Meditazioni

Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me

 

di Vincenzo La Gamba

 É l' ipocrisia quel che emerge nel brano evangelico di questa domenica! Gesù colpisce ancora una volta, con la sua saggezza, per fare capire alla gente che non bisogna dare troppa importanza a gesti e riti esteriori. Quel che conta é la sostanza, non la superficialità.

Non é il solo Vangelo che tratta l' elemento "ipocrisia", perché, spessissimo, Gesù chiama ipocriti i Suoi più acerrimi oppositori, scribi e farisei. E lo fa come senso di accusa più che come elemento di vergogna. Dice, infatti, Gesù nell' odierno Vangelo: "Bene ha profetizzato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini".

Oggi però possiamo cogliere in questa pagina di Vangelo un insegnamento di ordine non solo individuale, ma soprattutto sociale. Allora come ora, Gesù denunciava gli "ipocriti" per dare più importanza alla pulizia esteriore che alla purezza del cuore. Come accade spesso in questa società ci si preoccupa, forse più del consentito, dell'inquinamento esteriore e fisico dell'atmosfera, delle acque, del buco nell'ozono.

    Si parla meno sull' inquinamento interiore e morale. Recentemente Papa Benedetto XVI ha pubblicato la sua terza Enciclica "Caritas in veritate", che poggia sullo sviluppo umano integrale nella carità e nella verità. Egli l' ha redatta prima della riunione del G8 a l' Aquila, per fare presente ai grandi della terra che c'é stata una crisi economica globale, ciò é dovuta alla mancanza di etica professionale e moralità nel campo del lavoro e del business.

    Gesù ci invita ad un'opera di bonifica del cuore? Cominciamo ad ignorare il "gossip", a non essere spietati critici di tutto e di tutti, a mormorare contro persone assenti, a dare giudizi avventati. Riflettete su questo e vi renderete conto, cari Fratelli e Sorelle in Cristo, che questo è un veleno difficilissimo da neutralizzare, una volta diffuso.

Vi porto un esempio "classico" di una donna, che andò a confessarsi da S. Filippo Neri, accusandosi di aver sparlato di alcune persone. Dopo averla ascoltata attentamente il santo l' assolse, ma le diede una strana penitenza. Le disse di andare a casa, di prendere una gallina e di tornare da lui, spiumandola ben bene lungo la strada. Quando fu di nuovo davanti a lui, le disse: "Adesso torna a casa e raccogli una ad una le piume che hai lasciato cadere venendo qui". "Ma é impossibile, Don Filippo!", esclamò la donna.

Come si può dedurre, il vento ha certamente disperso ai quattro venti tutte le piume.  Ed é proprio qui che San Filippo Neri cerca di darle un messaggio profondo alla donna "gossipara".

Le disse: Cara Figliola, vedi come è veramente impossibile raccogliere le piume, una volta sparse al vento. Allo stesso modo è impossibile ritirare mormorazioni e calunnie una volta che sono uscite dalla bocca".

Questo aneddoto spiega l' essenza del Vangelo di oggi. Spero vi faccia riflettere.

 

Domenica 30 Agosto 2009,    XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)

Vangelo  (Mc 7,1-8.14-15.21-23)
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini.

 Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.
Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».
Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:
“Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
Invano mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini”.
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».
Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». E diceva : «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».

La Gamba Vincenzo - Meditazioni: «Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me»,  America Oggi,  New York, Domenica 30 Agosto 2009,    XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)
 

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