Meditazioni

É IL CRISTIANO, IL VERO OPERAIO DELLA MESSE DEL SIGNORE

 

di Vincenzo La Gamba

La visita  di due mesi fa da parte del Papa Benedetto XVI in terra d' America e l' odierno Vangelo hanno in comune l' appello alle vocazioni. Il Sommo Pontefice l 'ha fatto (e con ottimi risultati) a Yonkers e New York ed i telefoni delle due Diocesi di New York e Brooklyn hanno cominciato a squillare.  Adesso si aspetta l' intervento dello Spirito Santo affinché si reclutino lavoratori nella vigna del Signore per il futuro della Chiesa Americana. 

Nel brano odierno Gesù invita i suoi discepoli a pregare Dio Padre perché mandi altri operai a lavorare "gratuitamente" per la Sua messe.  Perciò gli operai della messe, siamo tutti noi cristiani battezzati, ciascuno secondo la misura del dono che gratuitamente abbiamo ricevuto, io come diacono, voi  secondo il vostro stato di vita, civile e religioso.  

Quando tu vivi in modo integrale e totale il dono della figliolanza divina, allora sei un vero e autentico operaio della messe di Dio, e vivendo del "potere" dell' amore dei figli di Dio lo annunci perché esso è parte di te.

Purtroppo oggi assistiamo a una perdita di consapevolezza del significato riguardante la totalità e l' integralità di essere cristiani.

Integralità non è integralismo. Integralità significa essere cristiano in ogni ambito della vita, ossia essere cristiano nelle relazioni famigliari, sociali, politiche, economiche, e così via. Totalità, significa essere cristiano nei sentimenti, nel corpo, nella mente, nello spirito, nella volontà, nella libertà.

Bisogna evitare gli estremismi. Nella messe del Signore non c'è bisogno di alcune categorie di operai specializzati. Non sono necessari quanti si specializzano nella pratica di una fede o di un culto staccato dalla vita, che si limitasse ad un impegno solo nell'ambito della propria parrocchia o della propria comunità religiosa e che si disinteressasse di tutto il resto.

Tanto meno c'è bisogno di quanti, professandosi cristiani, si specializzassero ad operare solo nel sociale, nel politico, nell'economico o in chissà quale altro ambito della vita, senza recarsi a messa, senza pregare, senza confessarsi dal sacerdote, perché hanno anche conseguito il titolo di specializzazione nella confessione personale e diretta con Dio.

Il cristiano, vero operaio della messa del Signore, è l'operaio di qualità, cioè colui che vive integralmente nella vita e totalmente, cioè con tutto se stesso, l'amore indiviso a Dio e al prossimo.

Vivere integralmente e totalmente la propria vocazione cristiana non è né integralismo né fondamentalismo religioso cristiano!

Questi ultimi si identificano nella logica della coercizione e dell'imposizione, volta a privare gli aderenti della loro volontà e libertà, e dunque della loro dignità.

Gesù chiamandoci fa appello alla nostra libertà e volontà. La gratuità della chiamata e la libertà della risposta li escludono.

Infine auguro a ciascuno di voi di vivere, con la Grazia di Cristo, la propria vocazione specifica ad essere operaio di qualità nella messe del Signore e a pregare gli uni per la vocazione e la missione degli altri.

 

Meditazioni: «É IL CRISTIANO, IL VERO OPERAIO DELLA MESSE DEL SIGNORE»,  Vincenzo La Gamba - America Oggi,  New York, Domenica 15 Giugno 2008 - XI Tempo Ordinario (ANNO A)
 

Domenica 15 Giugno 2008

Vangelo Mt 9,36-10,8
Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, li mandò

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù, vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!».
Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l'Iscariota, colui che poi lo tradì.
Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demoni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».