Meditazioni

Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo

 

Il giorno in cui Giovanni disse questo è stato il momento in cui si è passato dall'ordinarietà alla straordinarietà delle cose. E' un fatto straordinario incontrare Dio nell'ordinario

 

 

di Vincenzo La Gamba

Incomincia, da questa domenica 16 Gennaio il tempo ordinario della liturgia domenicale.

Cosa significa? Tempo ordinario significa fondamentalmente che non è segnato da grandi feste, ma scorre regolare, ritmato solamente dalla festa settimanale della domenica.

Ma, cari amici, non e' la nostra vita una quotidiana ordinarietà? Ci alziamo la mattina per poi andare a scuola, ci sono da fare le faccende di casa, ben venga il tempo libero se uno e' pensionato, c'e chi fa fare esercizi fisici o spirituali, poi si pranza, si cena ed è poi l' ora di andare a letto  e dormire. 

Come potete vedere e' un ciclo ordinario di cose che rientra nell'ordinarietà delle cose. Può capitare, come spesso succede, che l' ordinario diventi noioso, ridondante, ripetitivo, insomma insopportabile. Non vi è mai capitato?

La stessa cosa è capitata a Giovanni il Battista, a cui la vita pareva molto ordinaria: aveva predicato il Vangelo di conversione nel deserto per anni. Aveva battezzato numerosissima gente sulle rive del Giordano. Aveva atteso ed invocato la venuta del Messia. Nella sua ordinarietà era diventato insopportabile, nel senso che, per alcuni, egli stava cominciando a dare i numeri, perchè il Messia (che egli predicava fosse vicino alla venuta), tardava invece a venire. La gente dubitava della sua credibilità; anzi la gente pensava che egli fosse pazzo. Invece... un bel giorno Giovanni (figlio di Elisabetta, quindi primo cugino di Gesù), lo vede e gli dice: "Ecco l' Agnello di Dio; ecco Colui che toglie i peccati del mondo". 

E' il momento in cui si passa dall' ordinarietà delle cose alle straordinarietà delle cose. La frase: "Agnello di Dio", è molto ricca di risonanze bibliche, con riferimento all'agnello pasquale in occasione della liberazione d'Egitto ed anche ai sacrifici abituali di agnelli nel tempio di Gerusalemme per l' espiazione dei peccati del popolo.

Anche a Giovanni, autore del brano evangelico di oggi, tutto questo sembrava ordinario: lo stesso Gesù di Nazareth, all'inizio gli era parso troppo ordinario, al punto di non riconoscerlo per quello che davvero era. "Io non lo conoscevo", ripete Giovanni nel Vangelo di questa domenica (GV 1, 29-34). Chiariamo subito: soltanto all'inizio, perché d'un tratto Giovanni apre gli occhi, e riconosce in quel Gesù, così ordinario e normale, il Figlio di Dio: "ed io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio".

Ecco, cari fedeli, la presenza del Figlio di Dio è la straordinarietà della nostra vita. La Sua presenza nei nostri cuori è un fatto straordinario, proprio perché può accadere di incontrare Dio nell'ordinario. 

Soltanto questo è scritto, soltanto questo è necessario: fare il Suo volere. E cioè: faticare ogni giorno, nell'ordinario, ma con occhi attenti per scoprire lì lo Spirito di Dio, al modo di Giovanni, che lo ha scoperto in Gesù di Nazareth.

Quando si scopre Gesù si scopre il Servo del Signore per eccellenza e l'Agnello sacrificale per antonomasia. Oggi parliamo di evangelizzazione. tre anni fa il compianto Cardinale Dulles, teologo di prim'ordine, che insegnava alla Fordham University del Bronx, ha detto che non abbiamo più bisogno di  "maestri", ma di "testimoni di Gesù".  E' verissimo!

Sta in questo anche la straordinarietà di Dio, perché come testimoni, dobbiamo mostrare nella nostra esistenza di battezzati e di credenti, che Gesù ha vinto il peccato della nostra vita, perché Egli ci ha resi Figli di Dio ed abbiamo adottato i suoi sentimenti  e testimonianza evangelica.

Saremo capaci, senza saperlo, di amare questo tempo così ordinario in cerca della straordinarietà del Figlio di Dio? Riflettiamo per agire insieme come testimoni della Parola. 

 

Domenica 16 Gennaio 2011,    II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

Vangelo (Gv 1,29-34)
Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo

 Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».
Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».

La Gamba Vincenzo - Meditazioni: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo. Il giorno in cui Giovanni disse questo è stato il momento in cui si è passato dall'ordinarietà alla straordinarietà delle cose. E' un fatto straordinario incontrare Dio nell'ordinario», New York, www.galatro.org, Domenica 16 Gennaio 2011,    II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

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