatti: la preghiera, la trasudazione, la violenza, la sete di potere, l' invidia, la blasfemità, le insinuazioni, la menzogna. Come Pietro e Giuda cadiamo nella tentazione, nella paura, nell'egoismo, nel peccato, ma tutto il nostro male é stato ribaltato: é diventato in mano a Dio lo strumento attraverso il quale Egli ci ha salvato

 

 

di Vincenzo La Gamba

Nel 2005 durante un mio viaggio a Roma, mi trovai in Piazza San Pietro e Giovanni Paolo II dava la benedizione dell' Angelus. Era la prima volta che avevo il privilegio di essere lì presente tra le centinaia di migliaia di persone, che forse vedevano Papa Wojtila per l'ultima volta affacciato dalla famosa finestra del Vaticano. E cosi é stato. Esattamente dieci giorni dopo Papa Giovanni Paolo II ritornava alla casa del Padre. 

"Morto un Papa se ne fa un altro", é il detto più comune tra noi cattolici. Infatti a Papa Giovanni Paolo II é succeduto Benedetto XVI. Allora come oggi rifletto sul fatto che centinaia di migliaia di persone aspettano domenicalmente l'Uomo vestito di bianco. In piazza San Pietro si prega e si canta mentre si aspetta il Pontefice. 

Oggi Benedetto XVI, che rappresenta Gesù in terra, vedendolo in diretta da Piazza San Pietro mi ha dato l' impressione di Gesù nella domenica delle Palme. Tutti ad acclamarLo, giovani, bambini ed anziani con fede e con gioia. Papa Ratzinger gradisce l'accoglienza come Gesù, che fa, come narrato nel Vangelo, ingresso a Gerusalemme, viene accolto con le Palme e di Lui si dice: "Benedetto Colui che viene nel nome del Signore!".

Ma nel brano odierno che racconta la Passione di Gesù si sa che il Figlio di Dio va incontro alla Sua ora. Gesù é venuto per questo anche se umanamente sente tutta l' angoscia nell' orto degli ulivi e deve compiere la volontà del Padre.

Il testo della Passione del Signore non avrebbe bisogno di commenti: é il racconto dei fatti attraverso i quali é giunta a noi la Redenzione.

Tutto il male, che si compie sulla terra, in qualche modo é condensato su questi fatti: la preghiera, la trasudazione, la violenza, la sete di potere, l' invidia, la blasfemità, le insinuazioni, la menzogna: tutto é  presente nel Vangelo odierno che narra la Passione di Gesù.

Al Signore é presente tutto il male del mondo, la sofferenza morale e quella fisica. Il paradosso é che questo dolore, questa sofferenza fisica é stata accettata dignitosamente da Gesù nel giardino di Getsemani, che dice: "Padre Mio, se é possibile, passi da me questo calice!  Però non come voglio io, ma come tu vuoi".

Questa sofferenza e questo male é stato ribaltato: é diventato in mano a Dio lo strumento attraverso il quale Egli ci ha salvato. L' amore di Dio ha vinto questo male e l' amore di Gesù verso Suo Padre ha avuto sempre un riscontro a favore della redenzione dell' uomo.

Però... c'é sempre un però. Mettere insieme i due atteggiamenti della folla, che prima acclama Gesù con rami di palme in mano e poi Lo condanna, ci fa soprattutto capire come facilmente ci dimentichiamo dell'amore di Dio, lasciandoci andare al peccato, rinnegando addirittura il Signore.

É successo a Pietro ben tre volte, così come ci racconta Matteo. Se confrontiamo il tradimento di Pietro e quello di Giuda vediamo che Pietro, uscito fuori, scoppiò a piangere, mentre Giuda Iscariota, uscito fuori, andò ad impiccarsi. Pietro ha fiducia nella misericordia di Dio; Giuda invece no e si lascia andare alla disperazione.

Anche ciascuno di noi, tante volte, cade nella tentazione, nella paura, nell'egoismo, nel peccato, come Pietro e Giuda. Si tratta di credere in Dio, al Suo infinito amore, alla Sua misericordia senza limiti.

L'amore di Dio, espresso sulla Croce é la nostra piena, continua, eterna salvezza.

Questo ci conforta molto per celebrare con profonda fede i sacramenti pasquali, a vivere la Settimana Santa in unione con la Passione di Gesù, facendo nostri i Suoi sentimenti ("Abbiate in Voi i medesimi sentimenti che furono di Gesù Cristo"), ed implorando la grazia e la forza della Sua morte e Risurrezione, per noi, per la Chiesa e per l' umanità.

 

La Liturgia di oggi Domenica 17 Aprile 2011, DOMENICA DELLE PALME (ANNO A)

Vangelo (Mt 21,1-11)
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.

 Dal Vangelo secondo Matteo

Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso Bètfage, verso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due discepoli, dicendo loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito troverete un’asina, legata, e con essa un puledro. Slegateli e conduceteli da me. E se qualcuno vi dirà qualcosa, rispondete: “Il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà indietro subito”». Ora questo avvenne perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: «Dite alla figlia di Sion: “Ecco, a te viene il tuo re, mite, seduto su un’asina e su un puledro, figlio di una bestia da soma”».
I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù: condussero l’asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere. La folla, numerosissima, stese i propri mantelli sulla strada, mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla strada. La folla che lo precedeva e quella che lo seguiva, gridava: «Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli!».
Mentre egli entrava in Gerusalemme, tutta la città fu presa da agitazione e diceva: «Chi è costui?». E la folla rispondeva: «Questi è il profeta Gesù, da Nàzaret di Galilea».

La Gamba Vincenzo - Meditazioni: «"Benedetto Colui che viene nel nome del Signore!" Tutto il male, che si compie sulla terra, in qualche modo é condensato su questi fatti: la preghiera, la trasudazione, la violenza, la sete di potere, l' invidia, la blasfemità, le insinuazioni, la menzogna. Come Pietro e Giuda cadiamo nella tentazione, nella paura, nell'egoismo, nel peccato, ma tutto il nostro male é stato ribaltato: é diventato in mano a Dio lo strumento attraverso il quale Egli ci ha salvato», New York, www.galatro.org, La Liturgia di oggi Domenica 17 Aprile 2011, DOMENICA DELLE PALME (ANNO A)

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