Il perdono di Dio è alla base del Vangelo
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di Vincenzo La Gamba L’odierno Vangelo di Marco é il "follow up" di quello di domenica scorsa, quando il lebbroso disse a Gesù: "Se vuoi, puoi guarirmi". Cosi é successo. La lebbra scomparve ed egli guarì. Nel brano evangelico di questa domenica é di scena un altro malato ma di paralisi, che viene portato su un lettuccio da quattro suoi amici. La scena si svolge a Cafarnao ed i protagonisti sono Gesù, il Paralitico e gli scribi (o dottori della Legge). Gesù, vedendo con quanta fede i quattro hanno addirittura aperto una breccia nel tetto della casa per presentargli il malato, disse: "Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati!". Come mai Gesù rimette i suoi peccati e non lo guarisce dalla sua paralisi? Perché, al contrario del lebbroso della scorsa settimana, Gesù sa di avere intorno gli scribi, gente infima, che diffidano di Lui, anzi dicono in cuor loro: "Ma costui sta bestemmiando! Chi può rimettere i peccati é Dio solo!". Verissimo. Infatti il paralitico lo si nota ammutolito ed immobilizzato in quella sconcertante posizione. Ma é malato solo fisicamente. La malattia non gli impedisce però di vedere Gesù quale Suo Salvatore e di riporre la speranza in Lui. Sentire che al paralitico Gesù pronuncia: "Ti siano perdonati i tuoi peccati", induce gli scribi ad avere dei dubbi su chi l' ha pronunciato, perché quell' uomo, al limite, avrebbe avuto bisogno di salute, non di perdono. Ma é proprio in quel preciso momento, non capito dagli scribi, che Gesù si "rivela" come Dio. Pertanto la scena descritta é un racconto di Epifania o manifestazione Divina. Gli scribi d'altro canto, sia quelli di ieri quanto quelli di oggi, sono sempre attenti a loro stessi senza alcuna preoccupazione per gli altri e perciò si scandalizzano di una misericordia così larga. Perché, vedete, il Vangelo di oggi é improntato tutto sulla misericordia, sul perdono dei peccati. Del resto a che cosa serve la salute fisica se si é cattivi di cuore? A che cosa serve guadagnare il mondo intero, se poi si perde l' anima? Solo Dio conosce lo stato di un peccatore, pertanto solo Lui può elargire il perdono. Ebbene se poi Gesù vuole guarire i malati dal punto di vista fisico, lo fa perché vuol dimostrare che é molto più facile (per Lui, ovviamente) operare una guarigione, piuttosto che perdonare un peccato (ma ciò avviene nel momento in cui il malato si converte alla Parola di Dio). Se Gesù dimostra di essere capace in ciò che é facile, ne deriva che é capace di fare quello che é più difficile. Per noi, purtroppo, é il contrario: non sappiamo perdonare perché non siamo veri "fratelli" di Cristo, cioè capaci di capire che é nei momenti difficili che bisogna perdonare chi ha subito o fatto un peccato. La Chiesa ce lo consente. Infatti apparterremmo ad un' altra religione se alla base del Vangelo non ci fosse il perdono di Dio!
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Meditazioni:
«Il perdono di Dio è alla base del Vangelo», Vincenzo La
Gamba - America Oggi, New York, Domenica 22 Febbraio 2009, VII DOMENICA DEL TEMPO
ORDINARIO (ANNO B) |
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